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mercoledì, 24 Aprile 2024
  • Il conflitto in Ucraina impatta sull’ automotive globale.

    L’invasione ha causato una gravissima e crudele tragedia umana ma il conflitto in Ucraina impatta l’automotive aggiungendo danno al danno, uno tsunami che colpisce costruttori e componentisti. La guerra sta avendo conseguenze principalmente in Ucraina e Russia ma i riflessi colpiscono un po’ tutta l’Europa, sia per difficoltà oggettive sia per decisioni prese dalle aziende. L’invasione russa dell’Ucraina sta, per esempio, aumentando il prezzo dei metalli utilizzati nelle auto, dall’alluminio nella carrozzeria al palladio nei convertitori catalitici, che sappiamo venire per molta parte dalla Russia, al nichel ad alta purezza usato nelle batterie delle auto elettriche. Questo ha, per esempio, ha spinto il CEO di Stellantis Carlos Tavares a chiedere un abbassamento dei dazi che alcuni Paesi hanno sul commercio dell’acciaio dato che i prezzi delle materie prime e dell’energia aumentano vertiginosamente.

    Volkswagen ha arrestato la produzione nel suo storico impianto di Wolfsburg a seguito delle difficoltà nella fornitura dei cablaggi elettrici, prodotti da Leoni proprio in Ucraina, e difficoltà produttive sono segnalate anche per Porsche, Audi, BMW e Mercedes-Benz. Stanno riducendo la produzione in Germania e stanno interrompendo la produzione nel propri stabilimenti per mancanza di materie prime. Il conflitto in Ucraina impatta l’automotive pesantemente anche perché, oltre agli stop produttivi in Europa, occorre aggiungere il taglio di esportazioni e produzione in Russia. Il Gruppo Volkswagen si è unito all’esodo delle aziende dalla Russia, sospendendo le esportazioni e la produzione in Russia, Paese nel quale assemblava modelli VW e Skoda. Nissan ha sospeso le esportazioni di veicoli verso la Russia a causa delle sfide logistiche legate al conflitto in Ucraina.

    La più grande casa automobilistica russa, AvtoVAZ controllata da Renault, è presente quasi esclusivamente nel mercato locale ma i suoi stabilimenti di Togliatti e Izhevsk chiuderanno per qualche giorno a causa di penuria di componenti elettronici. Toyota sospenderà la produzione in Russia, Ricordiamo che Toyota è il marchio giapponese più venduto in Russia. Anche un altro marchio giapponese illustre, Honda Motor Co., sta bloccando le esportazioni di auto e moto verso la Russia unendosi quindi al gruppo di aziende globali che scelgono di non fare affari nel paese dopo l’invasione dell’Ucraina.

    Ford non produce più automobili in Russia ma ha informato Sollers, suo partner della joint venture che produce veicoli commerciali, sospenderà immediatamente le operazioni in Russia fino a nuovo avviso. Daimler Truck ha anche comunicato che congelerà le sue attività commerciali in Russia con effetto immediato, inclusa la sua cooperazione con il produttore di camion russo Kamaz. Jaguar Land Rover, Volvo e Aston Martin hanno sospeso le spedizioni di veicoli in Russia perché le sanzioni per la guerra in Ucraina avevano creato ostacoli commerciali crescenti per l’industria automobilistica. Stellantis ha istituito due task force per affrontare gli effetti dell’invasione russa dell’Ucraina: una monitorerà le sanzioni e i loro effetti mentre l’altra sta controllando la situazione del personale del gruppo in Ucraina. Il fornitore tecnologico Aptiv (è il nuovo nome di Delphi Automotive) è stato lungimirante, dato che ha spostato la produzione ad alto volume fuori dall’Ucraina già qualche mese prima dell’invasione.

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