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domenica, 19 Maggio 2024
  • Auto d’epoca schilometrate, l’allarme di carVertical

    Auto d’epoca schilometrate, un fenomeno allarmante

    I collezionisti appassionati sono al settimo cielo quando trovano un esemplare raro ma la loro gioia si potrebbe scontrare con la truffa delle auto d’epoca schilometrate. Una ricerca condotta dalla società specializzata nella raccolta di dati automobilistici carVertical ha rivelato che le contraffazioni del contachilometri e l’occultamento di eventuali danni pregressi sono problemi comuni per le auto d’epoca e possono diminuirne il valore. I report di carVertical, generati a partire dai dati degli utenti di questo portale diffuso a livello globale, hanno evidenziato che il 25,3% dei veicoli immatricolati prima del 1993 presenta irregolarità nel contachilometri. Si è scoperto che le auto d’epoca schilometrate – ossia quelle con più di 30 anni di vita – presentavano una media di 83.000 chilometri non registrati. Le marche più bersagliate da questa truffasono Ferrari (38,9%), Honda (34,2%), Ford (32,6%) e BMW (31,6%), seguite da Mercedes-Benz (25,9%) e Porsche, con il 20,1% degli esemplari trovati con alterazioni della percorrenza.

    Le dannose conseguenze delle auto d’epoca schilometrate

    L’acquisto di un’automobile con un elevato chilometraggio ‘occulto’ può comportare gravi rischi per la sicurezza ma anche finanziari, fenomeni ingigantiti se si parla di vetture d’epoca. Le auto perdono valore a causa dell’usura e del tempo che passa: se l’età del veicolo non è facilmente alterabile, la percorrenza totale è invece manipolabile più facilmente. Per questo motivo è molto importante conoscere i chilometri percorsi effettivamente dal veicolo che si pensa di acquistare: una raccomandazione sempre valida dato che la possibilità di frodi riguarda anche veicoli molto più recenti delle auto d’epoca schilometrate. CarVertical cita una BMW Serie 3 coupé del 1990 il cui storico sembra impazzito: nel 2005 aveva già percorso 181mila km, percorrenza che è salita in maniera all’incirca lineare fino al mese di maggio 2018, arrivando a 323mila km. Come può essere successo che nel 2020 il contachilometri segnava 123.243 chilometri? Scalare 200mila km a un veicolo equivale a cambiarne completamente la prospettiva: si passa da un’automobile che può ancora camminare per anni a una nella quale molti componenti importanti potrebbero aver raggiunto la fine del loro ciclo di vita avendo superato i 300mila.

    Come evitare le auto d’epoca schilometrate

    CarVertical dà dei consigli utili per evitare di incorrere nell’odiosa truffa delle auto d’epoca schilometrate. Gli acquirenti dovrebbero controllare la corrispondenza dei numeri di identificazione del veicolo (VIN, Vehicle Identification Number) in diversi punti dell’automobile: sotto il parabrezza, nella parte inferiore della scocca lato guida, nel giroporta lato guidatore, sotto il cofano o sulla parte superiore del motore. Alcune auto hanno il numero di telaio impresso sul motore e spesso le auto d’epoca lo riportano anche nei documenti: se sono presenti numeri di telaio in varie posizioni essi dovranno coincidere per poter dimostrare che il veicolo è autentico. I potenziali acquirenti dovrebbero anche ispezionare attentamente sia gli interni che gli esterni della vettura, controllando che la carrozzeria non presenti tracce di corrosione, e rilevare lo spessore della vernice (esistono dispositivi tascabili che fanno questa misurazione) per individuare eventuali riparazioni: gli operatori aftermarket specializzati potranno aiutare l’automobilista in queste ‘indagini’. Se la vettura è in ottimo stato e non è mai stata riverniciata prima, potrebbe essere un vero gioiello! Lo stesso vale per l’abitacolo: se qualche particolare è molto usurato è importante sapere che alcune parti possono essere molto difficili da trovare/restaurare, anche per gli artigiani più esperti. Le vetture con un passato poco documentato non avranno il valore di quelle con una storia immacolata e ricca di riferimenti: esse potrebbero infatti appartenere al gruppo delle auto d’epoca schilometrate. Speriamo che le moderne tecnologie, come gli NFT usati dalle Alfa Romeo Giulia/Stelvio e Tonale, possano minimizzare queste truffe incresciose.

     

     

     

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