“Ci vogliono più controlli”: si fa presto a dirlo per mille ragioni puntando il dito contro i furbi che riescono a farla franca a spese di chi le regole le rispetta. Quel che in genere non si considera, nell’invocare il giro di vite sui controlli, è che ciò rappresenta comunque una spesa aggiuntiva, almeno sull’immediato. Nel senso che più controlli richiedono altri strumenti e competenze per gli addetti, che hanno appunto un costo.
Sarà così anche con l’entrata in esercizio, prevista dai più ottimisti per la primavera del 2012, del Protocollo MCTC-Net2 con il quale la Motorizzazione conta di debellare il fenomeno delle revisioni facili, fatte talvolta (è un segreto di Pulcinella), senza neppure vedere il veicolo al quale si rilascia il nulla osta alla circolazione mettendo a rischio l’incolumità di tutti. Ecco, i sostenitori di MCTC-Net2 invitano a considerare il rapporto costi/benefici nel suo insieme. Perché se, da un lato, aumenteranno i prezzi per la strumentazione (nonostante sia opinione diffusa che ci si limiterà a un +10% massimo per ciascuna attrezzatura adeguata), il bilancio complessivo per la collettività dovrebbe diventare positivo grazie all’eliminazione dalle strade dei veicoli pericolosi che provocano incidenti e fanno lievitare sia le tariffe assicurative sia le spese del sistema sanitario nazionale.
L’atteso esordio della webcam
La procedura di adozione di MCTC-Net2 è ancora in corso con l’attenzione focalizzata su uno strumento davvero innovativo, ora ignoto in officina. Si tratta dell’esordiente webcam che testimonierà la presenza del veicolo sottoposto a revisione nel centro autorizzato a farlo inquadrandone la targa e il cui costo qualcuno s’azzarda a stimare tra i 300 e i 500 euro. Lo stato dell’arte su MCTC-Net2 vede intanto la Motorizzazione in attesa di validare Nomon, il programma di verifica della rispondenza dei software delle attrezzature al Protocollo. Solo con Nomon si potrà dare il via alla certificazione dei programmi informatici. Una cosa è certa, il processo di omologazione delle apparecchiature ancora non è partito.
Per questo la Motorizzazione avverte gli operatori a non lasciarsi convincere da chi dovesse presentarsi in officina offrendo dispositivi “omologati” MCTC-Net2. Tuttavia, a sentire i costruttori interpellati da Notiziario Motoristico, questo pericolo non sussiste e l’ardimento di qualche agente ansioso di bruciare la concorrenza nelle vendite proponendo strumenti omologati pare sotto controllo.
Insomma, che sta per accadere? Stefano Delfini, project leader dell’ufficio tecnico diagnostica di Hpa, si mostra rassicurante: “Le attrezzature presenti in un’officina di revisione non subiranno stravolgimenti.
Anzi, una volta dotate dei requisiti richiesti dal nuovo Protocollo, non mostreranno sostanziali differenze a un primo sguardo, perché si tratterà di aggiornarne il software di cui già dispongono al nuovo standard MCTC-Net2”. Hpa garantisce che i suoi prodotti in uso, dal fonometro al centrafari, dal provafreni all’opacimetro e così via, non dovranno essere sostituiti ma adeguati con semplici installazioni informatiche. Continua Delfini: “Il 90% dei nostri clienti ha accettato un contratto di manutenzione e aggiornamento delle dotazioni grazie al quale per tre anni non deve preoccuparsi di costi supplementari di natura software”.
Ma che passi devono essere ancora compiuti per entrare nella nuova dimensione? Messo a punto Nomon si passerà alla sperimentazione voluta dalle associazioni dei centri di revisione: in sostanza un gruppo pilota di uffici provinciali MCTC installerà le prime attrezzature e ne testerà l’efficacia per potere in seguito procedere alle omologazioni, ottenute le quali i prodotti potranno essere commercializzati. Ufficiosamente la partenza della sperimentazione è prevista entro novembre 2011 e dovrebbe protrarsi per circa due mesi. In seguito si procederà alle omologazioni delle apparecchiature in due tranche che comprenderanno le diverse tipologie di controllo sull’idoneità dei veicoli a circolare sulle strade.
Opportunità da cogliere, secondo alcuni
C’è chi dall’arrivo di MCTC-Net2 ritiene di poter cogliere un’opportunità, come Cna-Autoriparazione, in procinto di costituire un consorzio di servizi dedicato ai centri di revisione ai quali offrirà consulenza per porsi meglio sul mercato: “Intendiamo mantenere forte la nostra anima sindacale ampliando tuttavia il nostro raggio d’azione con un marchio che distinguerà le officine aderenti al network Cna”, spiega Mario Turco che sta seguendo il progetto. Ma che c’è da aspettarsi da MCTC-Net2? Le attrezzature andranno rottamate? “No – risponde Turco – abbiamo contattato più volte la Motorizzazione per accertarci che il nuovo sistema, del quale condividiamo gli obiettivi, non metta in difficoltà le imprese e abbiamo avuto modo di tranquillizzarci. Le dotazioni andranno in sostanza aggiornate con software il cui costo dovrebbe limitarsi a qualche centinaio di euro per attrezzatura”. La telecamera andrà però acquistata ex-novo: “Sì, ma non stiamo parlando di un congegno spaziale, tipo quelli montati sulle sonde che trasmettono immagini da Marte. Si tratterà di uno strumento abbastanza comune, che assicurerà la presenza del veicolo sui rulli e dotato di un software per la trasmissione delle informazioni.
Ritengo che ce la si possa cavare anche qui con poche centinaia di euro”.
Tra i primi a muoversi sulla webcam è stata Dekra Revisioni Italia che ne ha messa a punto una in collaborazione con Prisma Informatica basata su un particolare sistema di riconoscimento ottico capace di distinguere numeri e caratteri delle targhe a partire dal 1963, anche in difficili condizioni di luce e contrasto. Con la Dekra RTCam le informazioni relative alla fotografia vengono trasmesse insieme a un pacchetto di dati che servono a identificare la fonte riconosciuta. La procedura è stata studiata per tutelare l’operatore da possibili forzature da parte di terzi e, in caso di verifica ispettiva, da potenziali contestazioni di irregolarità. Non è infatti possibile acquisire immagini da altre telecamere non note né trasmettere foto se non nell’istante stesso in cui viene eseguita la revisione. La sicurezza dei dati trasmessi è inoltre garantita dalla personalizzazione di ogni singola Dekra RTCam mediante chiave non duplicabile che non permette la sostituzione non autorizzata dei singoli componenti hardware del sistema Dekra.
La concorrenza terrà i listini sotto pressione
Pure Assemblad, specializzata nella progettazione e produzione di opacimetri e analizzatori gas, è pronta al nastro di partenza. Giancarlo Ghezzi, procuratore dell’azienda: “Stiamo aspettando gli ultimi dettagli dalla Motorizzazione, poi non avremo particolari problemi nell’adeguare le apparecchiature ai nuovi standard aggiornando pure quelle già in uso presso i centri di revisione. I software sono stati messi a punto, si tratta di definire alcuni dettagli e per questo attendiamo le indicazioni specifiche”. Si stima che con Mtct-Net2 i prezzi non subiranno aumenti superiori a qualche centinaio di euro per ciascuno strumento, che ne pensa Assemblad? “Concordo. La stessa concorrenza si premurerà di calmierare i listini”, risponde Ghezzi. Che precisa: “La nostra impresa è italiana al 100%, anche nella tecnologia. Le celle di analisi dei gas, cuore degli strumenti, sono totalmente made in Italy by Assemblad”.
“Lavoriamo a soluzioni che permettano semplici aggiornamenti alla strumentazione esistente senza costringere le officine a operare delle sostituzioni”, interviene Manuele Cavalli, direttore tecnico di Texa. “Solo chi possiede strumenti molto datati se ne dovrà disfare”. Ma è possibile fare qualche esempio su quanto costa oggi un singolo macchinario e quanto costerà una volta aggiornato al livello MCTC-Net2? “Per quanto ci riguarda non vi saranno differenze”. E che ne pensa Texa dei tempi di omologazione delle nuove attrezzature? “Al momento – replica Cavalli – è previsto che l’iter inizi indicativamente ad aprile del 2012 per concludersi in sei mesi. Le nuove attrezzature potranno quindi essere vendute, probabilmente, a partire da ottobre 2012. L’avvento di MCTC-Net2 rappresenta comunque un punto di svolta per la maggior severità nei controlli imposta dalla nuova normativa che stimolerà una crescita professionale del settore. Attraverso la possibilità di aggiornare la strumentazione via internet, sarà inoltre possibile operare futuri aggiornamenti in maniera molto più semplice.”
I PC più vecchi dovranno gettare la spugna
Notiziario Motoristico ha chiesto anche a SPX Italia di esprimere il suo punto di vista su MCTC-Net2 parlandone con Daniele Colzi, direttore vendite Emea: “Seguendo le istanze preliminari descritte dal nuovo Protocollo, ci siamo preoccupati di fornire aggiornamenti dei prodotti già presenti nei centri di revisione. Lo sviluppo è concluso per la maggior parte dei prodotti, mentre attrezzature innovative stanno per essere avviate alla produzione e saranno disponibili in concomitanza all’introduzione del nuovo Protocollo. La possibilità di adeguare le attrezzature esistenti a MCTC-Net2 è stata una chiara richiesta da parte della Motorizzazione, per questo SPX ha investito molto per offrire non solo prodotti nuovi, ma soprattutto aggiornamenti”. Colzi ha idee precise anche su quanto potrà essere mantenuto da un’officina di revisione: “Direi l’80%. Entrando nel dettaglio, alcuni prodotti, che ormai da 15 anni sono presenti nei centri d’ispezione, SPX ha ritenuto non fossero idonei per la nuova omologazione. Da sostituire, per quanto ci riguarda, saranno alcuni modelli di analizzatori di gas e centrafari. Certo bisognerà cambiare anche i personal computer che abbiamo continuato a supportare nonostante il sistema operativo Dos”.
Tra le aziende più coinvolte da MCTC-Net2 vi è Bosch che, contattata da Notiziario Motoristico, fa sapere di aver sviluppato le sue attrezzature prevedendo sin dall’inizio la possibilità di aggiornamenti hardware e software. La possibilità di mantenere in esercizio gli attuali dispositivi dipende dalla loro anzianità, precisa l’azienda, secondo la quale il 95% delle attrezzature Bosch all'interno dei centri di revisione può essere aggiornato a MCTC-Net2. Chiaramente è opportuno che l’operatore faccia le sue considerazioni sulla durata di utilizzo degli apparecchi per decidere se aggiornarli o liberarsi di beni che hanno prodotto fatturato per anni. Come i banchi prova freni Bosch che, nonostante siano operativi dal 1997, hanno subito solo aggiornamenti software e mai interventi hardware mentre quelli più recenti sono pronti al salto generazionale. Tra ritardi e comprensibili cautele della Motorizzazione, Bosch stima che l'inizio delle omologazioni delle attrezzature potrà avvenire non prima di giugno 2012.
Più capacità d’elaborazione per gli strumenti
Ettore Gorreri è responsabile del Training and homologation Dept. di Brain Bee ed è quindi lui che segue la questione MCTC-Net2: “Le nostre apparecchiature sono già predisposte per gli aggiornamenti necessari e pure il software degli strumenti attende di essere installato appena ottenuto il rilascio delle omologazioni”. Resta il problema del poter tenere in esercizio i dispositivi in uso: “Uno strumento potrà essere mantenuto se aggiornato. E questo dipenderà sia dalle sue caratteristiche tecniche sia dal costruttore che deve essere in grado di progettare, produrre e distribuire i kit di adeguamento. Sarà poi il responsabile dell'officina a valutare, anche in base al grado di usura del proprio strumento, se mantenerlo o sostituirlo”. Si tenga presente che con MCTC-Net2 si annunciano novità importanti pure nel trattamento dei dati misurati. Deve infatti essere garantita la massima sicurezza sia nella loro trasmissione sia nella memorizzazione, di conseguenza occorre una notevole capacità elaborativa negli strumenti. Precisa Gorreri: “Fra gli apparecchi in uso alcuni hanno già sufficiente capacità per gestire la sicurezza e necessiteranno solo di un aggiornamento software, mentre per altri ci vorrà un dispositivo aggiuntivo per aumentarne la capacità elaborativa e permetterne l’impiego in MCTC-Net2”.
01 Ottobre 2011
Notiziario Motoristico