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giovedì, 28 Marzo 2024
  • Filtri e impianti frenanti: le novità di Hella per il 2018

    DI FILIPPO PANZA

    HellaMilano – “Erano 15 anni che la nostra azienda non organizzava un lancio di questa importanza”. Le parole di Alberto Serra, responsabile vendite ed aftermarket di Hella, rendono l’idea di quanto in Italia si annunci “rivoluzionario” il 2018 dell’azienda tedesca di componenti e sistemi di tecnologia ottica ed elettronica, noto player europeo nei ricambi ed accessori per veicoli, dispositivi diagnostici e servizi di assistenza. Dall’1 gennaio del prossimo anno, infatti, Hella darà il via a tre importanti novità nel nostro Paese, dove è presente dal 1986: distribuzione dei filtri HELLA Hengst per autovetture e veicoli commerciali leggeri e, per gli impianti frenanti, gli arrivi del marchio Hella Pagid Brake Systems e della gamma Don, quest’ultima specifica per i veicoli industriali. Destinatari di queste scelte strategiche, frutto di partnership con altre due storiche aziende tedesche, la Hengst appunto e la Tmd Friction services, sono gli operatori dell’aftermarket italiano, sia quello indipendente che delle attrezzature per officine. Hella, che in Italia, dal 2009, ha il suo quartier generale a Caleppio di Settala, in provincia di Milano, punta a garantire agli autoriparatori, ai rivenditori e alle officine un’ampia offerta di prodotti, che si caratterizzano per l’alta qualità di derivazione OE (Original Equipment), quella di un produttore di primo impianto.

     

    FILTRI HELLA HENGS

    FILTRI HELLA HENGSL’alleanza tra Hella ed Hengst nasce da un dna simile. Entrambe tedesche, la prima con sede a Lippstadt e quotata in Borsa, la seconda a Munster, entrambe di proprietà familiare e con clienti del calibro di Audi, Bentley, BMW, Bugatti, Chevrolet, GM, Mercedes-Benz, Opel, Porsche, Skoda, Volkswagen e Volvo. Di dimensioni decisamente maggiori e storia più lunga Hella, che è nata nel 1899 ed oggi ha 38mila dipendenti con 35 sedi sparse nel mondo, le due aziende sono accomunate dallo stesso obiettivo: offrire una vasta gamma di filtri di qualità premium. Più di 1.600 articoli divisi nelle sezioni aria, olio, carburante e abitacolo, oltre 90.000 cross references per autovetture e veicoli commerciali leggeri e una copertura di circa il 95 per cento del parco auto circolante italiano. L’accordo, che vede l’Italia come terza sales company del Gruppo Hella ad avviare la distribuzione della gamma di filtri Hella Hengst, comprende un pacchetto completo di prodotti e servizi: dalla logistica al supporto tecnico e commerciale fino all’estensione di gamma.

     

    LA PAROLA AGLI ATTORI

    Claudio Barbieri, direttore generale di Hella Spa “L’alleanza con Hengst offre ai nostri clienti, primari operatori della distribuzione aftermarket italiana, un’eccellente opportunità di sviluppo del business – spiega Claudio Barbieri (nella foto), direttore generale di Hella  – i sistemi di filtrazione Hella Hengst rappresentano la soluzione perfetta per le necessità degli autoriparatori e si integrano perfettamente con il nostro attuale portafoglio prodotti già supportato dal team locale”. L’affidabilità e la qualità dovrebbero essere garantiti dalla competenza di due aziende dal forte backgroud. “Realizziamo i nostri prodotti di filtrazione completamente in house, non a caso abbiamo anche una fonderia interna, cosa oggi piuttosto rara per il nostro settore” afferma Marc Gessner, responsabile delle vendite aftermarket per il Sud e l’Ovest della Hengst. Dal punto di vista tecnico il processo produttivo può contare su materie prime di alta qualità. “Si utilizzano membrane filtranti selezionate per ogni specifico veicolo – spiega Andrea Mairaghi, responsabile dello sviluppo business della linea frenante e dell’aftermarket di Hella Spa – a questo si accompagna una progettazione innovativa e la cura dei minimi dettagli”.

     

    HELLA PAGID BRAKE SYSTEM

    Andrea Mairaghi, responsabile dello sviluppo business della linea frenante e dell'aftermarket di Hella Spa Il marchio, frutto di una joint venture al 50/50 con Tmd Friction services, attore mondiale nella produzione di materiale di attrito frenante, è nato nel 2013 ad Essen, in Germania. Dall’1 gennaio 2018 arriva anche in Italia. La produzione avverrà nei quattro stabilimenti di Hartlepool in Inghilterra, Essen/Leverkusen in Germania, Creutzwald in Francia e Caransebes in Romania. Saranno disponibili, sin da subito, 4700 articoli della gamma Dry: pastiglie freno, con una copertura del 99% del parco circolante europeo, dischi, tamburi, ganasce posteriori ed accessori. Con frequenti ampliamenti di gamma, in media 90 articoli all’anno, in base all’effettiva domanda. Nei prossimi mesi saranno disponibili anche le 4100 referenze della gamma idraulica, con pinze, pompe, cilindretti, tubi e materiali di consumo. “Lo sviluppo e la produzione al 100 per cento in house della pastiglie freno, con 20 milioni di euro investiti in ricerca e sviluppo e 1000 ore di test dinamici, garantisce un vantaggio competitivo – assicura Mairaghi (nella foto) – la sicurezza e la performance sono testimoniate anche dai livelli raggiunti dai prodotti a marchio Hella Pagid Brake Systems, superiori agli standard previsti dalla direttiva Ece-R90 sul comfort”. Le prospettive, dunque, sembrano essere positive anche in Italia. "Con Hella Pagid possiamo offrire ai nostri clienti un’ottima combinazione di prodotti di qualità premium ed un servizio ai più elevati livello nel mercato” afferma Lars Brylka, managing director di Hella Pagid GmbH. “Tmd e Hella – aggiunge — hanno investito in maniera significativa in questa collaborazione negli ultimi anni e siamo convinti del pieno successo di questo progetto”.

     

    MARCHIO DON

    L'anno che sta per iniziare porterà ad Hella anche la distribuzione del programma frenante DonL’anno che sta per iniziare porterà ad Hella anche la distribuzione del programma frenante Don, un brand che appartiene alla Tmd Friction services. Pastiglie e dischi freno, rivestimenti per ganasce (ceppi) e accessori saranno rivolti ai veicoli industriali. Che, con questa gamma di prodotti, potranno usufruire anche dell’esclusiva soluzione Light Technology’: in sostanza, per effetto della riduzione di peso della piastrina data dalla particolare lavorazione, si garantisce una notevole riduzione di peso con effetti positivi sul consumo di carburante e conseguentemente sull’impatto ambientale. Il marchio Don, che ha una storia pluricentenaria risalente al 1881, è completamente sviluppato e prodotto in Germania. ”Questa gamma si posiziona perfettamente nel portafoglio dei nostri prodotti, dedicati al settore Truck con un efficace servizio post-vendita, competenza ed una elevata capacità logistica – spiega Claudio Barbieri, direttore generale di Hella – vogliamo offrire un’alternativa di fascia intermedia ai nostri clienti, in grado di generare molta qualità grazie all’ottimo rapporto con il prezzo e alle competenze del primo equipaggiamento.

     

    OBIETTIVI E COMUNICAZIONE

    Il lancio delle tre linee di prodotto conta sul supporto di diversi strumenti di comunicazione e marketing. In particolare i filtri Hella Hengst sono pubblicizzati attraverso canali, tutti costantemente aggiornati in italiano, quali una brochure, un catalogo web, un microsito dedicato su hella.it e una specifica App scaricabile sia con il sistema operativo iOS che con l’Android. Brochure tecniche e di marketing, merchandising, promozioni, cataloghi, anche customizzabili on line, video e supporto tecnico hotline saranno le informazioni al servizio del clienti del marchio Hella Pagid Brake Systems. Che potrà godere anche di bollettini tecnici su Hella Tech World, il portale dedicato alle officine indipendenti. La macchina comunicativa, insieme alla qualità e quantità dei prodotti, dovrebbe aiutare Hella a raggiungere i propri ambiziosi obiettivi sul mercato italiano. “Per quanto riguarda i filtri Hella Hengst puntiamo a raggiungere, nei prossimi 3-5 anni, una quota tra il 5-7 per cento su un valore totale di circa 90 milioni di euro– chiarisce Serra – ci poniamo un traguardo simile anche per gli impianti frenanti Hella Pagid Brake Systems, che in Italia si inseriscono su un mercato da 100 milioni di euro, ma in questo caso partiamo in pratica da zero e in ritardo rispetto ad altri Paesi”.

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