Dopo anni di indagini la Guardia di finanza di Brescia ha chiuso il cerchio sulla vicenda sugli impianti ‘autovelox’ irregolari che ha avuto risvolti a livello nazionale. I finanzieri di Desenzano hanno messo i sigilli agli uffici della Garda Segnale gestita da B.D., 60 anni, originario di Cedole, in provincia di Mantova, ma da anni residente a Desenzano del Garda.
L’uomo già negli anni Novanta era stato al centro di diverse indagini penali in relazione agli appalti per la gestione di servizi di rilevamento delle infrazioni al codice della strada tramite autovelox, è nuovamente cascato nella rete degli investigatori per via delle modalità di gestione della stessa attività. La società del 60enne era contemporaneamente finita nel mirino anche dei finanzieri di Sala Consilina che lo scorso anno, attraverso l’operazione ‘Devius’ accertarono l’illecita contestazione di circa 82 mila violazioni al codice della strada con indebite richieste di sanzioni per circa 11,5 milioni di euro.
Entrambe le indagini hanno permesso di appurare che il titolare della società, attraverso una cinquantina di autovelox di cui solo due omologati, è riuscito in molti casi ad ottenere gli appalti con le amministrazioni comunali attraverso finte gare a cui partecipavano solo ditte a lui riconducibili ovvero attraverso una molteplicità di ‘servizi aggiuntivi’ quali, ad esempio, l’incarico retribuito di ‘videoterminalista’ a favore di una persona designata, molto spesso, dal Comandante della Polizia Locale.
In tutti i verbali prodotti dalle apparecchiature di B.D., grazie ad un sofisticato sistema informatico, venivano falsamente riportate sempre le matricole delle uniche due apparecchiature omologate che risultavano pertanto presenti in più punti del territorio italiano contemporaneamente. In questo modo gli automobilisti non avevano strumenti per poter contestare l’idoneità delle apparecchiature davanti ai giudici.
Circa 150 sono le amministrazioni comunali coinvolte i cui responsabili, circa 500 tra funzionari pubblici ed altri, sono stati segnalati per i reati di truffa aggravata, turbata libertà degli incanti e corruzione. Ma i finanzieri di Desenzano sono andati oltre, cercando di ripercorrere i flussi di denaro incamerati da B.D. con gli autovelox. Sono così venuti a capo di un vero e proprio impero immobiliare che il 60enne aveva costruito nel tempo attraverso una fitta rete di società: 27 attive, 7 sottoposte a procedure concorsuali e 4 in liquidazione/cessate.
Le società sono passate sotto la lente degli investigatori che così hanno potuto accertare che l’uomo, attraverso vari prestanome, ha sottratto a tassazione circa 18 milioni di euro con un’evasione di imposte pari a circa 13 milioni di euro. Non solo, perchè i finanzieri si sono accorti dell’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere, che aveva il chiaro scopo di condurre alla bancarotta fraudolenta le società che prima venivano acquistate e poi svuotate dei loro beni. Oltre a B.D., l’associazione ha visto la partecipazione di T.D., 51 anni della provincia di Vincenza, E.S. , 61 anni di Roma, B.V. 63 anni di Verona e M.L. 62 anni della provincia di Vicenza.
I cinque dopo aver individuato e rilevato le società più adatte, ponevano in essere degli ingenti acquisti immobiliari senza onorarne il pagamento e provvedevano in seguito alla rivendita degli stessi nei confronti di altre società di comodo, anche più volte. E’ il caso di un cinema con tettoia e corte esclusiva a Montecchio Maggiore (Vicenza), acquistato nel 2004 per 760mila euro senza onorare il pagamento, rivenduto nel 2006 per 1,26 milioni e rivenduto nel 2007 per un milione.
Oppure di un complesso immobiliare ad uso albergo con terreno di pertinenza sito in Cerro veronese (Verona), acquistato nel 2003 per 3.098.000 e rivenduto nel 2006 per 2.900.000. E ancora un complesso turistico ‘Paradiso Selvaggio’, composto da ventidue abitazioni, sito in Vieste (Foggia), acquistato nel 2002 per 2milioni. E’ di circa 9 milioni di euro il valore dei beni distratti in modo fraudolento.
La complessa attività di ricostruzione del patrimonio immobiliare ha consentito alle curatele di porre sotto sequestro 51 immobili per un valore di circa 2,5 milioni di euro. Per evitare la commissione di ulteriori reati della stessa specie gli uffici di Desenzano del Garda, vera e propria base operativa da dove operava del titolare della società, sono stati sigillati su ordine del Tribunale di Brescia.
In totale sono 558 le persone denunciate, 146 le amministrazioni comunali coinvolte, 367 i funzionari pubblici coinvolti. Sono stati sequestrati 6 misuratori di velocità ; 10 computer; 4 hard disk e 4 pen drive. Sono stati sequestrati gli uffici in via Pasubio e via Olimpia a Desenzano del Garda; 51 unità immobiliari per un valore pari a 2.346.300 euro; Distrazione fraudolenta di beni: 8.965.000; Iva evasa 5.973.849 euro; Irap evasa 723.734,00. Lavoratori ‘in nero’ identificati: 147.
L’elenco delle amministrazioni coinvolte con gli Autovelox truccati
Abbadia S. Salvatore (Si), Acquasanta Terme (Ap), Airole (Im), Aisone (Cn), Albuzzano (Pv), Alleghe (Bl), Altavilla Milicia (Pa), Altofonte (Pa), Altomonte (Cz), Anversa Degli Abruzzi (Aq), Aragona (Ag), Ardore (Rc), Arquata Del Tronto (Ap), Arsoli (Rm), Artena (Rm), Badolato (Cz), Balsorano (Aq), Basciano (Te), Binetto (Ba), Bitritto (Ba), Bonate Sotto (Bg), Brezzo Di Bedero (Va), Brienza (Pz), Brolo (Me), Brugnato (To), Brusasco (Sp), Brusnengo (Bi), Buccinasco (Mi), Budoni (Nu), Bugnara (Aq), Cadeo (Pc, Canepina (Vt), Canosa Sannita (Ch), Casei Gerola (Pv), Castellabate (Sa), Castiglione D’orcia (Si), Chiaramonte Gulfi (Rg) Chiusa Di Pesio (Cn), Cicciano (Na), Civitella D’agliano (Vt), Cogorno (Ge), Collarmele (Aq), Colledara (Te) Corbara (Sa), Cupello (Cn), Fabrica Di Roma (Rm), Ficarazzi (Pa), Filandari (Vv), Fluminimaggiore (Ca), Forza D’agro (Me), Francofonte (Sr), Fratta Todina (Pg), Gagliole (Mc), Gallicchio (Pz), Gargnano (Bs), Gizzeria (Cz), Greggio (Vc), Grottolella (Av), Isola Delle Femmine (Pa), Issiglio (To), Itala (Me), Leggiuno (Va), Leporano (Ta), Letojanni (Me), Licenza (Rm), Licodia Eubea (Ct), Loiri Porto San Paolo (Ss), Maiori (Sa), Maissana (Sp), Malvito (Cs), Mandatoriccio (Cs), Manta (Cn), Maruggio (Ta), Melicucco (Rc), Montefalco (Pg), Montefortino (Ap), Montelanico (Rm), Montemurro (Pz), Monteroni Di Lecce (Le), Monterosi (Le), Monterubbiano (Ap), Morciano Di Romagna (Fo), Moresco (Ap), Morlupo (Le), Morolo (Fr), Mottalciata (Bi), Nazzano (Rm), Noepoli (Pz), Oria (Br), Ospedaletto Lodigiano (Lo), Palermiti (Cz), Palestro (Pv), Palmi (Rc), Palosco (Bg), Paterno (Pz), Patrica (Fr), Pedrengo (Bg), Piancastagnaio (Si), Pietravairano (Ce), Pieve Albignola (Pv), Pincara (Ro), Podenzana (Ms), Poggiorsini (Ba), Pollina (Pa), Portopalo Di Capo Passero (Sr), Pray Biellese (Vc), Pratella (Ce), Radicofani (Si), Ripe (An), Rivodutri (Ri), Rocca D’evandro (Ce), Roccafluvione (Ap), Roccagorga (Lt), Roggiano Gravina (Cs), San Giovanni Lipioni (Ch), San Gregorio Magno (Sa), San Michele Di Ganzaria (Ct), San Salvatore Telesino (Bn), San Sostene (Cz), Sant’angelo D’alife (Ce), Santa Maria Imbaro (Ch), Santa Maria Nuova (An), Santo Stefano Di Camastra (Me), Saviano (Na), Sermoneta (Lt), Serralunga Di Crea (Al), Serre (Sa), Sizzano (No), Stigliano (Mt), Stimigliano (Ri), Torrenova (Me), Torrice (Fr), Torricella (Ta), Tossiccia (Te), Tramonti (Sa), Tramutola (Pz), Trappeto (Pa), Trecchina (Pz), Treglio (Ch), Unione Dei Comuni Santi Sanniti (Bn), Urago D’oglio (Bs), Vejano (Vt), Vico Nel Lazio (Vt), Villa Del Bosco (Bi), Villar Perosa (To), iverone (Bi).
18 Marzo 2011
Repubblica.it