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venerdì, 29 Marzo 2024
  • Tracciatura e gestione auto, il futuro è nel cloud?

    Diciamoci la verità: al giorno d’oggi in cima alle esigenze degli automobilisti ed in prima fila nelle promozioni e nelle pubblicità delle marche di auto, c’è una parola chiave: connettività. Come quella che possono garantire i sistemi di navigazione offerti nell’elenco accessori sempre più obbligatori; come anche gli immancabili dispositivi Bluetooth senza i quali non solo sarebbe difficile utilizzare lo smartphone in modalità “wireless”, ma anche tablet e computer portatili, ormai nostri compagni perpetui, non potrebbero accedere ad internet in modo agevole praticamente da ogni luogo. Senza dover per forza evocare le ricerche in corso sulla guida autonoma, non dimentichiamo infine che connettività in modalità “perpetua” significa anche  “tracciabilità” ovvero “scatola nera” e sistemi per la segnalazione in caso di allarme. Insomma, per farla breve, oggi in una auto di serie non viaggiano solo i passeggeri, ma anche e soprattutto informazioni e sistemi di tracciatura della percorrenza e del comportamento su strada di auto e veicoli.

    I dati delle auto: un patrimonio importante

    i dati dell'auto in reteNe abbiamo parlato in un precedente articolo: il “dato” tecnico in automotive è un elemento fondamentale per la vita delle auto. Oltre 13.000.000 di referenze per quanto concerne il portafoglio ricambi globali disponibili in commercio per le auto di serie, più un mondo sconfinato per le auto anziane, senza considerare le modalità operative e di officina per la manutenzione di tutto ciò che circola sulle nostre strade. Un’auto o un veicolo commerciale vive degli accessori che monta e delle riparazioni che sostiene. E tutto influisce in modo determinante sul corretto funzionamento dell’auto anche in caso di rivendita. E questo elemento diventa cruciale nella fase di trattativa di auto e veicoli usati; d’altro lato anche le auto nuove, sotto l’aspetto della cosiddetta “importazione parallela” o del rispetto delle garanzie, trarrebbero un certo vantaggio dal supporto di sistemi in grado di registrare gli elementi salienti della loro vita. Per chiudere la panoramica con le flotte aziendali e con il mondo del noleggio che nei sistemi di navigazione e “Tracking” vedono un utile supporto di gestione e di ottimizzazione dei costi. Ma anche per loro vale una domanda: che fine fanno (alla fine di un ciclo di vita o di rapporto di utilizzo) tutti i dati disponibili (o potenziali) sulla vita di un numero davvero grande di auto in circolazione?

    Revisione auto: si prova a “tracciare”. Ma può bastare ?

    revisione autoOggi si fa un gran parlare di “Origine certificata” di un’auto usata. Di auto “Schilometrate”. Una piaga che mette in pericolo l’investimento dei clienti in caso di acquisto (sempre più frequente) di modelli di pregio e di listino elevato anche nel mercato usato. Ed indubbiamente si è da subito sperato che le innovazioni normative previste nel Decreto Ministeriale 214 del 19 maggio 2017 (che recepisce la Direttiva 2014/45/UE) potessero offrire un supporto alla “certificazione” della provenienza e delle condizioni del parco usato in commercio. Tutto ciò, beninteso, con diversi “se” e “ma” preannunciati e pronosticati dagli operatori di settore. Ed in effetti il supporto del cosiddetto “Certificato di Revisione” non sembrerebbe al momento l’elemento risolutivo per quanto sopra auspicato. Di certo il supporto “istituzionale” o legislativo non potrebbe, in estrema ratio, conseguire gli obiettivi massimi sperati senza il supporto degli operatori o degli Imprenditori privati.

    Il Cloud Computing. C’è. Ma non sempre si vede

    cloud carNegli Stati Uniti, da dove molto spesso partono e nascono i trend che influenzano poco dopo tutto il resto del mondo automotive, è nata nel 2011 “CloudCar“, una delle due Compagnie più rivoluzionarie del mercato automotive “post crack Lehman” (l’altra sempre secondo il mio giudizio è Tesla). “CloudCar”, come dice il nome, sviluppa soluzioni basate sul cloud e sull’apprendimento automatico per migliorare (come loro stessi dicono)  “l’esperienza di guida del cliente, per supportare le preferenze dei conducenti, la personalizzazione dei contenuti e l’accesso ai media / infotainment attraverso l’uso del riconoscimento vocale e dell’elaborazione del linguaggio naturale”. Non vogliamo arrivare a prevedere la generalizzazione di questi livelli di supporto, che tuttavia appaiono ormai prossimi nell’offerta al potenziale cliente. Ma di certo una piattaforma Cloud condivisibile tra costruttori, mondo del service management, operatori professionali ed infine i clienti finali, consentirebbe la costruzione, la condivisione e l’aggiornamento costante di informazioni tecniche e giuridiche fondamentali circa la vita della macchina. E già alcuni costruttori stanno strutturando (in partnership) un percorso per arrivare a piattaforme Cloud proprietarie che presto riceveranno e movimenteranno milioni di informazioni. Ma anche in questo caso non occorre arrivare a tanto, per poter offrire una soluzione Cloud al proprio target.

     

    Una soluzione facile e alla portata. Perché non offrirla al cliente?

    Il cloud è uno spazio di archiviazione personale accessibile in qualsiasi momento ed in ogni luogo con una qualunque connessione ad internet: basta un  indirizzo Gmail e si può accedere a “Google Drive” e con pochissimi euro si può invece accedere a servizi base di piattaforme professionali.

    E allora pensate se un Network (costituibile per il solo supporto Cloud) di dealers, rivenditori, autoriparatori, etc., si proponesse di costruire una piattaforma Cloud semplicissima dove caricare i dati sul parco auto gestito o trattato in termini di :

    • Provenienza e dati salienti delle auto in offerta;
    • Cronologia e scadenze di contratti per la prenotazione degli Usati in rientro;
    • Schede Officina e Stati d’Uso;
    • Eventuale tracciatura dei chilometri percorsi, i dati relativi a multe, fermi amministrativi, etc..;

    e pensate se, a clienti fidelizzati, si desse la disponibilità di poter visionare e conoscere questi dati. Non credete che per il Network questo tipo di Cloud (a costo quasi zero e con un impegno alla portati di tutti) diventerebbe una ottima chiave di marketing?

    Riccardo Bellumori

     

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