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mercoledì, 24 Aprile 2024
  • Trendy, ecologico, intelligente: il ricambio rigenerato

    ricambio rigeneratoIl ricambio rigenerato. Ne abbiamo parlato in diverse occasioni ed in tema abbiamo collegato il termine a quello anglosassone di “Remanufactered Parts . Di certo è una categoria di prodotto affine più ai consumatori finali che possono garantirsi una provenienza certa dei requisiti di qualità ed affidabilità maggiori rispetto al semplice ed analogo pezzo proveniente dall’usato “Tout Court” o dalle autodemolizioni. Analogo, sia chiaro, solo per quanto concerne l’uso e la tipologia. Poiché la genesi di un Pezzo “Rigenerato” non prevede solo la riparazione o la rettifica delle parti inutilizzabili, troppo usurate o malfunzionanti, ma comprende una scaletta di interventi (smontaggio, pulizia ed ispezione delle componenti del ricambio, ripristino, controllo elettronico di tutto l’originale efficiente  e sostituzione di quanto è divenuto inservibile, per finire con rimontaggio) e verifiche finali dove il pezzo rigenerato che eventualmente non superasse i test finali potrebbe persino essere escluso dalla rivendita successiva. Per questo abbiamo ricordato che il ricambio rigenerato non prevede la vendita nel formato, diciamo così, “sfuso” ma deve essere correttamente imballato e protetto sia per favorirne la protezione in fase di trasporto che di riconoscibilità e di provenienza da parte dell’acquirente.

    Proporre un “Rigenerato”: obbligo od opportunità?

    autoricambi rigeneratiIn Francia l’ex ministro, Ségolène Royal, evidentemente molto meno sprovveduta e raccomandata di come malignamente avversari e commentatori l’avevano disegnata, propose a suo tempo in Francia l’obbligo per gli autoriparatori di proporre nel preventivo di riparazione auto sia la scelta del pezzo nuovo (originale od Aftermarket) sia quella del ricambio rigenerato. Il motivo, per l’ex Ministro dell’Ecologia, fu ben rappresentato dalle cifre del risparmio di materia prima. Attualmente lo si può rappresentate come un treno, pieno di carcasse e particolari che comporrebbero  il pezzo nuovo corrispondente a quello rigenerato, per ogni pezzo, che sia uscito da ogni fabbrica produttrice del corrispondente pezzo nuovo, e che mantiene dentro di sé il carico grazie al fatto che nel contempo si è fatta la scelta di montare un rigenerato. Ebbene, questo fantomatico treno sarebbe lungo circa tremila chilometri! Se a questo sommiamo il fatto che il ricambio rigenerato consente rispetto al “tutto nuovo” un risparmio legato alla fase produttiva industriale, con un conseguente risparmio di energia e di passaggi di lavorazione, si può ben dire che la scelta del rigenerato, oltrechè a far bene alla nostra auto ed alle nostre tasche, fa bene anche all’ambiente.  Un motivo in più, ritengo, per far si che ogni meccanico, al di là di ogni eventuale obbligo di legge (perché al di fuori della Francia nessun Autoriparatore o Ricambista è tenuto a proporre obbligatoriamente come alternativa il ricambio rigenerato) si auto-motivi per comportarsi di conseguenza.

    Offrire una alternativa “ecologica” per conquistare il cliente

    rispetto dell'ambienteIn primis perché proponendo un rigenerato si offre al potenziale cliente una alternativa di qualità a minor costo. Perché la offerta di rigenerati metterebbe l’autoriparatore in contatto diretto potenziale con una platea di operatori anche nazionali o addirittura locali, a mo’ di “Ricambio Km. Zero”. nPoi perché l’offerta di un rigenerato permette al meccanico di poter entrare nella catena del valore, poiché a fronte di un rigenerato preso in carico si potrebbe dare in cambio l’analogo pezzo usurato. Infine, nella confusione normativa che abbiamo già denunciato per il commercio di pezzi provenienti dalle autodemolizioni, proporre al potenziale cliente una offerta alternativa per rigenerato potrebbe “salvare” il meccanico dalla concorrenza, quando questa si dimostra sleale con l’autodemolitore. Perché molto presto l’ecologia ed il risparmio energetico “entreranno” anche nella disciplina dei rapporti tra autoriparatore ed automobilista. E prepararsi per tempo potrebbe essere una strategia vincente.

    Riccardo Bellumori

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