12.4 C
Napoli
venerdì, 19 Aprile 2024
  • Iniettori common rail e telematica: gli obiettivi di Delphi in Italia

    DI STEFANO BELFIORE

    Tiranteria, frenante, elettronica del veicolo. Sono le gamme di prodotto su cui punta e investe Delphi. Tre famiglie di soluzioni che verranno ulteriormente ampliate (negli articoli) e offerte sia al mercato del primo impianto che a quello aftermarket. Il tutto matura in una cornice aziendale che vede la company calcare sempre più il terreno dell’autoricambio italiano mediante, sostanzialmente, due canali (diesel e meccanica) e una rete di partner territoriali.  “Il progetto più significativo per il 2016  – annuncia Mauro Rossi (nella foto), marketing manager Italia –  è sicuramente il lancio, al momento ancora in fase di test, degli iniettori common rail rigenerati direttamente dalle fabbriche Delphi”. Altra direttrice futura su cui puntare in aftermarket si chiama telematica. “Basti pensare – spiega – ai vantaggi nell’essere sempre connessi e collegati alle officine in tempo reale“.

     

    La presenza di Delphi nel mercato italiano si rafforza sempre più. Innanzitutto qui come è strutturata la policy distributiva e come è caratterizzata la rete di operatori presenti in quest’area d’affari?

     

    Delphi storicamente ha sempre distribuito i propri prodotti sul mercato aftermarket italiano con  due differenti canali: diesel e  meccanica. Per quanto riguarda il canale della distribuzione diesel, dopo l’ultimo importante consolidamento avvenuto tra fine 2015 ed inizio 2016 con la nomina di 3 nuovi distributori, ora Delphi si affida a 16 partner. Caratteristica principale è la filiera corta, nel quale il meccanico / pompista si rivolge direttamente al distributore per poter ricevere i prodotti.  Per la distribuzione meccanica, oltre al consolidato rapporto con il Gruppo Rhiag, Delphi collabora con 15 distributori regionali operanti sul canale lungo, all’interno del quale il prodotto transita attraverso il magazzino del ricambista prima di giungere all’officina meccanica. Tutto questo è reso necessario dalla sempre più pressante richiesta di avere il prodotto disponibile , per il cliente finale, “just in time”.

     

    Altro fattore di crescita è l’inserimento nel mercato nazionale di nuovi progetti. Quali sono e a quali obiettivi specifici adempiono?

    Il progetto più significativo per il 2016 è sicuramente il lancio dell’iniettore common rail rigenerato direttamente dalle fabbriche Delphi, attualmente in fase sperimentale (l’attivazione a pieno regime è prevista entro alcuni mesi). Lo scopo è quello di poter sfruttare la distribuzione del canale lungo della  “meccanica” (dove non è prevista la riparazione ma solo la sostituzione) per essere il più capillare possibili sull’intero territorio nazionale. 

     

    C’è poi uno sviluppo intenso sulle gamme già in distribuzione. In che modo?

    Su questo specifico punto Delphi si sta muovendo su tre fronti. Sulla tiranteria, dove oltre alla gamma di circa 5000 codici destinata alle applicazione auto, ora viene affiancata una gamma destinata ai veicoli pesanti. Nel frenante, dove per meglio incontrare la sempre più forte richiesta di prodotti di qualità , entro la fine del 2016 la gamma di dischi freno verrà ampliata con 300 nuovi riferimenti di dischi verniciati. Infine, nell’elettronica del veicolo, sulla quale Delphi sta puntando il proprio futuro. Basti pensare alla sola famiglia delle bobine di accensione, dove Delphi prevede una crescita del 18 per cento sul primo impianto entro il 2018. Tutti questi prodotti saranno ovviamente disponibili anche per l’aftermarket.

     

    Ci saranno nuovi prodotti che potrebbero essere immessi, in ottica lungimirante, nel mercato nazionale sia per quanto riguarda le auto che i veicoli commerciali pesanti?

    Siamo convinti che la telematica possa essere uno dei prodotti protagonisti del futuro dell’aftermarket. Basti pensare ai vantaggi nell’essere sempre connessi e collegati alle officine in tempo reale. E a quanti spiacevoli inconvenienti si potranno evitare durante i nostri viaggi sapendo di poter contare sull’assistenza dell’officina.

     

    Infine, quanto conta quest’area strategica d’affari nello logiche di business internazionale dell’azienda?

    Nel 2015 la quota aftermarket nel mondo Delphi è pesata per circa il 6 per cento dell’intero fatturato. Se consideriamo un giro di affari mondiale di circa 16,5 miliardi di dollari, si può facilmente capire quanto valga il mercato del ricambio per Delphi.  Siamo certi che il sempre maggior accesso alle tecnologie OE di Delphi da parte del mercato aftermarket farà in modo che questa quota sia destinata a crescere nei prossimi anni.

     

    Articolo precedente
    Articolo successivo

    ARTICOLI CORRELATI

    Ultime notizie