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giovedì, 25 Aprile 2024
  • Come svecchiare il parco auto circolante

    Svecchiare il parco auto circolanteVelocizzare il rinnovo del parco auto circolante.

    Lo sollecita Aniasa. In che modo? Con incentivi sull’usato Euro6 di ultima generazione.   E’ oggi necessario stimolare la domanda di mobilità sicura, eco-sostenibile e condivisa. Per svecchiare il nostro parco circolante, il secondo più anziano d’Europa, è necessario attuare misure in grado di promuovere la sostituzione dei veicoli più inquinanti con soluzioni di ultima generazione alla portata delle famiglie italiane che stanno fronteggiando la crisi. I dati dimostrano che l’ecobonus non ha prodotto la rottamazione dei veicoli più inquinanti, ma ha privilegiato gli acquisti di veicoli di gamma alta. Incentivare ‘l’usato fresco’ consentirebbe, invece, di produrre immediati benefici sulla domanda di mobilità, sull’ambiente e, non ultimo, sul fronte delle Entrate per l’Erario” propone il presidente di Aniasa (l’Associazione che in Confindustria rappresenta i servizi di mobilità) Massimiliano Archiapatti.

    Svecchiare il parco auto circolanteParco auto: 4 auto elettriche su 10 sono immatricolate a noleggio

    Il noleggio è da sempre un driver essenziale per la diffusione dei veicoli elettrici ed ibridi. Nel 2019 gli operatori del noleggio a lungo e a breve termine hanno immatricolato 3.800 vetture elettriche, il 36% del totale mercato pari a 10.500 unità; nello stesso periodo il noleggio ha immatricolato 22.000 vetture ibride, il 19% del totale mercato (116.000 unità).

    L’impatto dell’ecobonus sul parco auto

    Gli incentivi connessi all’ecobonus sono partiti ad aprile 2019, 210 milioni di euro disponibili per il 2019-2021. Sul fronte degli acquisti di auto con ecobonus (fonte Ministero dello Sviluppo Economico), da aprile 2019 al 10 giugno 2020 sono state completate 14.060 prenotazioni di autoveicoli per un impegno di 55,1 milioni di euro. “Delle 14.060 auto prenotate, ben 10.897 (76%) non hanno previsto la rottamazione di altro veicolo, solo 3.136 (il 22%) sono state comprate con contestuale rottamazione. I dati dimostrano che non c’è stato l’auspicato rinnovo di parco circolante, ma solo immissione di nuovi veicoli: 11.165 veicoli elettrici (79%) e 2.895 ibridi (21%)” si legge in una nota stampa diramata dall’Associazione.

    L’anzianità del nostro parco auto

    L’attuale grave crisi economica sta di fatto bloccando gli acquisti, provocando il collasso del mercato e rallentando il rinnovo parco circolante nazionale (38 milioni di veicoli), il secondo più anziano del Continente, con oltre il 30% del circolante ante Euro4 (oltre 14 anni di anzianità). Per questo l’Associazione ha avanzato al Governo una proposta che produrrebbe immediati benefici sulla domanda di mobilità, sull’ambiente e, non ultimo, sul fronte delle Entrate per l’Erario: estensione dell’ecobonus, oggi previsto solo per limitate fasce di veicoli, alle vetture usate con standard di emissioni Euro 6 a seguito di rottamazione di veicoli Euro 0, 1, 2, 3 e 4.

    Manutenzione e parco auto circolante

    Una proposta che andrebbe controcorrente rispetto a quello che chiedono i player dell’aftermarket automotive nazionale: più propensi a incentivare misure ed interventi manutentivi sull’attuale parco circolante. Il tutto a beneficio dell’utente finale che oggi versa in condizioni economiche di certo non esaltanti per il periodo emergenziale che si vive.

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