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giovedì, 01 Maggio 2025
  • Telepatia a distanza di chilometri tra ratti

    Si sta compiendo il primo passo verso i computer organici. L'esperimento, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, dimostra come è possibile che due cervelli che si trovano a migliaia di chilometri di distanza siamo riusciti a comunicare tra loro mediante un collegamento in rete. I due ratti a cui è stato sottoposto l’esperimento si trovano rispettivamente uno in Brasile, presso l'Istituto Internazionale di Neuroscienze ''Edmond e Lily Safra'' nel Natal (Els-Iinn), e l’altro in Nord America a Durham. Fra i due cervelli non sono stati trasmessi comandi, ma segnali che rappresentano decisioni prese dal ratto da cui parte l'informazione (codificante), e trasmesse all'altro cervello (ricevente).

     

    I ratti avevano imparato ad eseguire alcune operazioni legate ad una ricompensa, come premere l'interruttore giusto quando su di esso si accende un segnale luminoso o distinguere con i baffi le dimensioni di un'apertura. Uno dei due ratti riceve un segnale visivo che indica l'interruttore giusto da spingere per avere la ricompensa. Nel momento in cui esegue l'operazione, l'attività cerebrale che la controlla viene tradotta in una stimolazione elettrica. Quest'ultima viene quindi inviata al cervello di un secondo ratto. Il ratto ''ricevente'' si trova davanti a interruttori molto simili a quelli che vede il primo ratto, ma non ha nessuna informazione su quale sia quello giusto da schiacciare, se non l'input che proviene dal cervello del primo ratto.

     

    Al momento questa telepatia hi-tech dimostra di avere un successo pari al 70% e di essere bidirezionale: in caso di insuccesso, i cervelli di entrambi i ratti collaborano con il fine comune di ottenere la ricompensa. ''Stiamo creando un singolo sistema nervoso centrale formato dai cervelli di due ratti'', osserva il responsabile della ricerca, Miguel Nicolelis, della Duke University. ''Anche se gli animali sono così distanti riescono a comunicare, nonostante gli inevitabili disturbi nella trasmissione e il ritardo nei segnali'', osserva il primo autore della ricerca, Miguel Pais-Vieira. ''L'esperimento – aggiunge – indica che potrebbe essere possibile creare una rete funzionante di cervelli animali distribuiti in luoghi differenti''. Fondamentalmente, prosegue Nicolelis ''stiamo creando un computer organico capace di risolvere un problema''. I ricercatori sono già al lavoro su un esperimento che prevede di collegare più animali per risolvere problemi complessi. Il vantaggio, secondo gli studiosi, è nel fatto che ''in teoria una rete di cervelli potrebbe elaborare soluzioni che i singoli cervelli da soli non sarebbero in grado di trovare''.

     

    FONTE : ansa.it

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