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venerdì, 26 Aprile 2024
  • Gommisti e gestione dei pneumatici fuori uso, l’azione di CNA

    Gommisti e gestione dei pneumatici fuori uso, l'azione di CNAGestione dei pneumatici fuori uso e gommisti: servono interventi differenziati e il coinvolgimento di diversi attori istituzionali.

    Così è possibile approcciare e risolvere questa annosa problematica che impatta su tutta la filiera. Ne è convinto Giuseppe Calì (nella foto), presidente di CNA Gommisti, che annuncia: “siamo alla ricerca di un sistema  che tuteli a valle chi  opera onestamente e paga anche anticipatamente il contributo per lo smaltimento”. Per l’Associazione di categoria, è necessario un intervento del Ministero della Transizione Ecologica che può intervenire su diversi fronti e con diverse misure. Tra cui dice: “bloccare l’introduzione di pneumatici irregolari già sul confine del territorio italiano, controlli su tutti i soggetti esteri che immettono pneumatici ed un tavolo permanente di monitoraggio e verifica tra le varie rappresentanze della filiera” . Con Calì abbiamo parlato anche delle nuove norme che disciplinano l’esbizione del green pass in officina e di quello che è lo stato di salute del comparto su scala nazionale.

     

    Presidente, sulle nuove diposizioni anti-Covid introdotte dal Governo, in merito al green pass, lei cosa ne pensa? Quale sentiment dei gommisti può riferirci?

    Innanzitutto è bene chiarire che la norma attuale prevede controlli a campione del green pass per chi si reca nelle officine ed è una disposizione sicuramente utile che ha una sua motivazione senza dubbio. Detto questo, credo e ritengo che la stragrande maggioranza dei colleghi stia operando nel pieno rispetto delle norme per il contrasto alla pandemia. Stiamo continuando ad operare come abbiamo sempre fatto, ovvero mantenendo lo spirito di attività indispensabile perchè chi si reca presso le nostre officine, per richiedere un cambio di pneumatici o per una foratura,  lo fa, nella maggior parte dei casi, per proprie necessità di doversi muovere con l’auto. 

     

    Torniamo un attimo indietro di qualche anno, in piena emergenza pandemica. Com’è stato vissuto questo periodo dai gommisti?

    Rientrando nel novero delle attività ritenute indispensabili, abbiamo continuato a lavorare. Ovviamente non a pieno regime visto e considerato il calo brusco della mobilità veicolare dovuto ai vari lockdown. Se penso all’anno appena iniziato, lo ritengo per ora incerto sotto diversi punti di vista e tenendo in considerazione diversi fattori. Al Nord Italia, si registra un calo fisiologico visto che si è concluso il cambio stagionale dei pneumatici invernali. Nel Mezzogiorno si risente di una crisi generale, rimarcata dal caro energia e da un generale clima di incertezza.

     

    Gommisti e gestione dei pneumatici fuori uso, l'azione di CNASu quali azioni sta vertendo attualmente l’impegno della sua Associazione che tutela i gommisti?

    Stiamo sempre impegnati nel risolvere la problematica relativa ai ritardi dei pneumatici fuori uso, cercando di trovare soluzioni valide. E’ un problema, che da anni grava sul settore, le cui cause risiedono lungo tutta la filiera, dal produttore fino ad arrivare al consumatore finale, passando per la filiera della raccolta. Questa complessità non fa che allungare i tempi per la risoluzione del problema che necessita interventi differenziati e il coinvolgimento di attori istituzionali diversi. Il problema, infatti, non nasce solo da operatori esteri  che vendono on-line sul mercato italiano in esenzione IVA e PFU, o negli  importatori/distributori che immettono sul mercato pneumatici provenienti da operazioni in evasione IVA, o dalla reimmissione illegale degli pneumatici usati. Riteniamo che l’attuale crisi del sistema sia infatti frutto di una somma di questi fattori, incluso l’anello finale di questa filiera, (gommista) in cui operano soggetti irregolari che si prestano, a certe operazioni, vendita e acquisto di prodotti con modalità che sfuggono al versamenro dell’iva e al pagamento del PFU a svantaggio degli operatori onesti.  Senza contare, infine, le aree grige che abbiamo rilevato nell’ambito della raccolta del PFU. In questo contesto, quindi, risulta difficile un’azione semplice e immediata che possa portare benefici duraturi alle imprese. CNA da tempo stà monitorando il problema ed è alla ricerca di un sistema  che tuteli a valle tutti coloro che operano onestamente e pagano anche anticipatamente il contributo per lo smaltimento.

    A suo avviso cosa serve per risolvere la problematica della gestione dei PFU, aiutando quindi i gommisti? Cosa chiede al Ministero della Transizione Ecologica?

    É indispensabile un intervento serio e mirato da parte del Mite affinchè l’introduzione di pneumatici irregolari vengano bloccati già sul confine del territorio italiano, ci siano controlli su tutti i soggetti esteri che immettono pneumatici, praticando una concorrenza sleale, venga fatta una verifica sull’obbligo della nomina di un rappresentante in Italia ed  aumenti l’attività di vigilanza del Ministero sull’operare dei Consorzi e degli altri operatori direttamentecoinvolti nella gestione dei PFU. Inoltre è necessario che venga aumentato il target di raccolta, parametrandolo ai quantitativi effettivi di PFU che necessitano di essere correttamente raccolti, anche applicando un equo incremento dell’attuale contributo ambientale, se necessario, venga istituito al più presto un tavolo permanente di monitoraggio e verifica , tra le varie rappresentanze della filiera,  cosi come disposto dal DM 182. Queste sono alcune delle proposte che porteremo all’attenzione del Ministero. Voglio ricordare, infine, il ruolo attivo della confederazione nelle misure di semplificazione recentemente approvate dal Parlamento in materia di collaudi, eliminando l’obbligo per l’utente di effettuare un collaudo finale dopo la sostituzione delle ruote omologate all’origine dal costruttore del veicolo. Un cambiamento che affida alla figura del gommista una funzione di rilievo nel nuovo iter di omologazioni di nuove misure di pneumatici e cerchi.

     

    Stefano Belfiore

     

     

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