14.7 C
Napoli
sabato, 20 Aprile 2024
  • Fatturato record per LIQUI MOLY

    Ernst Prost, amministratore delegato di LIQUI  MOLYAnche nel primo anno sotto l’egida del Gruppo Würth, LIQUI MOLY registra un nuovo record di fatturato. Ma la curva di crescita si è abbassata rispetto a prima. Lo specialista tedesco di oli e additivi ha segnato nel 2018 544 milioni di euro: solo un 2 per cento in più rispetto all’anno precedente. “Le guerre commerciali internazionali, l’estate calda e gli aumenti dei costi, tra cui soprattutto i costi del grezzo in drammatica ascesa, hanno raffreddato in modo evidente la nostra crescita di fatturato e ricavo”, ha affermato Ernst Prost (nella foto), amministratore delegato di LIQUI  MOLY. Se gli anni precedenti sono stati contrassegnati da alte percentuali di crescita, il 2018 è trascorso in maniera moderata, con un’unica eccezione: il mese di ottobre, con quasi 54 milioni di euro di fatturato e una crescita del 34 per cento si è rivelato il mese con il migliore risultato nella storia ultrasessantennale dell’azienda. Gli aspetti negativi nell’esportazione sono stati ammortizzati dalla  leggera crescita nel mercato tedesco fortemente competitivo. “In questa prospettiva, il 2% di crescita in Germania e Austria è un vero successo”, dice l’amministratore delegato Günter Hiermaier, “in ultima analisi, il numero dei concorrenti aumenta, ma la torta da dividere ha sempre le stesse dimensioni. Di conseguenza, la cosa è molto combattuta. Noi continuiamo a contare sulla combinazione di pacchetti di marketing e potere di vendita” conclude. Parallelamente all’aumento ridotto del fatturato, i costi dell’azienda sono cresciuti notevolmente. Agli investimenti preventivati per i modelli di gestione merci aggiuntivi, un nuovo software e un altro deposito di carburante per un importo di circa 11 milioni di euro, si sono aggiunti costi supplementari derivanti dal costo maggiore delle materie prime ammontanti a circa 6 milioni di euro e a causa delle condizioni climatiche: le elevate temperature estive persistenti hanno reso il Reno poco o non navigabile, il che ha provocato un aumento dei costi di trasporto delle materie prime e dei prodotti finiti.

    ARTICOLI CORRELATI

    Ultime notizie