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sabato, 20 Aprile 2024
  • Aftermarket, a cosa devi guardare per andare lontano

    Aftermarket, a cosa devi guardare per andare lontanoInnovazione, digitalizzazione e formazione per far correre sempre più spedito l'aftermarket nazionale.

    Ne è convinto Massimo Pellegrino (nella foto), Coordinatore della Sezione Aftermarket del Gruppo Componenti ANFIA, che commenta così gli ultimi dati del Barometro analitco prodotto dalla sua Associazione.

    Il trend positivo dell'aftermarket

    “Grazie ad un primo semestre in crescita a doppia cifra (+13,6%) e ad un  incremento più contenuto nel secondo (+2,4%), su cui hanno sicuramente influito sia la riduzione degli stock di ricambi, con l’approssimarsi della chiusura dell’esercizio 2022, nei magazzini dell’intera filiera IAM, che le dinamiche inflattive, responsabili dell’erosione della capacità di acquisto delle famiglie e di conseguenza della  contrazione dei volumi di spesa legati alla manutenzione dell’auto, il fatturato italiano dei ricambi automotive chiude il 2022 a +7,8%, confermando il trend positivo avviato nel 2021, dopo le difficoltà della crisi pandemica" – esordisce  Pellegrino.

     

    Il comparto anticiclico dell'aftermarket

    "Trattandosi di un comparto anticiclico, il post-vendita è cresciuto sia per una quota parte legata all’inflazione ma, anche e soprattutto, per effetto della riduzione delle vendite di autovetture nuove e del progressivo invecchiamento del parco auto circolante – che risulta avere un’età mediana di 11 anni e 10 mesi a fine 2021, con il 58,9% delle vetture sopra i 10 anni di anzianità – ed una conseguente maggiore attenzione alla manutenzione e alla riparazione. In ogni caso, anche l’aftermarket è stato impattato dal protrarsi della crisi dei semiconduttori e dai rincari delle materieprime e dell’energia, che hanno rallentato le produzioni influendo sulla disponibilità di ricambi. In questo contesto, il comparto aftermarket seguita ad affrontare anche il processo di radicale trasformazione che interessa la filiera automotive nel suo insieme, impegnata in un percorso di progressiva decarbonizzazione dei trasporti, secondo un dettato europeo ancora non privo di incertezze, come ben dimostrato dal recente slittamento del voto del Consiglio europeo sullo stop alle vendite di motori endotermici dal 2035" – continua Pellegrino.

    Su cosa deve puntare l'aftermarket

    "Oltre ai massicci investimenti nella riconversione produttiva delle imprese, si tratta fin d’ora  di investire anche in innovazione tecnologica, digitalizzazione e formazione nei vari anelli della catena distributiva, a beneficio di chi dovrà occuparsi della manutenzione e riparazione dei nuovi componenti dei veicoli ricaricabili, in particolare quelli legati ai sistemi di ricarica elettrica e alle batterie, per poter continuare a garantire un’elevata qualità dei prodotti e dei servizi offerti, in linea non solo con i nuovi paradigmi di mobilità, ma anche e soprattutto con le rinnovate esigenze e abitudini degli automobilisti” – conclude così Pellegrino.

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