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martedì, 23 Aprile 2024
  • Guida autonoma e riparazioni, le ricadute sull’aftermarket

    I veicoli a guida autonoma sono sulla bocca di tutti ma, al di là della “magia” di un’auto che guida da sola, come influiranno su assicurazioni, riparazioni e aftermarket? Fra le rivoluzioni annunciate nell’automotive, la guida autonoma è sicuramente una delle più appariscenti, perché coniuga un che di magico con la tecnologia più avanzata. Al di là degli aspetti più di colore, la guida autonoma influenzerà però tutto l’automotive, comprese le assicurazioni e la filiera delle riparazioni. Avevamo già parlato del potenziale di cambiamento connesso con le nuove tecnologie, evoluzioni che interesseranno anche l’aftermarket in maniera profonda.

    Assicurazioni e auto robot

    livelli di guida autonomaQui cercheremo di evidenziare la questione da un altro punto di vista, quello delle assicurazioni, perché anche questo settore sarà influenzato dalla guida autonoma. Ma se le assicurazioni si occupano dei sinistri, questi ultimi implicano riparazioni e sostituzioni e quindi l’attività di diversi operatori aftermarket. Spunti molto interessanti in proposito si trovano in un’intervista rilasciata da Tim Marlow, a capo del gruppo di ricerca sui veicoli autonomi del gruppo assicurativo inglese Ageas. Marlow ha prima di tutto messo in evidenza come i veicoli autonomi siano ancora in fase di sviluppo ma non sarà sempre così e, prima o poi, sarà necessario confrontarsi con loro. La visione prospettica parla di una diminuzione degli incidenti quando i veicoli autonomi Level 5 (guida senza pilota sempre e in qualsiasi condizione) si diffonderanno in maniera apprezzabile. Questa diminuzione dei sinistri porterà quindi ad un parallelo decremento degli interventi del mondo aftermarket. Marlow ipotizza anche una diminuzione del possesso delle automobili da parte dei privati perché i veicoli autonomi Level 5 potrebbero aumentare molto la diffusione del car sharing, che apparirebbe diventare così comodo da disincentivare l’acquisto di una vettura. Queste auto girerebbero però molto di più: in pratica meno auto ma più sfruttate: l’esigenza di manutenzione e ricambi potrebbe quindi rimanere ad un livello simile a quello odierno.

    Giovani e veicoli autonomi

    guida autonomaI taxi-robot e le auto per lo sharing dovranno comunque essere assicurati dai gestori delle flotte ma, dato che potrebbero avere molti meno incidenti, i premi delle assicurazioni saranno probabilmente inferiori rispetto a quelli pagati per i taxi di oggi. Un altro possibile riflesso è ipotizzabile nei confronti dei premi pagati dai guidatori giovani, più alti perché meno esperti. Nei veicoli automatici saranno le funzionalità e le capacità del veicolo a diventare il fattore più importante nella determinazione del premio, che quindi non dipenderebbe dall’esperienza del guidatore (o sarebbe meglio chiamarlo utente-passeggero?). In ogni caso ci vorrà ancora del tempo perché questo effetto diventi tangibile, anche perché i più giovani acquistano auto nuove in proporzione minore rispetto alle persone di età maggiore. Le auto usate continueranno quindi ad essere preferite dagli under 25, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di affidabilità ed esigenze di riparazione.

    Esigenza di chiarezza

    riparare auto a guida autonomaUn altro aspetto messo in evidenza è che oggi ci troviamo davanti ad un gran numero di sigle che i costruttori assegnano ai sistemi di sicurezza anche se essi, per esempio la frenata antibloccaggio e il controllo di stabilità, sono sostanzialmente gli stessi. Si richiama quindi l’attenzione sul fatto che i veicoli autonomi dovrebbero poter essere identificati univocamente nelle loro caratteristiche e questo proprio perché i premi assicurativi saranno calcolati più su questo che sulla ‘storia’ del guidatore. La stessa certezza nell’identificazione servirà anche all’aftermarket per poter intervenire efficacemente su questi veicoli. Il tema dei veicoli autonomi, è appena il caso di dirlo, riguarda direttamente l’aftermarket dal punto di vista della riparazione e della manutenzione. Sappiamo che già gli ADAS attualmente presenti sulle automobili possono far lievitare molto i costi delle riparazioni e la tendenza rimarrà ancora per un certo tempo. Se possiamo pensare che una diffusione sempre più di massa abbasserà i prezzi, i veicoli autonomi Level 4 e 5 ritarderanno questa discesa perché ancor più avanzati tecnologicamente.

    Saperci mettere le mani

    meccanicoPer finire, richiamiamo l’attenzione sulla questione della formazione e delle competenze, sempre più cruciali in questi scenari pieni di veicoli tecnologici. La domanda ‘chi riparerà e farà la manutenzione a queste meraviglie robotiche e tecnologiche?’ non ha risposte certe. Sembra però che le Case, i concessionari e l’industria concordino sul fatto che ci siano lacune significative nella formazione e nella pianificazione delle carriere per i tecnici specializzati in questi settori, che andranno oltretutto pagati diversamente da chi fa lavori di routine.  Un esempio delle implicazioni di queste nuove tecnologie riguarda le carrozzerie: sostituire un sensore strappato via dal muso di un’auto richiederà un tecnico che dovrà fare molto di più del trovare un pezzo con la referenza giusta. Anche un evento meno ‘traumatico’ come la sostituzione dei parabrezza richiede oggi competenze diversificate: usare bene il filo per tagliare il sigillante vecchio e spandere accuratamente quello nuovo sarà soltanto una parte della procedura. Lo sa bene Carglass che ha dotato i suoi centri di un tool per la calibratura dei sensori per gli ADAS posizionati dietro il cristallo. Le automobili hanno oggi sempre più tecnologie avanzate e la cosa, dato che riguarda tutte le gamme, a partire dalle citycar, implica competenze una volta riservate a chi trattava auto di lusso: occorre quindi prepararsi a dovere.

     
    Nicodemo Angì

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