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giovedì, 18 Aprile 2024
  • Cinture di sicurezza posteriori: 1 italiano su 2 non le indossa

    Per la maggior parte degli automobilisti, allacciare la cintura di sicurezza è un gesto automatico e immediato che riflette come l’Europa, attraverso gli anni, abbia progressivamente acquisito la consapevolezza dell’importanza di questa semplice ma fondamentale azione. Uno studio Ford rivela, tuttavia, che questa consapevolezza non è altrettanto diffusa rispetto all’utilizzo delle cinture di sicurezza posteriori.

     

    1 italiano su 2 non indossa le cinture di sicurezza posteriori

    La ricerca, condotta su un campione di 7.100 adulti europei, ha infatti evidenziato che in generale 1 europeo su 3 e in particolare 1 italiano su 2 non indossa le cinture di sicurezza posteriori nonostante le leggi locali ne impongano l’utilizzo a tutte le persone a bordo. Questo tipo di negligenza è più frequente tra gli over-40. Mentre i più giovani sono meno

    imprudenti, perché cresciuti con la cultura della responsabilità alla guida quale fattore per aumentare il proprio riconoscimento sociale. Tra i maggiorenni under-24, solo 1 su 5 afferma di non utilizzare le cinture di sicurezza se viaggia sui sedili posteriori di un’auto. Lo studio ha rivelato inoltre che, in Europa, 1 guidatore su 4, e in particolare gli over-40, non insiste affinché i passeggeri che siedono nei sedili posteriori indossino la cintura di sicurezza. Secondo l’European Transport Safety Council, nel 2012 le cinture sono state determinanti nel salvare 8.600 vite, mentre nel 2013, il 60 per cento delle 1.900 vittime degli incidenti avvenuti in Europa nel 2013, non indossava la cintura di sicurezza.

     

    Maglia nera per la Romania

    La ricerca è stata portata avanti in Italia, Francia, Germania, Spagna, Belgio e Romania. Il record negativo appartiene alla Romania (l’84% del campione non allaccia le cinture di sicurezza posteriori), seguita da Italia (56%) e Spagna (39%). In Romania, inoltre, solo il 39 per cento dei guidatori ne chiede l’utilizzo ai passeggeri: dato che cresce al 53 per cento in Italia e all’85 per cento in Belgio. A causa della scarsa frequenza nell’osservare le leggi sulle cinture di sicurezza da parte di automobilisti e passeggeri, l’European Traffic Police Network sta portando avanti misure di controllo che lo scorso mese ha portato a elevare, nel corso di un’operazione di verifica pan-europea, 95mila multe in una sola settimana. Secondo l’organizzazione internazionale sulla sicurezza stradale Irtad, nel mondo i principali utilizzatori delle cinture di sicurezza posteriori sono i tedeschi (97%), mentre il record negativo spetta alla Serbia (3%), seguita dall’Italia (10%).

     

    L’impegno di Ford

    Ford si impegna a promuovere la cultura della responsabilità e della sicurezza sia dal punto di vista della protezione, grazie a tecnologie come le cinture di sicurezza posteriori con air-bag integrato disponibili a bordo della nuova Mondeo, sia portando avanti il programma Driving Skills For Life che offre corsi gratuiti di guida responsabile ai giovani. Le cinture di sicurezza posteriori con air-bag integrato Ford, oltre ad aggiungere ulteriore protezione per i passeggeri, sono anche più comode di quelle tradizionali, perché imbottite, e più morbide. Sono disponibili, in Europa, a bordo della nuova Mondeo, e in caso di incidente si gonfiano istantaneamente per garantire un maggiore supporto al collo e alla testa, distribuendo l’energia dell’impatto su di una superficie 5 volte superiore. Per aiutare i guidatori a far indossare le cinture a tutte le persone a bordo, i veicoli Ford sono dotati di avvisi che indicano se qualcuno non ha allacciato la cintura. Utilizzando la chiave programmabile Ford MyKey, inoltre, i genitori possono fare in modo che, quando l’auto viene utilizzata dai figli, l’impianto audio si imposti in modalità silenziosa se anche una sola delle persone a bordo, rilevate dai sensori, non indossa la cintura. Tuttavia, la sicurezza delle strade è anche strettamente legata alla diffusione della cultura della responsabilità: procedendo in questa direzione, il programma di training Ford Driving Skills For Life ha già raggiunto negli ultimi 2 anni più di 6.100 guidatori europei tra i 18 e i 24 anni, di cui oltre 1.100 Italiani.

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