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sabato, 14 Giugno 2025
  • SUV sempre più alti e pericolosi: l’allarme sicurezza di Transport & Environment

    SUV sempre più alti e pericolosi: l’allarme sicurezza di Transport & Environment

    Negli ultimi anni, le auto europee stanno cambiando volto: diventano più grandi, più massicce e soprattutto più alte. Un recente studio firmato Transport & Environment (T&E), rete indipendente per la decarbonizzazione dei trasporti, documenta un trend allarmante. L’altezza media della parte frontale delle auto cresce di circa 0,5 cm ogni anno, con effetti diretti sulla visibilità dei conducenti e sulla gravità degli impatti in caso di incidente.

    Secondo i test effettuati, i guidatori di veicoli con frontale molto alto, come il RAM TRX o il Land Rover Defender, non riescono a vedere bambini fino a nove o quattro anni e mezzo, rispettivamente, quando si trovano davanti al mezzo. La crescita dimensionale dei SUV, detta “carspreading”, li rende sempre più inadatti all’ambiente urbano, dove la presenza di utenti vulnerabili della strada è elevata.

    SUV in crescita, anche in Italia: un fenomeno senza regole

    Dal 2010 al 2024, l’altezza media della parte anteriore dei veicoli in Europa è passata da 76,9 cm a 83,8 cm. Il fenomeno si amplifica in Italia, dove si è toccata una media di quasi 85 cm, complice l’incremento nelle vendite di marchi come Jeep, che nel nostro Paese hanno raggiunto il 5% del mercato, contro l’1% della media UE. Tuttavia, né Bruxelles né i singoli stati membri hanno ancora introdotto regolamenti specifici per limitare queste altezze.

    Le conseguenze sono gravi: con un cofano più alto, il punto d’impatto in caso di collisione si sposta verso gli organi vitali dei pedoni. A velocità urbane (fino a 50 km/h), la possibilità che la persona venga spinta sotto il veicolo aumenta con l’altezza del frontale. Secondo un’analisi su 300.000 collisioni in Belgio, un incremento di 10 cm del frontale (da 80 a 90 cm) aumenta del 27% il rischio di morte per pedoni e ciclisti.

    Sicurezza compromessa e visibilità ridotta: l’appello delle associazioni

    Esther Marchetti, Clean Transport Advocacy Manager per T&E Italia, lancia un monito: “I SUV mettono a rischio chi cammina, pedala o guida veicoli più bassi. I bambini, spesso invisibili al conducente, sono i più vulnerabili”. Anche Claudio Magliulo, responsabile italiano della campagna Clean Cities, aggiunge: “Stiamo assistendo a un’epidemia di SUV fuori scala, usati per tragitti brevissimi in città. È urgente riformare le politiche di parcheggio e circolazione per contenere queste dimensioni e proteggere lo spazio urbano”.

    T&E e Clean Cities propongono un tetto massimo di 85 cm per la parte anteriore dei veicoli, da raggiungere entro il 2035. In parallelo, chiedono che le tariffe di parcheggio e le tasse siano proporzionate al peso, alle dimensioni e alle emissioni delle auto. Alcune città, come Parigi, Lione e Aquisgrana, hanno già avviato iniziative in tal senso, introducendo tariffe progressive.

    Intanto, le auto nuove non solo si alzano, ma si allargano: secondo un altro studio T&E, anche la larghezza media cresce di 0,5 cm all’anno. Una tendenza che, se non regolata, potrebbe rendere le nostre città sempre meno sicure e vivibili.

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