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martedì, 30 Aprile 2024
  • Turborail: da Novara il primo coreassy made in Italy

    DI STEFANO BELFIORE

    E’ un giovane startupper che non si è fatto per nulla intimorire dalla crisi. Anzi da essa ha tratto un’opportunità di sviluppo che oggi si conferma vincente. Il tutto nel nome dell’innovazione  Stiamo parlando di Matteo Ferrari (nella foto), Ceo della Turborail di Novara: azienda operante nella produzione di coreassy e turbocompressori completi adattabili all’originale per la maggior parte di auto. Lo spirito che anima il giovane manager è quello giusto. Deciso e lungimirante, dove il profitto non è l’unico aspetto determinante. Crede nella qualità, nel proprio personale (una famiglia), nei propri clienti (dei partner). Tutti valori trasferiti nella sua impresa che, da quando  è nata ad oggi (4 anni), ha scalato già grandi montagne, seppur piccola d’età. La Turoborail è ora l’unica azienda europea che realizza un turbocompressore aftermarket con relativa componentistica made in Italy. E che si apre ai mercati esteri con traiettorie del tutto significative. Tenendo ben saldi i piedi sullo Stivale, esporta già in 30 Paesi, puntando all’Africa ed all’Asia. 
     

    “La crisi è la miglior benedizione che può arrivare a paesi e persone perché la crisi porta progressi”. Questa è la frase che indentifica il suo profilo Twitter. Può spiegarci il senso?

    La crisi va vista come un’opportunità. La congiuntura non favorevole che ha investito il settore dell’auto e l’intera economia, ci ha dato modo di riflettere, di guardarci attorno, scorgendo nuove chance. Da qui l’idea di entrare nel settore della componentistica per turbocompressori.
     

    Turborail nasce come una startup che ha deciso, dunque, di investire in questo specifico segmento dell’aftermarket. Comparto in linea generale favorevolmente anticiclico rispetto agli altri settori. Quanto è risultata vincente questa scelta?

    Siamo nati quattro anni fa con tante difficoltà che vivono gli startupper. Una fra tutte la difficoltà di accesso al credito. Ma i sacrifici, l’impegno e la passione riversata ci hanno fatto superare gli ostacoli iniziali. Certo ne incontreremo degli altri nel nostro tragitto d’impresa che affronteremo, però, sempre con lo spirito giusto. Mi chiede se questa scelta è oggi risultata vincente? Al momento senza dubbio.
     

    Perché?

    Siamo partiti come una realtà che lavorava solo su soluzioni rigenerate. Oggi siamo dei veri e propri produttori, potendo vantare il primato di essere l’unica azienda europea che realizza un turbocompressore aftermarket con relativa componentistica completamente made in Italy. Seguiamo l’intera filiera di produzione in maniera scrupolosa, monitorando nel nostro stabilimento di Novara tutte la fasi di lavorazione strategica come equilibratura, assemblaggio e flussaggio finale. Mentre lo step di attività della componentistica solida viene seguito in Oriente in una factory facente parte del nostro Gruppo”.

     

    La mission aziendale è quella di offrire un prodotto di qualità nella produzione di coreassy e turbocompressori completi adattabili all’originale per la maggior parte di auto in circolazione. Come si adempie a questo scopo?

    Come dettole, un’attenta e costante verifica del nostro ciclo di lavorazione ci permette di puntare alla qualità. Poi c’è l’alta professionalità del nostro team di lavoro, un altro punto di forza. Ci sentiamo una famiglia dove tutti sono motivati. Altro driver è la tecnologia.

     

    Esatto, una startup per essere sempre competitività non può smettere di innovare. A tal proposito, la Turborail ha un assembly center focalizzato su attività di ricerca e sviluppo…

    Vero. Un centro dove testiamo i nostri turbo con macchinari di ultima generazione, facendo anche prove su strada al fine di simulare correttamente l’attività post vendita, conferendo ai nostri prodotti quel sigillo di qualità e garanzia certa. Una policy manageriale che ci ha premiato. Una chicca non da poco, ad esempio, è la collaborazione con Rhiag Group Bertolotti che distribuisce i nostri prodotti brandizzati con il nostro marchio. Un risultato che ci inorgoglisce non poco. E che rafforza il nostro credo.
     

    Qual è?

    Non vendere a tutti. Ma solo ai professionisti del settore ed ai player della distruzione aftermarket. Così manteniamo sempre alti gli standard qualitativi. Ritengo che quando si fa impresa l’utile, che è importante, non debba rappresentare l’unico aspetto a cui pensare. Vogliamo ed abbiamo l’intenzione di far maturare il nostro brand come prodotto credibile fra la nostra famiglia di consumer. Che più di essere clienti, sono per noi dei partner che ci aiutano a migliorarci sempre.
     

    Il vostro mercato principale è quello italiano. Ma in piedi ci sono anche importanti logiche di internazionalizzazione con l’apertura di due società commerciali a Parigi (Turborail France) e a Budapest (Turborail East Europe). Quali sono i risultati conseguiti in queste due piazze d’affari?

    I risultati sinora sono buoni. Si tratta di due piazze strategiche. La Francia è un buon mercato e qui abbiamo un nostro magazzino, ubicato a Parigi, che serve tutto il territorio limitrofo. Budapest è un ulteriore mercato importante per noi. Grazie a cui serviamo tutto l’Est Europa.
     

    C’è l’intenzione di ampliare i confini del mercato estero?

    Certamente. Abbiamo già in cantiere, quest’anno, diverse tappe fieristiche come, ad esempio, Automechanika Instabul, ReMaTec di Amsterdam, Automechanika Mosca. Senza dimenticare l’Autopromotec di Bologna.
     

    Ritornando al vettore della tecnologia, disponete di un sistema di e-commerce. Com’è strutturato e quanto è importante questa piattaforma per soddisfare le esigenze dei vostri clienti?

    La vendita online risulta fondamentale. Ci dotiamo di una piattaforma all’avanguardia, presa addirittura come case history da Google Europa. Si tratta di un e-commerce molto performante che permette di fare ricerche tecniche, effettuare preventivi e scegliere ricambi diversi per un assemblaggio, come dire, ad personam. Per non parlare degli ordini che evadiamo in trenta, quaranta minuti dalla richiesta pervenutaci.
     

    Quali obiettivi si intendono, ora, raggiugere per il 2015?

    Vogliamo confermare la nostra leadership in Italia nel settore della ricambistica, aumentando il nostro trend di fatturato. Nel contempo, guarderemo con ambizione anche ai mercati esteri dove abbiamo intenzione di crescere sempre più. Penso all’Europa ma anche al Sud-America, all’Asia ed all’Africa.

     

     

    CARTA D’IDENTITA’

    Nome: Turborail Srl

    Anno di nascita: 2011

    Ceo: Matteo Ferrari

    Sede: via E. Mattei, 5/A – 28100 Novara

    Ambito di produzione:  produzione di coreassy e turbocompressori completi adattabili all’originale per la maggior parte di auto

    Mercato geografico:  Italia ed Europa

    Organico lavorativo: 50 addetti

     

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