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lunedì, 20 Maggio 2024
  • Auto storiche: sulle truffe interviene il Codacons

    Auto storiche: le anomalie del mercato italiano

    Il grande bluff delle auto storiche.

    Secondo il Codacons in Italia solo il 20% hanno i requisiti per ottenere il riconoscimento come vetture di interesse storico e collezionistico. Il resto delle auto storiche sarebbero addirittura furgoni da lavoro.

    Per parlare di cifre, secondo le ultime stime solo 553mila vetture sono certificate come storiche e di queste non più del 20% potrebbe ottenere le esenzioni totali o parziali sulle tasse automobilistiche.

    Va da sé che l’80% del parco auto certificato come storico risulterebbe oggi usato quotidianamente per assolvere alle normali funzioni da mezzo di trasporto, e tra questi vi sarebbero anche furgoni commerciali in pieno esercizio.

    Auto storiche: interviene l’AIPED

    La denuncia del Codacons è chiara e l’ente annuncia anche un esposto all’Antitrust, alla Corte dei Conti e al ministero dei Trasporti ipotizzando anche un danno per l’erario, stimabile in circa 30 milioni di euro.

    Inoltre segnala una presunta posizione di “oligopolio” da parte delle associazioni che gestiscono i registri delle auto storiche previsti dal Codice della strada.

    Il compito di realizzare l’istruttoria per il rilascio della certificazione – scrive l’associazione nell’esposto – verrebbe assegnato a semplici amatori di federazioni private che non possiederebbero formazione alcuna, né alcun titolo riconosciuto che ne acclari la competenza, e ciò crea una grande sperequazione di valutazioni sul territorio nazionale“.

    Contro il fenomeno dell’abusivismo nel settore delle perizie assicurative interviene invece l’AIPED (Associazione italiana periti ed estimatori danni) che ha presentato una corposa segnalazione ad Ivass.

    A finire nel mirino dell’associazione una nuova piattaforma utilizzata da alcune compagnie di assicurazioni che, denuncia Aiped, “promette” di acquisire le immagini dei veicoli danneggiati facendo leva sul crowdsourcing, ovvero una community di rilevatori sparpagliati sul territorio che possono realizzare documentazioni fotografiche di veicoli assicurati.

    I periti di Aiped, che sul tema hanno organizzato una tavola rotonda per il prossimo 15 maggio, segnalano la crescente presenza di “imprese che realizzano perizie utilizzando foto e video per documentare danni, o addirittura ricorrendo all’Intelligenza artificiale, dietro la promessa di risarcimenti “fast and easy“.

    A cura di Valeria di Giorgio 

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