Non c’è pace per gli automobilisti italiani. Il prezzo dei carburanti è aumentato nuovamente e in poco più di un mese.
I dati segnalati dai gestori al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e pubblicati sul sito del Ministero riportano prezzi dei carburanti in netto rialzo.
Spesso è stato segnalato un prezzo di 2,5 euro al litro in alcuni distributori italiani sulla rete ordinaria, e ancora di più lungo le autostrade.
A lanciare l’allarme sono principalmente le associazioni di consumatori, in primis Assoutenti che ha esaminato gli ultimi prezzi al pubblico segnalati e teme una situazione analoga alla scorsa estate.
Anche Codacons rincara la dose e parla di una stangata di 3,9 miliardi di euro complessivi su base annua che ricade quindi sulle tasche degli italiani, solo a titolo di maggiori costi di rifornimento. In pratica rispetto a inizio anno, un pieno di benzina costa quasi 5 euro in più, mentre per il diesel si spendono 5,5 euro in più.
L’Unione Nazionale Consumatori poi precisa: “Quello che preoccupa è che in appena un mese, ossia dalla rilevazione del 15 gennaio, anche un litro di benzina self è aumentato di oltre 9 cent; +5,4%, pari a 4 euro e 75 cent per un pieno di 50 litri, mentre per il gasolio il rincaro è di quasi 11 cent al litro, +6,3%, pari a 5 euro e 40 cent a rifornimento. Il governo intervenga altrimenti di questo passo ci saranno ricadute non solo dirette sulle tasche degli automobilisti ma anche sulla merce trasportata, con effetti sull’inflazione“.
Per avere un quadro generale della spirale inflattiva che si rischia, va considerato che a tali somme vanno aggiunti gli effetti indiretti del carobenzina, a partire dai rincari dei prezzi dei beni che viaggiano su mezzi benzina e diesel.
Tra questi vi sono gli alimentari, che come noto risentono dei maggiori costi di trasporto, ma la forbice si allarga a vista d’occhio visto che l’88% della merce arriva al consumatore su mezzi alimentati a carburante.
Prezzi dei carburanti: ma quanto spendono gli italiani per fare benzina?
Nel 2023, in Italia, sono stati spesi 70,9 miliardi di euro per l’acquisto di benzina e gasolio per auto, registrando un lieve calo del 0,3% rispetto al massimo storico del 2022, che ammontava a 71,1 miliardi. Questi dati sono stati diffusi dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Della spesa totale del 2023, 38,1 miliardi di euro (componente fiscale) sono andati alle casse dello Stato sotto forma di accise e IVA sulle accise e sul costo industriale. I restanti 32,8 miliardi sono stati destinati alla produzione e alla distribuzione (componente industriale).
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Rispetto al 2022, la componente fiscale è aumentata del 22,7%, mentre la componente industriale è diminuita dell’18,1%.
Questo aumento della componente fiscale è attribuibile in parte al venir meno delle agevolazioni concesse nel 2022.
A cura di Valeria di Giorgio