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venerdì, 26 Aprile 2024
  • Digital e green per l’aftermarket italiano

    Digital e green per l'aftermarket italianoDigital e green per l’aftermarket italiano.

    Senza dubbio rappresentano fattori attuali e strategici su cui le imprese del nostro aftermarket possono e devono puntare per essere maggiormente competitive in un settore che guarda sempre più con attenzione a questo duplice driver.

    Le occasioni per l’aftermarket che giungono da Mise

    Startup e piccole e medie imprese possono presentare, comunica una nota stampa del Mise, progetti riguardanti la transizione ecologica e digitale, finanziati con risorse europee ricomprese nel PNRR per un ammontare di 550 milioni. L’obiettivo è stimolare la crescita del Paese tramite investimenti di capitale di rischio (venture capital diretti e indiretti).

    Nello specifico, le risorse attingono a due fondi, “Green Transition Fund” dotato di 250 milioni di euro e “Digital Transition Fund” a cui sono stati assegnati 300 milioni, gestiti da CDP Venture Capital SGR per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ricompresi nell’ambito degli interventi PNRR “Supporto di startup e venture capital attivi nella transizione ecologica” e “Finanziamento di startup”. Una buona chance anche, pertanto, per il bacino d’impresa dell’aftermarket nazionale che può mettere il turbo nell’innovazione e transizione ecologica.

    Su cosa può puntare l’aftermarket nazionale

    I progetti riguardanti la transizione verde potranno prevedere l’utilizzo di energia rinnovabile, mobilità sostenibile, efficienza energetica, economia circolare, mentre quelli legati alla transizione digitale dovranno interessare gli ambiti come l’Intelligenza Artificiale, l’Industria 4.0, la cybersicurezza, fintech e blockchain.

    L’ente gestore (sottolinea sempre il Mise) selezionerà le proposte di investimento conformemente a quanto previsto dalla politica di investimento dei Fondi e in linea con le best practice di mercato. Il 40% delle risorse saranno riservate agli investimenti (diretti e indiretti) da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno.

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