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giovedì, 28 Marzo 2024
  • ‘Terremoto’ pneumatici…l’ombra di un tyregate?

    DI STEFANO BELFIORE

    “Carmakers manipulate tyre monitor tests – putting driver and pedestrian lives at risk, new evidence suggests” è il tweet con cui Transport&Environment  punta il dito contro la funzionalià, connessa alla sicurezza, di una specifica tipologia di sistemi elettronici per il monitoraggio della pressione degli pneumatici. Ma partiamo dall’inizio. Parliamo dei TPMS: il sistema di controllo integrato della pressione degli pneumatici ideato per avvisare il conducente quando le gomme si stanno sgonfiando o presentano una bassa pressione tale da compromettere la stabilità alla guida. A tal proposito, l’organizzazione europea ha redatto un report di settore reso noto in anteprima da “Il Fatto Quotidiano”.

     

    Sistemi di monitoraggio degli pneumatici

    “Il Tyre Pressure Monitoring System – come spiega il portale Gommadiretto.it – è una segnalazione automatica e diretta di una perdita di pressione su uno o più pneumatici al verificarsi del problema con avvertimento a display”. In questo modo c’è una interazione intelligente con il conducente che riceverà delle segnalazioni allorquando dovessero verificarsi problemi alle gomme della propria vettura.

     

    Cosa prescrive la legge

    E’ in vigore, dal 1 novembre 2014, una specifica normativa europea che rende i TPMS obbligatori su  tutte le auto e i camper che circolano nell’ambito territoriale dell’UE. Va detto che, già dal 2012, molti Costruttori equipaggiavano alcuni modelli di auto di categoria M1 con sistemi di monitoraggio della pressione degli pneumatici. Più precisamente, il regolamento comunitario (ECE R 661) dettaglia quali informazioni deve visualizzare il sistema al fine di incrementare la sicurezza:

    • Perdita improvvisa di pressione pari o superiore al 20 per cento entro 10 minuti;
    • Avviso al conducente se vi è una perdita graduale della pressione entro 60 minuti;
    • Funzionamento affidabile dalla velocità di 40 km/h fino alla velocità massima di omologazione del veicolo.

    Rispettate tali specifiche, le case automobilistiche sono libere di decidere quale sistema utilizzare nei propri veicoli. La scelta è tra i TPMS diretti e indiretti.

    TPMS diretti e indiretti

    Tecnicamente, dunque, si suddividono in 2 famiglie: i diretti e gli indiretti (entrambi resi obbligatori sulle automomobili dalla normativa sopracitata). I primi monitorano la pressione (in alcuni casi anche la temperatura) delle gomme grazie a dei sensori posti su ogni pneumatico. I dati raccolti vengono elaborati e, poi, trasmessi, in wireless, a una centralina che li analizza e, in caso di perdita di pressione, il conducente visualizza un avviso sul quadro strumenti o su apposito display. Il TPMS indiretto, invece, rileva tramite un software la differente velocità di una ruota rispetto alle altre e attiva un segnale di allarme solo se l'anomalia è dovuta ad una effettiva perdita di pressione, non se la causa è imputabile alle normali condizioni di guida (come la variazione di velocità delle ruote in curva).

     

    Il raffronto: qual è meglio

    Il raffronto fra le 2 tipologie è più sbilanciato, in termini di maggiori funzionalità e sicurezza, sui TPMS diretti: in sostanza sono più precisi e veloci nel rilevare i dati, misurano in real time la pressione degli pneumatici rispetto agli indiretti che, di contro, sondano lo stato di salute della gomma solo a veicolo fermo. Essendo, quest’ultimi, basati sul principio di fondo che un pneumatico sotto gonfiato girerà più velocemente rispetto ad un altro gonfiato con una corretta pressione, si evince, dunque, come un sottogonfiaggio indentico su tutte e 4 le ruote possa essere non facilmente rilevato. Così come un’anomalia di pressione possa non essere agevolmente individuata a veicolo in movimento. Inoltre il TPMS diretto, oltre alla visualizzazione di pressione e temperatura di ogni singolo pneumatico anche a veicolo fermo, non necessita di nessuna ricalibrazione se le variazioni di pressione dello pneumatico sono dovute a cause esterne.

     

    Il report di Transport&Environment 

    E veniamo al dossier di T&E. L’Organizzazione europea ha commissionato una serie di test su due auto (Golf e 500L) equipaggiate con TPMS indiretti al fine di verificare la loro efficacia.  Le prove su strada sono state effettuate prima con una sola e poi con tutte e 4 le gomme sgonfie. Il risultato? Sostanzialmente, i sensori TPMS indiretti non hanno restituito un segnale celere e veloce di bassa pressione degli pneumatici all’automobilista seppur essi (gli indiretti) superino i test di collaudo iniziale in tema di legislazione comunitaria (ma poi non fanno il proprio lavoro di alert su strada). Ciò potrebbe minare seriamente la sicurezza al volante non avvisando in tempo utile il conducente della pericolosità di guidare con pneumatici sgonfi. Forte cricità che potrebbe compromettere, ad esempio, le performance di una frenata. Il dubbio di Transport&Environment è che le Case Costruttrici starebbero cercando di ‘risparmiare’ sui sistemi di monitoraggio della pressione, ‘avvallando’ quelli indiretti (legali, ripetiamo, secondo la norma UE) che, secondo i test di T&E, esporrebbero l’automobilista ad un maggior rischio di guida. Per Julia Poliscanova, clean vehicles manager at T&E, è necessario che l’Unione Europea elimini questi dispositivi che mettono a repentaglio la guida con un nuovo regolamento di safety generale in grado anche di vigilare correttamente con test su strada capaci di verificare e controllare accuratamente e prevenitvamente le prestazioni di sicurezza.  

     

    Continental Automotive punta al TPMS diretto

    Abbiamo chiesto a Francesco Aresi, responsabile commerciale della divisione Indipendent Aftermarket VDO e ATE per l’Italia, quale fosse la policy della business unit adottata nel campo dei TPMS. E la posizione è chiara.  “Continental Automotive – dichiara – da sempre predilige i sistemi di monitoraggio diretti rispetto a quelli indiretti”. “Il sistema diretto – continua – utilizza un sensore all’interno di ogni pneumatico raccogliendo direttamente e accuratamente dati sulla pressione, trasmettendoli immediatamente al veicolo. Anche il mercato riconosce la superiorità dei sistemi diretti in quanto in Europa due veicoli su tre sono equipaggiati con sistemi TPMS, utilizzano il sistema diretto, e in Nord America si supera persino l’85 per cento”.

     

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