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venerdì, 26 Aprile 2024
  • La filiera del motorsport italiana: un catalizzatore di competitività e innovazione tecnologica

    La filiera del motorsport italiana: un catalizzatore di competitività e innovazione tecnologicaLa filiera del motorsport italiana: un catalizzatore di competitività e innovazione tecnologica.

    Presentato ieri lo studio “La filiera industriale del Motorsport in Italia”,  realizzato dalla Sezione Motorsport di ANFIA  in collaborazione con il Politecnico di Torino. Obiettivo : fare una fotografia aggiornata, che fino ad oggi mancava, del comparto in Italia ne, a partire dalle sue attuali caratteristiche e dinamiche, tracciare possibili prospettive di sviluppo futuro. 
    All’avvio dei lavori da parte di Giancarlo Albiero – Responsabile ANFIA-Motorsport ha fatto seguito il saluto di apertura di Andrea Tronzano, Assessore al Bilancio, Finanze, Programmazione economico-finanziaria, Patrimonio, Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese della Regione Piemonte, che ha ringraziato ANFIA per la collaborazione al Tavolo automotive della Regione sulla transizione elettrica, di cui ha ricordato gli obiettivi.  A seguire, Massimiliano Marsiaj – Coordinatore della Sezione Motorsport di ANFIA ed Executive Vice President di Sabelt, ha illustrato nel dettaglio gli obiettivi dello studio.  “Pur essendo, il nostro, un comparto di fama internazionale, potendo vantare molti brand di richiamo, ci siamo resi conto che è ancora relativamente poco studiato – ha dichiarato Marsiaj – e forse anche poco valorizzato – per quanto riguarda le dinamiche produttive, di posizionamento sul mercato, di sviluppo ed evoluzione del business anche nei rapporti con altri settori industriali, a partire dalle sue ampie
    potenzialità di trasferimento tecnologico, sia verso l’automotive e settori adiacenti, sia   verso altri settori. Abbiamo quindi cercato di definirne dimensioni, confini, livello di  specializzazione tecnologica e ruolo nei processi di innovazione.  I messaggi che lo studio intende lanciare sono rivolti, da un lato, alle imprese, per indicargli opportunità e modelli di sviluppo e aiutarle a pianificare le proprie strategie future, superando alcuni elementi di debolezza strutturale oggi evidenti, e, dall’altro, ai policy maker, per suggerirgli come mantenere ed accrescere il ruolo del Motorsport nell’economia italiana”. 

    Lo studio sulla filiera nazionale del motorsport: il bacino di imprese

    Per la realizzazione dello studio, presentato da Emilio Paolucci, Professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino,  è stato istituito un gruppo di lavoro interno alla Sezione Motorsport di ANFIA, un team di esperti rappresentanti della filiera che ha definito il perimetro dell’indagine e  identificato gli elementi più rilevanti per la ricerca. Il lavoro del Politecnico di Torino,  svoltosi nei primi sei mesi del 2022, ha quindi seguito un approccio “ibrido” basato, oltre che sul ricorso al panel di esperti, sulla raccolta di dati attraverso la somministrazione di questionari alle imprese e alla loro elaborazione,  nonché sull’analisi dei dati di bilancio presenti nella banca dati AIDA.  Secondo i criteri di inclusione adottati, sono state individuate sul territorio 171 imprese focalizzate sulla produzione e progettazione per il Motorsport, di cui il 68% sono piccole imprese, il 20% medie imprese e il 12% grandi imprese. I primi tre distretti geografici per concentrazione di imprese sono Emilia Romagna (26,9%), Lombardia (21%) e Piemonte (19,3%). 

    I numeri della filiera del motorsport italiana

    Quello che emerge è il ritratto di una filiera che, secondo le stime, ha un fatturato annuale di circa 2 miliardi di euro e conta circa 7000-8000 addetti. Grazie alle elevate performance di prodotto – fattore critico di successo – e all’ottima reputazione di cui godono i suoi brand, questo settore dà un contributo rilevante all’economia italiana, sostenendo la competitività e i livelli tecnologici e di accesso ai mercati internazionali di alcuni distretti industriali sul territorio. Nel solco della tradizione del nostro Paese, pur non mancando alcuni grandi player internazionalizzati, la filiera è costituita in  prevalenza da imprese medio-piccole di origine famigliare, con una posizione stabile  nella loro nicchia, da cui non sempre riescono ad uscire per intraprendere attività con
    un valore aggiunto più elevato.  Il settore è inoltre soggetto ad  situazione di natura ipercompetitiva, che rende i vantaggi derivanti dai processi di innovazione temporanei e costringe le imprese a continue innovazioni per mantenere il livello di competitività. Un contesto competitivo difficile da sostenere nel lungo periodo soprattutto per le PMI più specializzate, costrette a continui investimenti in capitale e conoscenze per mantenere il livello di competitività e in difficoltà nel catturare il valore creato e mantenere le loro capacità  di innovazione a medio-lungo termine. 
    Anche le caratteristiche dei regolamenti delle diverse competizioni hanno un effetto diretto sulle strategie di innovazione delle imprese operanti nel Motorsport. La scelta di operare in competizioni in cui sono presenti regolamentazioni “conservative” consente 

     

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