I raduni delle 500 storiche non sono soltanto occasioni d’incontro fra appassionati ma possono tramutarsi in opportunità, che vale la pena di percorrere, per i riparatori e i ricambisti.
Fiat 500
La vetturetta che, insieme alla Fiat 600, ha motorizzato l’Italia del boom economico continua a suscitare grande interesse a 60 anni dalla sua nascita. La Fiat 500 N (è questo il nome della prima versione presentata il 1° luglio del 1957) ha creato un’epopea che ha proiettato l’antenata delle microcar nella leggenda. Questa automobile minima, nelle dimensioni (2,97 x 1,32 metri e 500 kg) e negli allestimenti, è infatti entrata nell’immaginario collettivo italiano e vi rimane saldamente ancora oggi. La passione per la Fiat 500 è trasversale, abbraccia le città così come la provincia e chi scrive può testimoniarlo in prima persona, avendo partecipato ad un raduno che si è svolto a Locri, una cittadina di 12 mila abitanti in provincia di Reggio Calabria. Una delle piazze più grandi del paese, Piazza dei Martiri, si è infatti riempita di automobili e di persone: le 120 automobili presenti portavano in media poco meno di un paio di persone l’una (sono stati ordinati 196 pranzi) e i moltissimi curiosi intervenuti hanno contribuito a riempire tutto lo spazio disponibile.
Regine di una folla plaudente
Questo per dire che le piccole regine di questa festa avevano un grande seguito di “sudditi” ed è per questo che manifestazioni come queste possono essere utili attività per meccanici e ricambisti. È infatti chiaro che queste vetture, la cui produzione si è interrotta negli anni ‘70, hanno parecchi anni sulle spalle e processi produttivi e materiali che risalgono al più tardi al 1975. I trattamenti delle lamiere, per esempio, sono poco evoluti e i “fondi”, altrimenti destinati a rimanere nell’ombra, sono invece famosi per la loro propensione ad arrugginirsi e bucarsi.
Anche i motori hanno bisogno di manutenzione assidua, dato che il raffreddamento ad aria non permette un regime termico costante e i materiali non sono certo moderni. Queste piccole leggende richiedono quindi ai proprietari un certo grado di attenzione e partecipare a questi raduni offre una possibilità, per riparatori, carrozzieri e ricambisti, di farsi conoscere da un’audience che, per quanto ristretta, è appassionata, competente e variegata, dato che proprietari erano di ogni fascia di età.
Passione e opportunità trasversali
Abbiamo infatti scambiato qualche parola con una coppia nonno-nipote, con un paio di persone intorno ai 40 anni e con il non giovanissimo ma vivace presidente del 500 Club di Reggio Calabria. Parlando con loro si è capito che i ricambi sono ancora disponibili con una certa facilità e persino l’anziano signore con il nipote sapeva che era possibile ordinarli via internet anche se preferiva rivolgersi al classico negozio su strada. Un altro aspetto da considerare è lo “strabismo” degli appassionati, che hanno a volte comportamenti opposti. Si sono infatti visti orgogliosi proprietari di auto “Targa Oro”, ossia rigorosamente originali e altri che, con una maggiorazione a 740 cc e il turbocompressore, spremevano dal bicilindrico 120CV. Non mancava poi un esemplare a trazione elettrica.
Anche le carrozzerie erano agli antipodi
Se alcune vetture avevano una livrea celeste deliziosamente anni ‘60, altre sfoggiavano aggressive e perfette verniciature metallizzate multistrato. Si tratta in ogni caso di lavorazioni di un certo pregio che richiedono materiali particolari e possono quindi offrire interessanti possibilità ai professionisti, anche perché gli appassionati non rinuncerebbero mai a concretizzare l’idea che hanno in mente, sia essa un restauro rispettoso dell’originale o un’elaborazione estrema. Il presidente di un Gruppo ci ha detto: “io invito sempre i meccanici e i ricambisti ma loro vengono quasi mai”. Dopo quello che abbiamo visto pensiamo invece che sia opportuno partecipare, con un gazebo, distribuendo volantini e così via, anche se non si viene invitati esplicitamente!
Nicodemo Angì