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venerdì, 29 Marzo 2024
  • Osservatorio MECSPE: per il 41% delle imprese automotive stop ai motori termici dal 2035

    Mobilità sostenibile,  Osservatorio MECSPE: per il 41% delle imprese automotive, lo stop ai motori termici dal 2035 favorisce i produttori esteri.

    Le imprese manifatturiere che lavorano principalmente per la filiera automotive stanno vivendo un momento favorevole, ma per essere competitive nel lungo periodo devono comprendere e anticipare i cambiamenti del mercato, come l’impatto che avrà sempre più la mobilità sostenibile. Secondo l’osservatorio, presentato durante l’evento inaugurale di MECSPE, la fiera internazionale di riferimento per l’industria manifatturiera organizzata da Senaf, l’80% delle imprese manifatturiere che lavorano per l’automotive ha archiviato il terzo quadrimestre del 2022 con un fatturato in crescita o stabile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e ben il 79% ha potuto contare su un portafoglio ordini adeguato. A questi si aggiungono un alto livello di soddisfazione relativo all’andamento della propria azienda (positivo per il 72%) e una fiducia generale che vede solo una piccola quota critica (3%).

    La sfida della mobilità sostenibile per l’automotive

    Allo stesso tempo, però, le imprese che lavorano per il settore automotive si trovano a dover affrontare una delle sfide più importanti per il comparto, ovvero quello della mobilità sostenibile, che inevitabilmente ha e avrà sempre più un impatto su tutta l’industry. A partire dallo stop alla produzione di motori termici dal 2035, che vede critici quasi due terzi degli imprenditori. Questa scelta, infatti, richiederà sforzi importanti e continui sul fronte della dell’attività di ricerca e sviluppo (per il 42%), privilegerà i produttori esteri con più facile accesso alle materie prime (41%) e comporterà una conversione delle linee produttive con costi elevati (37%). Un tema, quello della mobilità sostenibile, quindi sempre più strategico tanto da essere il Cuore Mostra della nuova edizione di MECSPE, dal titolo “Transizione energetica e mobilità del futuro“. Un’area di 2.000 mq sviluppata in collaborazione con diverse aziende e partner tecnologici, per confrontarsi sui temi di mobilità sostenibile e sulle tecnologie che ne favoriranno il progresso.

    Ritornando all’Osservatorio, sulla scia dei risultati del 2022, anche le previsioni per il 2023 mostrano uno scenario positivo, ma bisognerà capire come evolveranno alcuni fattori esterni che non dipendono direttamente dalle imprese. Il caro energia fa sicuramente meno paura (15% vs 53% a ott. ’22), ma aumentano le incognite dovute all’inflazione (la teme il 18%; + 13 p.p. vs ott. ’22), all’evoluzione della guerra Russia-Ucraina (per il 20%) e all’aumento dei prezzi delle materie prime (17%). Nonostante questo, oltre 8 imprenditori su 10 prevedono di chiudere il 2023 con un fatturato in aumento o stabile, potendo contare su una previsione di crescita del mercato nei prossimi tre anni.

    Si tratta di imprese che continuano a puntare sulla crescita (71% lo farà nei prossimi due anni), in termini di aumento dimensionale oppure ampliando la produzione in nuovi settori, o puntando sull’internazionalizzazione. Oltre un quarto sta anche valutando entro i prossimi due anni operazioni di M&A (Mergers&Acquisitions).

    Pensando al futuro, cosa devono fare le imprese automotive?

    Le aziende manifatturiere che lavorano principalmente per l’automotive devono spingere l’acceleratore verso un percorso di trasformazione digitale: un primo passo è stato già fatto, dato che a oggi quasi 7 aziende su 10 dichiarano di aver avuto nell’ultimo anno (mediamente o molto/abbastanza) una crescita digitale, ma bisogna continuare a investire.

    Per un “salto” di questa portata servono, dice il report, competenze adeguate e su questo le nostre imprese si dividono: da un lato chi ha già formato o assunto personale con formazione adeguata a fare fronte alla trasformazione 4.0 (63%) e dall’altro chi ritiene di non essere ancora pronto (26%).

    Ed è proprio sulla formazione che i Competence Center, istituiti dal MISE con l’obiettivo di supportare le imprese nella rivoluzione in chiave di Industria 4.0, possono fornire un supporto prezioso per la crescita del comparto, anche se ad oggi sono ancora poco sfruttati dalle imprese (solo dal 9%).

    Di cosa hanno bisogno gli imprenditori automotive per migliorare i processi di digitalizzazione e il loro livello di competenze?

    Di risorse e incentivi a detta dell’osservatorio. Su questo un aiuto arriva dal Piano Nazionale Transizione 4.0 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che prevede crediti d’imposta per stimolare investimenti in beni strumentali, in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, anche nell’ambito green, e in formazione 4.0.

    I primi risultati già si vedono: quasi sei imprenditori su dieci (56%) dichiarano di averne già usufruito e quasi 2 su 10 contano di farlo entro il 2023. Guardando all’anno in corso, quasi 4 su 10 pensano di richiedere incentivi per l’acquisto di beni strumentali utili alla trasformazione digitale e il 31% per la formazione 4.0; quasi un terzo, al contrario, non vuole usufruirne.

    All’evento inaugurale sono intervenuti Maurizio Marchesini, Vice Presidente di Confindustria per le Filiere e le Medie Imprese; Rosa Grimaldi, Delegata Promozione economica e attrattività internazionale, Industrie culturali e creative, Impatto Tecnopolo del Comune di Bologna; Stefano Cattorini, Direttore generale del Competence Center BI-REX; Antonio Bruzzone, Direttore Generale BolognaFiere e Ivo Nardella, Presidente Senaf – Gruppo Tecniche Nuove.

    MECSPE è un evento internazionale che la città di Bologna accoglie con grande entusiasmo ogni anno – ha affermato Rosa Grimaldi, Delegata Promozione economica e attrattività internazionale, Industrie culturali e creative, Impatto Tecnopolo del Comune di Bologna – Abbiamo nel nostro territorio imprese manifatturiere di eccellenza che dobbiamo aiutare a mantenere posizioni di leadership a fronte di cambiamenti tecnologici, partendo dall’ascolto e comprensione delle loro esigenze.”

    Dai dati si evince come per le imprese sia ormai fondamentale avviare percorsi di trasformazione digitale, in ottica di trasferimento tecnologico e miglioramento delle competenze – ha commentato Stefano Cattorini, Direttore Generale BI-REX – I Competence Center hanno un ruolo fondamentale in questo contesto ed è con grande entusiasmo che BI-REX ha deciso di partecipare anche quest’anno a MECSPE: l’innovazione delle aziende si configura sempre più come tema strategico di cruciale importanza per il Sistema Paese e la nuova edizione rappresenta un importante momento di incontro e confronto con tutti gli interlocutori che vedono nell’Industria 4.0 una opportunità da non perdere.”

    MECSPE è un evento molto importante per BolognaFiere e siamo orgogliosi della partnership con Senaf – ha commentato Antonio Bruzzone, Direttore Generale di BolognaFiere – L’Italia cresce, se cresce l’industria manifatturiera. L’Emilia-Romagna, in particolare, è la terra in cui questa filiera eccelle per tassi di export e occupazione. MECSPE dunque rappresenta per gli stakeholder del mercato non solo un’occasione imperdibile per fare business, ma anche luogo in cui la community può ritrovarsi per fare il punto della situazione e tracciare il futuro.”

    “I dati dell’Osservatorio MECSPE ci forniscono alcune indicazioni importanti: se da un lato ci troviamo davanti a un settore che guarda al futuro con fiducia, potendo contare su un 2022 positivo e su un mercato in salita, dall’altro non bisogna trascurare le nuove incognite che potrebbero rallentarne la crescita – ha affermato Ivo Nardella, Presidente Senaf, Gruppo editoriale Tecniche Nuove – Per essere più competitive, le imprese devono continuare a investire sulla trasformazione digitale e sulla formazione e oggi hanno a disposizione importanti strumenti come le agevolazioni fiscali del Piano Nazionale Transizione 4.0. Risorse che devono, però, essere indirizzate nel modo corretto per ottenere benefici reali. E l’obiettivo della 21° edizione di MECSPE, con le sue 2.000 aziende espositrici e le 20 iniziative speciali, è proprio quello di aiutare gli imprenditori a individuare le soluzioni più innovative sia per trasformare le aziende sia per formare i talenti, in modo da rendere le imprese sempre più tecnologiche, vicine ai giovani e pronte per vincere le sfide di un mercato sempre più reattivo e globale. Inclusa la sfida della mobilità sostenibile, che in questa fase trova più detrattori che estimatori ma che dovrà essere affrontata con la visione corretta.”

    La nuova edizione di MECSPE ritorna con 2.000 aziende espositrici disposte nei 13 saloni tematici sviluppati sui 92mila mq di superficie espositiva, e 20 iniziative speciali.

    Un percorso che guida gli operatori professionali alla scoperta di soluzioni innovative per l’industria manifatturiera, puntando su tre grandi pilastri della fiera: formazione, innovazione e sostenibilità.

    Tra le novità di questa edizione il Cuore Mostra “Transizione energetica e mobilità del futuro”, un’area di 2.000 mq sviluppata in collaborazione con diverse aziende e partner tecnologici, per confrontarsi sui temi di mobilità sostenibile e sulle tecnologie che ne favoriranno il progresso.

    Inoltre, da quest’anno contemporaneamente a MECSPE si terrà l’evento Elettronica Italia, interamente dedicato al mondo dell’elettronica, che offre al visitatore uno sguardo su tutto il comparto e un focus dedicato all’elettronica al servizio della mobilità elettrica e dell’elettrificazione dei trasporti.

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