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venerdì, 26 Aprile 2024
  • Il sensore virtuale DAI ti avverte del pericolo di aquaplaning

    L'aquaplaning è una delle situazioni più temute dagli automobilisti ma ora è possibile viaggiare più sicuri grazie a questo sensore virtuale DAIL’aquaplaning è una delle situazioni più temute dagli automobilisti ma ora è possibile viaggiare più sicuri grazie a questo sensore virtuale DAI.

    Il Digital Aquaplaning Information è stato sviluppato in Italia, dalla piemontese Easyrain ed è definito ‘virtuale’ perché… non esiste! Si tratta infatti di uno speciale software che usa le informazioni dei sensori già presenti nel mezzo di trasporto e può quindi essere integrato su tutti i veicoli: il software può infatti ‘girare’ su una ECU (Electronic Control Unit) già presente nel veicolo. Questo sensore virtuale è a prova di futuro perché adattabile ai veicoli a guida autonoma ed elettrici e non richiede sensori aggiuntivi. Sappiamo che l’aquaplaning si verifica quando lo spessore dell’acqua sul manto stradale è così elevato che lo pneumatico non riesce a smaltirlo tramite i solchi di drenaggio del battistrada. In queste condizioni la gomma si trova a ‘galleggiare’ sull’acqua, perdendo la capacità di frenata e di direzionalità e privando di efficacia anche gli ADAS più evoluti. Si può fare molto per ridurre questo rischio ma gli accorgimenti non sono mai troppi e quindi il sensore virtuale DAI è benvenuto.

     

    L'aquaplaning è una delle situazioni più temute dagli automobilisti ma ora è possibile viaggiare più sicuri grazie a questo sensore virtuale DAIIl sensore virtuale DAI in sinergia con il sistema AIS

    Il Digital Aquaplaning Information raccoglie le informazioni necessarie al suo funzionamento – forza longitudinale, forza laterale, slittamento degli pneumatici – direttamente dalla rete CAN del veicolo e le analizza grazie ad algoritmi proprietari. Le elaborazioni permettono di capire quanta acqua c’è sull’asfalto a prescindere dal tipo di pneumatici e di veicolo e dal suo peso e velocità e il risultato sono 3 avvisi di allarme. Il meno grave è ‘Warning! Wet Road‘ che avvisa il guidatore che l’asfalto è bagnato. Se l’acqua aumenta appare ‘Danger! Wet Road‘: lo strato di acqua comincia ad essere a rischio aquaplaning, soprattutto se la velocità è elevata, e sarà quindi necessario rallentare. Il terzo avviso – ‘Alert! Aquaplaning‘ dice che il veicolo è entrato in aquaplaning e che occorre la massima prudenza. Il DAI attiva quindi, se presente, il sistema AIS, Aquaplaning Intelligent Solution, anch’esso di Easyrain. Si tratta di un getto d’acqua controllato iniettato di fronte alle ruote anteriori che, ‘rompendo’ lo strato di acqua troppo alto, riesce a ridare l’aderenza allo pneumatico.

     

    Il sensore virtuale DAI dialoga con le Smart City

    Easyrain, che ha in Giovanni Blandina il fondatore e CEO, ha fra i suoi partner Italdesign e Bosch VHIT. Ricordiamo infine che il sensore virtuale DAI è predisposto per essere integrato con la rete 5G e le infrastrutture intelligenti e connesse delle Smart Cities. L’informazione elaborata dal DAI può essere veicolata tramite questa rete cellulare veloce a queste infrastrutture e agli altri veicoli, per informarli di questa condizione di pericolo. Gli algoritmi del sensore virtuale DAI possono inoltre dedurre lo stato del manto stradale, avvertendo i gestori di un suo deterioramento eccessivo. Il sensore DAI permette di creare un Cloud dedicato attraverso cui registrare e condividere dati per informare sia i veicoli sia le infrastrutture sulle condizioni di pericolosità della strada. Fra le funzioni rese possibili del DAI segnaliamo l’Adaptive Wet Cruise Control e la disattivazione automatica della guida assistita in caso di condizioni molto difficili. Easyrain sta inoltre lavorando al rilevamento di altre condizioni di aderenza compromessa, come la presenza di ghiaccio, neve, sterrato, ghiaia ed erba. Il sensore virtuale DAI è quindi l’ennesima dimostrazione del ruolo sempre più importante che il software sta assumendo nelle automobili, una situazione della quale gli operatori aftermarket dovranno tenere sempr più in conto.

    Nicodemo Angì

     

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