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venerdì, 19 Aprile 2024
  • Ricambi e formazione, a quando i “Parts Specialists”?

    Molti illustri filosofi sono soliti ripetere una affermazione attribuita ad Albert Einstein, secondo la quale la scomparsa delle api sarebbe il segnale certo della prossima fine del mondo. In termini meno apocalittici, potrei dire che una crisi del mondo dell’autoriparazione e del mercato ricambi  in specifico, sarebbe il segnale inequivocabile che il mondo dell’auto sia prossimo a morire molto più di una anche prolungata fase negativa nell’acquisto di auto nuove. Perché se il comparto automotive si prepara alle nuove linee guida di un mercato in evoluzione, la ricerca della redditività resta il primo dei “focus” di ricerca di manager e operatori di settore. E da tempo il settore del Service&Parts Management offre agli operatori l’opportunità di sviluppare reddittività attraverso la specializzazione professionale e l’uso delle nuove tecnologie.

    Un settore in continua evoluzione

    formazione professionaleAttraverso il suo presidente, ADIRA continua a porre l’accento sulla necessità che attraversa tutto il comparto ricambi di prepararsi al domani perché il ricambista sarà une delle figure maggiormente interessate dalle trasformazioni del mercato. Se questo è senza dubbio vero, occorre però partire dalla innovazione e trasformazione dei processi formativi, sia di base che propedeutici ad un impiego: infatti molto spesso le risorse professionali impegnate non riescono a costruire efficacemente, se non in azienda, gli skill necessari per eccellere. Perché seppure il settore dei ricambi, all’interno del più generale mondo del Service Management in Italia, risulti un settore in crescita continua, regola ancora molti processi formativi secondo canoni abbastanza anacronistici: la formazione base offerta dalla scuola pubblica/istituzionale prevede un livello professionale perlopiù volto a preparare futuri meccanici lasciando quasi del tutto assente una formazione professionale sul mondo ricambi (che, ricordiamolo, oltre al banconista ed al responsabile di magazzino, può potenzialmente comprendere anche figure commerciali o di area manager, gli impiegati presso distributori e costruttori, i consulenti per le nuove opportunità di mercato, senza dimenticare, ad esempio, periti ed agenti di commercio). La formazione specialistica, insomma, viene ancora canonicamente impartita dalle stesse imprese che assumono i propri collaboratori attraverso moduli formativi proprietari.

    E c’è anche il “gap” generazionale

    ricambistaQuesto “limite” si inserisce in un settore economico e di impresa dove i gap culturali e generazionali sono fortissimi, anche quando ad esempio nascono operazioni di M&A oppure si realizza la trasmissione familiare di imprese di distribuzione ricambi o di officine specializzate, rettifiche che molto spesso porta la generazione che subentra ad assumere essenzialmente il patrimonio culturale desueto e basilare degli originari titolari. A fronte di tutto questo il palcoscenico attuale sta proponendo molto velocemente delle grandi trasformazioni sul lato:

    –       Imprenditoriale (nuovi Marchi Auto, moto e Veicoli; nuovi fornitori di Ricambi e Accessori, rinascita del Tuning, tutto ciò in pieno affaccio o avvicinamento sul mercato italiano);

    –       Tecnologico (Strumenti Social, Forum, Reputazione sul Web, piattaforme E-commerce, preventivazione, ERP di magazzino, Banche Dati);

    –       Contrattuale (nuovi Modelli e accordi Distributivi, Gruppi di Acquisto, operazioni commerciali extranazionali, tracciabilità e moneta elettronica, Codice del Consumo, etc..:);

    –       Del Target (la clientela tradizionale di un operatore ricambi, storicamente composta da “officine” si rinforza sempre più con automobilisti privati e mini Fleet, e l’acquisto di ricambi viene ormai svolto attraverso la transazione o l’informazione dalla rete)

    Ripartire dal “DATO” in Automotive

    analisi dei datiIl "dato": elemento fondamentale per la conoscenza e l'interpretazione di un ambiente, di un progetto, di una organizzazione. Non sappiamo se e quanti convegni con tema centrale "il dato" siano stati mai organizzati. Quello che ci preme sottolineare è che il “dato” è la grammatica di base per capire l’auto. Esistono diverse famiglie di dati: la famiglia economico finanziaria (Stati Patrimoniali, Flussi di Cassa, Personale in Organico.); la famiglia analitica e strategica (Bilanci, Piani di Budget); la famiglia commerciale (Business Plan e piani di Marketing, Target).Nel settore automotive c’è anche una famiglia di dati fondamentale che può comprendere fino a 13.000.000 di voci diverse. E' il complesso delle parti e degli accessori che compongono l'archivio di una generica "Banca Dati" di parti di Ricambio. E che comprende usualmente anche tariffe, sconti e tempari di riparazione. E i 13.000.000 di voci non è che un numero molto parziale della realtà più complessa del parco circolante che circonda ogni giorno ciascuno di noi sulle pubbliche strade. Un'auto o un veicolo commerciale vive degli accessori che monta e delle riparazioni che sostiene, e tutto influisce molto sul corretto funzionamento dell'auto anche in caso di rivendita. Ed oggi la voce “Manutenzione ed Assistenza” è prepotentemente tornata alla ribalta in questo frangente di mercato di vendite contratte sia sul nuovo che sull'Uusato. Il turn-over bi o triennale che ha preso piede tra gli automobilisti italiani (più per merito di aggressivi piani finanziari a supporto degli acquisti che non per convinte filosofie culturali) a cavallo tra gli anni ‘90 e la prima decade del 2000, ha per ora subìto una flessione e lascia il posto ad una rinnovata esigenza di tenere accuratamente sotto controllo procedure e costi di manutenzione ed assistenza prolungata. E’ giusto dire che il modo ottimale per recuperare il controllo di questa fase così critica del settore automotive sia quello di ripartire dalla più efficace interpretazione e lettura dei dati essenziali relativi al settore del Service Management. Il supporto formativo alla base di questo processo, e la necessità che la serie di istituti professionali, accademie, strutture formative di base ed avanzate si possano finalmente dotare di piani formativi all’altezza del nuovo panorama tecnologico e commerciale del mondo auto, deve essere una delle sfide che, ci auguriamo, cominceranno ad essere affrontate in questo nuovo anno. Perché sia davvero nuovo.

     

    Riccardo Bellumori

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