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venerdì, 19 Aprile 2024
  • Il valore aggiunto del rettificatore

    AutoricambiIl  professionista del mondo ‘service’ nel settore automotive – meccanica ed elettronica, carrozzeria, gomme e ricambi, così come l’abbiamo conosciuto per tanto tempo, è destinato a cambiare ed a trasformarsi. Un po’ come già accaduto in tempi recenti con la riqualificazione ad esempio dell’accettatore (da profilo assistenziale puro a figura di supporto post-vendita) fino a quello del banconista ricambi che nel tempo sta approcciando sempre più con elementi commerciali di maggior profitto (tuning e merchandising, per intenderci).  La trasformazione in corso investe e sempre più investirà il settore dell’autoriparazione e ricambi, in virtù di una evoluzione del mercato che, perlomeno in Italia, fa intravedere una serie di problematiche ‘secondarie’ a livello quantitativo (numeri). Ma non a livello economico e tecnologico :

    Cambia il mercato auto, cambiano le incognite del mercato

    1. Una selezione, nel parco circolante, di auto e motoveicoli con anzianità rilevante e sempre minore disponibilità di materiale di sostituzione;

     

    1. Una incognita ‘diesel’ (in proiezione delle prossime scelte commerciali delle Case Madri) con un potenziale rischio ‘manutenzione’ e disponibilità di ricambi;

     

    1. Una esigenza di recupero e manutenzione di modelli di ‘interesse storico’ soprattutto alla luce delle modifiche fiscali (penalizzanti) recentemente approvate in tema.

     

    1. Un moderato (ma solido e crescente) ritorno di interesse per il tuning (https://www.inforicambi.it/ricambi-auto/ricambista-tuning_11842.html) e per le lavorazioni ad alto valore aggiunto per personalizzare la propria auto.

     

    Ad almeno tre delle quattro linee di evoluzione suddette una risposta potenzialmente efficace la può fornire, all’automobilista, un professionista specifico e ben determinato: il rettificatore. Finora inquadrato semplicemente come il frutto di un diploma conseguito presso gli Istituti Tecnici Industriali, si può definire attualmente come un mero supporto di “sub-fornitura” all’interfacciamento tra meccanico/ricambista e cliente finale. Poche volte infatti la rettifica viene considerato come una potenziale alternativa all’acquisto di parti nuove/usate o alla sostituzione con nuovi ricambi.  Ed indubbiamente, in caso di auto e moto di massa (o molto recenti dove peraltro abbondano le forme estese di Garanzia), la sostituzione “ex novo” o la surroga di parti nuove risulta generalmente più facile e praticabile.

    Rettificatore: questo jolly sconosciuto

    JollyIl valore aggiunto del rettificatore, alias meccanico di precisione, invece si sostanzia non solo nel quotidiano di collezionismo e mezzi storici, lavorazioni speciali, attività agonistiche. Ma può in prospettiva diventare il supporto preferenziale per quel mercato (non più minoritario) di coloro che non vogliono rinunciare alla propria vecchia amata auto (magari convertita a gas) dal valore potenziale in divenire ma su cui voler ancora investire. Oppure di coloro che tengono alla propria auto d’epoca tornata in auge in virtù di valori che non sono stati penalizzati dalle recenti crisi di settore. E’ infatti il settore dei modelli d’epoca quello che in questi anni terribili ha tenuto più degli altri i valori residui e interessato un buon numero di scambi commerciali tra ‘owners’.

     

     

     

    Da  rettificatore a ottimizzatore dell’autoriparazione

    AutoriparatoreEvidentemente per gli aspetti descritti sopra la figura del rettificatore risalta su quella del semplice autoriparatore sia per la sua dotazione tecnica capace di ‘leggere’ i pezzi destinati alla lavorazione (usura, integrità strutturale e meccanica, dimensionamenti, etc..) oltreché di lavorarli (fresatura/tornitura/alesatura, saldature in ambienti definiti, e così via). Ma non solo: la sempre maggiore complicazione e miniaturizzazione delle parti meccaniche, l’utilizzo di metalli sempre più particolari e di lavorazioni complesse, e dunque la presenza di giochi e tolleranze sempre più infinitesimali, può far tuttavia risaltare, anche nella produzione di grande serie, la grande preparazione e capacità del rettificatore professionista nel saper meglio individuare, tra le parti meccaniche in analisi, la più corretta linea di analisi delle cause di un guasto, data la sua capacità e dotazione tecnica in grado di riconoscere deformazioni termiche, effetti di attriti o pressioni anomale, tanto per esemplificare. E questo non solo su parti meccaniche singole (testate, turbine, pompe….) ma anche su strutture complete sia di motore che di cambio. E dunque un messaggio da dedicare ai più giovani è quello di investire nel proprio percorso professionale da rettificatore.

    Il business dell’auto elettrica

    Auto ElettricaCon una piacevole incognita: se già in un mercato attualmente ‘convenzionale’ (motori a combustione interna) il rettificatore può intravedere un futuro di business, cosa potrà accadere in un potenziale boom dell’auto elettrica, vista la mole di lavoro che i rettificatori hanno su mercati elettrici ‘paragonabili’ a quello automotive (logistica, Impiantistica)?

     

    Riccardo Bellumori

     

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