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giovedì, 25 Aprile 2024
  • Autopromotec 2022 fa luce sul futuro dell’aftermarket

    Autopromotec 2022 svela il futuro dell’aftermarket dei prossimi 5 anni.

    Autopromotec 2022 non è stata solo una fiera ma anche un interessante momento di confronto- incontro tra gli operatori del post-vendita indipendente. La manifestazione, conclusasi sabato scorso, ha acceso i riflettori sul settore automotive aftermarket. Con l’ampio programma di convegni e workshop di FUTURMOTIVE Talks, organizzato in collaborazione con ICE Agenzia, Autopromotec sta fornendo un’analisi precisa e approfondita dei temi più attuali e rilevanti per il mercato, nelle sue diverse sfaccettature, riunendo alcuni tra i più grandi protagonisti dell’innovazione tecnologica a livello mondiale. 
    Con il workshop “Aftermarket outlook throughout and beyond disruptions“, del panel IAM – International Aftermarket Meetings, curato in coordinamento con ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e CLEPA (European Association of Automotive Suppliers), Autopromotec 2022 ha offerto un’analisi strategica dell’industria automotive globale, fornendo una fotografia precisa del mercato attuale, andando poi ad analizzare i possibili scenari che si prospettano nel prossimo futuro per i professionisti del mercato automotive aftermarket. A introdurre il workshop Massimo Pellegrino, Coordinatore di ANFIA Aftermarket, la sezione di ANFIA che racchiude tutte le attività associative legate al mondo della ricambistica auto. Nicola Morzenti, Partner della società di consulenza strategica Roland Berger, è subito entrato nel profondo del mondo del post-vendita automotive, fornendo alla platea della prestigiosa FUTURMOTIVE Arena (Pad. 22) una visione precisa del contesto macroeconomico attuale, con un focus specifico sul settore automotive, e una previsione sul suo andamento nel medio-lungo termine.

    Ad Autopromotec 2022 lo stato di salute del nostro aftermarket

    L’esposizione in Autopromotec 2022 è iniziata con la constatazione che l’aftermarket automotive, a dispetto di molti altri settori, ha retto bene la pandemia, spinto anche dalla crescita e invecchiamento del parco circolante, ed è previsto in crescita nel prossimo quinquennio. Dalle analisi si evince anche un aumento costante delle quote dell’aftermarket indipendente rispetto al post-vendita dei Costruttori, anche se nuove tendenze potrebbero essere sfidanti per gli indipendenti nel nuovo decennio. 
    L’approfondito intervento di Morzenti ha anche esaminato i diversi fattori che, negli ultimi tre anni, hanno portato a una restrizione dei margini dei fornitori del mercato indipendente: i trend macroeconomici, le tendenze automotive globali e quelle legate all’aumento della competizione. 
    I trend macroeconomici, in primo luogo, riguardano l’incertezza sui volumi produttivi dovuta alla carenza di microchip, al COVID-19, ma anche alla guerra in Ucraina e all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. Tutti questi aspetti porteranno ulteriori incertezze e pressioni sui margini dell’aftermarket.
    Per quanto riguarda le tendenze automotive globali, attualmente l’elettrificazione rappresenta la sfida principale per il settore dell’aftermarket automotive. Le vendite di vetture elettriche stanno rapidamente aumentando, anche se l’impatto sul parco circolante è ben più dilazionato nel tempo. In futuro, considerato che i veicoli elettrici sono equipaggiati con componenti di maggiore valore rispetto ai veicoli tradizionali con motore a combustione interna, ma in numero decisamente minore e che richiedono meno manutenzione, potrebbe registrarsi una diminuzione importante del fatturato per gli indipendenti. 
    La digitalizzazione, allo stesso tempo, si presenta come una potenziale opportunità, che a oggi sembra essere principalmente appannaggio dei Costruttori. Affinché l’auto connessa possa rappresentare un’opportunità anche per il mercato indipendente, questo deve aver libero accesso ai dati. Ciò che succederà sarà deciso dalle future normative a riguardo.
    In merito alle tendenze legate alla competitività del settore, la costante ricerca di nuovi profit pool sta spingendo i Costruttori ad entrare in modo sempre più deciso nel mercato indipendente attraverso iniziative specifiche quali per esempio l’estensione di garanzia, l’offerta di nuovi servizi, così come la costruzione di propri canali aftermarket per raggiungere nuovi Clienti. L’analisi ha sottolineato anche l’impatto per l’aftermarket delle nuove soluzioni di mobilità, quali Car as a Service e Mobility as a Service, che comporterà una necessità sempre maggiore di servizi integrati end-to-end

    Autopromotec 2022 analizza la competitività del settore aftermarket

    Infine, la resilienza e la profittabilità tipiche del mercato aftermarket stanno attraendo anche nuovi player, quali ad esempio le piattaforme di e-commerce; questo porterà ad avere, in prospettiva, un  maggior numero di player coinvolti nel mercato aftermarket, che da una parte sarà più grande ma con un profit pool da spartire tra diversi attori. In risposta, gli attuali player del mercato indipendente dovranno stringere partnership con il mondo delle flotte, facendo leva sui propri punti di forza ancillari, tra cui per esempio capillarità della rete ed estensione della gamma prodotto.
    Dopo questa ampia e approfondita analisi di mercato, proprio per esaminare meglio come il mercato stia reagendo a tutti i cambiamenti in atto,

     

    Autopromotec 2022: esperti a confronto sulla filiera aftermarket

    Autopromotec 2022 ha riunito differenti rappresentanti della filiera automotive, in una tavola rotonda che ha decisamente catturato l’attenzione del pubblico del workshop IAM. Moderata da Frank Schlehuber di CLEPA, la tavola rotonda ha visto un momento di confronto unico tra i Responsabili di alcune aziende protagoniste del mondo della componentistica, della distribuzione e dei network di officine. Dayco, LKQ Europe, Metelli e Motrio hanno fornito una visione completa e diversificata sul mercato, fatta di punti di vista precisi, e offerto anche interessanti spunti su come prepararsi al meglio per affrontare le sfide del settore.
    In particolare, i relatori hanno commentato i temi chiave del momento, quali le previsioni sulla propria attività in relazione alla ripresa post-pandemica, la strategia di business legata al trend dell’elettrificazione, alla competitività del settore, così come alla carenza e all’aumento dei costi di materie prime.
    Proprio in un’ottica di preparazione alle sfide del futuro, Ruggero Semola, Aftermarket Director EMEA di Dayco, ha sottolineato l’importanza della diversificazione. Un approccio diversificato al mercato, esteso ai diversi aspetti del business, quali l’apertura ai nuovi Clienti della micro-mobilità, le partnership con aziende operanti nel settore delle fuel cell e, più in generale, l’estensione del portfolio con prodotti adatti anche alle nuove motorizzazioni. Ruggero Semola si è anche soffermato sulle grandi risorse che il mercato aftermarket ha sempre dimostrato di avere e sull’importanza che questo ricopre per garantire libertà di scelta all’automobilista.
    Per Ferdinando Imhof, Chief Product Officer di LKQ Europe, l’approccio deve necessariamente essere veloce, proattivo ma soprattutto olistico, a tutti i livelli della filiera, basato su forti partnership con fornitori e Clienti e supporti formativi mirati per le officine che devono affrontare transizioni tecnologiche e digitali. Una collaborazione end-to-end, dal Costruttore al Cliente finale, garantirà il successo in aftermarket. Per quanto riguarda i nuovi attori del mercato, soprattutto le piattaforme B2C di e-commerce, la loro presenza aumenterà la pressione commerciale, favorendo così l’automobilista. Secondo Imhof, l’aftermarket indipendente non sarà particolarmente intaccato da questi nuovi attori e sarà la sua logistica snella a rappresentare la chiave di successo in questo scenario di business multicanale.
    Per Sergio Metelli, CEO di Metelli, il valore di essere un’azienda familiare è stato fondamentale per prendere decisioni veloci, soprattutto in un momento sfidante quale l’attraversamento della pandemia. Metelli è riuscita a tenere alti standard di servizio verso il Cliente, grazie a elevati livelli di magazzino, dando all’azienda un vantaggio competitivo. Strategici anche gli investimenti in Ricerca e Sviluppo per proporre al mercato un portfolio prodotti in linea con le esigenze della mobilità futura. Anche le previsioni di crescita di Metelli in aftermarket confermano le previsioni di Roland Berger, pur con l’incognita delle nuove tecnologie e sfide commerciali.
    Olivier Pontreau, Motrio Retail Director, ha invece fornito una visione del mercato dal punto di vista di un network di officine indipendenti, vincenti sul mercato grazie a flessibilità, competitività e per il rapporto di fiducia che riescono a instaurare con l’automobilista. Pontreau ha inoltre sottolineato l’importanza per le officine indipendenti di far parte di un network, che le supporta nelle attività di marketing e formative. La crisi economica darà ancora più spunto all’aftermarket indipendente che però dovrà, già da subito, prepararsi per affrontare al meglio un parco auto che nei prossimi 5 anni vedrà una presenza sempre maggiore di veicoli ibridi ed elettrici. Fondamentale per le officine anche la capacità di analisi finanziaria della propria attività, evitando di svalorizzare la manodopera a favore di margini sui solo ricambi. 

     

     

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