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La rivista americana American Sociological Review ha recentemente pubblicato una ricerca di un gruppo di sociologi dell'Università di Washington. Dallo studio è emerso che tendenzialmente nelle coppie dove gli uomini danno una mano alle mogli, la percentuale di rapporti sessuali tra i coniugi diminuisce, a differenza di coppie dove sono rispettati i ruoli tradizionali (le donne che cucinano, puliscono e fanno la spesa, gli uomini che pagano le bollette, fanno lavori in giardino e si occupano dell'auto).
Spiega Julie Brines, uno degli autori dello studio: "Sembra che le identità di genere che mariti e mogli esprimono attraverso i compiti che svolgono aiutino a strutturare il comportamento sessuale". C’è da dire che bisogna prendere con le pinze tali affermazioni. I dati arrivano da un'indagine su 4.500 coppie eterosessuali americane sposate, svolta tra il 1992 e il 1994, la più recente rilevazione su larga scala della frequenza di rapporti sessuali nelle coppie sposate. Non proprio recentissima come statistica, ma i sociologi assicurano che in questi 20 anni è improbabile che la divisione del lavoro sia cambiata molto all'interno della coppia. Già su questo punto potremmo obiettare, e potremmo anche farlo prendendo in considerazione che questa ricerca non include il prendersi cura dei figli (fonte di continue liti e stress di coppia).
Le coppie del sondaggio (46 anni in media lui e 44 lei) hanno affermato di aver avuto in media 5 rapporti sessuali nel mese precedente alle interviste. Ma le coppie in cui la donna svolge la maggior parte dei lavori femminili hanno dichiarato di farlo in media 1,6 volte in più. Ora 1,6 rapporti sessuali al mese fanno 19,2 rapporti in più all'anno. Ma le cene da cucinare restano pur sempre 365, e il gabinetto va pulito almeno una volta a settimana, quindi 52 all'anno. Tra l'altro gli studiosi non hanno registrato differenze sostanziali nella soddisfazione per la propria vita sessuale tra coppie con divisione dei ruoli più tradizionali e coppie più collaborative. Insomma non è detto che chi lo fa di più sia più soddisfatto degli altri.
FONTE: panorama.it
