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giovedì, 25 Aprile 2024
  • Reti d’impresa, i benefici per l’aftermarket

    Reti di impresa: a livello normativo non esistono da oggi, ma già dal 2009 con la Legge 33/2009 che appunto le inquadra organicamente. Rete indica un insieme di imprese che, firmando congiuntamente un vero e proprio contratto, si aggregano per potenziare (mettendo in “comune” Know-How, collaborazioni e sinergie, condivisione di infrastrutture) il proprio obbiettivo produttivo o per svolgere insieme una o più attività previste ordinariamente da ciascuna azienda. “Succo” di tutto ciò diventa il programma di rete, un atto che inquadra obbiettivi, modalità operative, obblighi di ciascuna impresa iscritta nella rete.

    Uno strumento per le PMI del settore automotive?

    reti d'impresaIl vantaggio di costituire una rete, qualora siano “in regola” tutti i passaggi che ovviamente non abbiamo spazio per indicare, è sia organizzativo/finanziario che fiscale (agevolazioni e sgravi, etc…). Rispetto al classico concetto del distretto produttivo, che si definisce come una “localizzazione territoriale” storica e contraddistinta da standard da filiera di eccellenza, pensìamo che lo strumento delle Reti di Impresa consenta più elasticamente alle micro imprese ed alle PMI che nel settore Automotive sono la prevalenza degli operatori) di “fare gruppo” in modo concertato e programmato mantenendo ciascuna il proprio profilo e la propria cultura.

    Esistono in Italia Reti di settore automobilistico o meccanico?

    networkDetto ciò, poiché attualmente sono stati posti in essere decine di contratti di rete in lungo ed il largo per l'Italia, ci chiediamo quante reti abbiano previsto nel proprio “oggetto” il tema dell'automotive. Ed in effetti tra le “antesignane” una c’è: si chiama Rete Automotive Italia, coinvolgente inizialmente 40 imprese tra Basilicata e Campania, con la prospettiva di attivare un protocollo nel territorio di Chieti e con le imprese là operanti.  L’obiettivo comune, apprezzatissimo in questo particolare momento, è aumentare la competitività del settore automotive. Ci auguriamo di poter continuare a tenere alta l'attenzione su questi progetti e su altri che eventualmente possano prendere corpo. Piangere sul “latte versato” delle vendite delle auto in calo, dei margini limati, è inutile. Per non dare questo senso di “smobilitazione” occorre che il settore automotive si riorganizzi sia dal punto di vista del controllo gestionale, che dell'ottimizzazione dei costi, ma soprattutto c’è' spazio per nuove ed efficaci sinergie.

    Quante altre reti potrebbero ancora nascere nel settore auto?

    ricambistaE’ ipotizzabile che , ad esempio , con tutta la “catena” che occorre mettere insieme per far camminare un'auto elettrica, lo strumento della rete non possa essere ideale per connettere dall'ultimo ricambista o meccanico di zona fino al produttore/installatore di colonnine di ricarica?  Il mercato legato alla mobilità elettrica attraverso le reti di impresa consentirebbe una  formula organizzativa più efficace per il business via di sviluppo. Nella architettura della rete, ad esempio, si potrebbero coordinare sinergie ideali tra diverse figure professionali. E si potrebbe finalizzare in un protocollo di rete una volontà di condividere e potenziare strumenti di E-commerce o soluzioni logistiche innovative tra diverse imprese? Oppure anche solo per ridurre la polverizzazione commerciale. E che ne pensate di una rete ad hoc per strutturare una gestione ed un commercio di “eccellenza” di un comune parco auto usate, magari attraverso la connessione ad un cloud? Queste sono solo ipotesi. Sta ai consulenti strutturarne eventuali strategie.

    Riccardo Bellumori

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