“Il Consiglio d’Amministrazione di Renault si è riunito oggi per analizzare la situazione creata dall’iniziativa di Tracinda di proporre a General Motors lo sviluppo di una nuova alleanza con Renault e Nissan. Il Consiglio d’Amministrazione di Renault ha approvato la posizione proposta da Carlos Ghosn: discussioni con General Motors, relativamente ad una potenziale alleanza, potrebbero essere avviate non appena General Motors avanzasse la proposta”.
Con questo comunicato la casa francese dà il via ad un nuovo sensazionale accordo fra colossi del mondo dell’auto.
Poche ore prima il cda di Nissan si era espresso a favore di discussioni preliminari in vista di una possibile alleanza che porterebbe alla creazione di un supercolosso mondiale dell’auto. Anche Nissan aveva però precisato che i contatti potevano essere avviati solo se la direzione di GM avesse fatto sue le proposte dei suoi azionisti.
A premere per un avvicinamento è il miliardario Kirk Kerkorian, il cui fondo Trecinda controlla il 9,9% di GM, che ha chiesto al CEO di Renault e Nissan, Carlos Ghosn di esaminare la possibilità di far posto alla casa americana nella loro alleanza. Renault e Nissan sono parners dal 1999 con partecipazioni incrociate. I francesi, che sono entrati nel capitale di Nissan nel momento in cui era in gravi difficoltà, detengono il 44,4% della casa giapponese che a sua volta controlla il 15% di quella francese.
Secondo indiscrezioni stampa, nel corso di un incontro con Kerkorian, Ghosn, che è anche ad di Nissan, avrebbe espresso interesse all’acquisto di una partecipazione di GM fino al 20%.
L’investimento sarebbe di circa 2,64 miliardi di euro, cioèalla portata dell’alleanza franco-giapponese Per molti analisti, l’operazione sarebbe interessante soprattutto per la casa americana. A Parigi si ritiene che un matrimonio a tre sarebbe interessante, anche per eventuali sinergie sia in Europa, che in Asia che negli Usa, un mercato da cui Renault non è presente da anni.
Con una produzione di 6,12 milioni di auto, l’alleanza Renault-Nissan costituisce il quarto gruppo mondiale dopo GM, Toyota e Ford. I titoli di Renault hanno chiuso stasera in lieve rialzo (+0,24% a 84,2 euro) dopo aver ceduto fino all’1,66% all’inizio della giornata.
Insomma c’è grosso movimento nel mondo dell’auto perché la notizia Renault-Nissan e GM è accompagnata dalle dichiarazioni Fiat che ha ammesso di rendere noto fra poche settimane il nome di un nuovo partner industriale. “E’ arrivato il tempo, cercheremo di annunciarlo con i dati del secondo trimestre”, ha detto l’amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne nella cornice della relazione annuale della Consob, indicando quindi la data del consiglio di amministrazione del 24 luglio.
Al cda di fine luglio Marchionne potrebbe annunciare anche il nome della banca con cui verranno avviate le trattative in esclusiva sul 50% di Fidis, la società di credito per la vendita di auto. “Ci stiamo lavorando”, ha spiegato Marchionne. “Stiamo discutendo le ultime fasi”, ha detto precisando che nell’intera partita Fidis la speranza è “di concludere entro il terzo trimestre”. Quanto al numero delle proposte sul tavolo, sono “abbastanza”, ha detto, scherzando sul fatto che l’offerta preferita da Fiat è “quella più alta”. L’attesa è che per la scadenza del 13 luglio arrivino le offerte vincolanti di quattro banche straniere (Deutsche Bank, Bnp Paribas, Societè Generale e Credit Agricole) e di Mediobanca.
L’accordo industriale al quale lavora Marchionne, e sul quale si attende l’annuncio il 24 luglio, potrebbe riguardare ancora una volta l’auto, dopo le diverse partnership strette ad esempio con Ford (per la futura Cinquecento), con gli indiani della Tata (accordo di distribuzione), o con Suzuki. Marchionne, del resto, ha fatto capire da tempo di non voler procedere con grandi alleanze strategiche, ma di puntare a singoli accordi mirati a seconda delle esigenze del momento. Tra i prodotti in sviluppo o appena sviluppati, allora, viene in mente ad esempio quel segmento C delle berline di medie dimensioni nel quale Fiat presenterà nel 2007 la nuova Bravo, sostituta della Stilo. Non è comunque escluso che in cantiere si siano alleanze di tutt’altro genere, relative ai motori, Iveco o anche Cnh.
Articolo pubblicato sul sito www.repubblica.it in data 03/07/06