11.5 C
Napoli
venerdì, 26 Aprile 2024
  • Contraffazione ricambi, Convey dece no ai seller che veicolano il falso

    contraffazione ricambiIl successo del contrasto alle inserzioni “fake” in internet non può che basarsi sull’inversione del paradigma tradizionalmente adottato: l’attenzione del titolare di intellectual property rights (IPRs) non deve essere puntata solo sui “contraffattori” (potenzialmente milioni) ma sui cosiddetti “proxi”, soggetti che, tramite le proprie strutture telematiche e relativi servizi offerti ad un pubblico internazionale, rendono possibili le attività di commercio elettronico che veicolano il falso. Su questo approccio si base l’anima del metodo Convey: un’enforcement agency riconosciuta a livello internazionale che difende in Internet le privative industriali delle aziende clienti mediante metodologie evolute di monitoraggio e di repressione degli illeciti individuati sulla Rete. In un recente convegno di settore, organizzato insieme ad Anfia presso il Centro Esposizioni UCIMU di Cinisello Balsamo, si sono presentati i risultati del progetto pilota su piattaforme e-commerce B2B e B2C che ha coinvolto le Associate ANFIA della Sezione Aftermarket nel secondo semestre 2018.  Obiettivo dell’azione messa in pieda da Convey è ottenere dai “proxi” (a seguito di puntuali notifiche dei diritti violati) l’immediato “take-down” dell’offerta illecita e, in caso di recidiva, anche la chiusura definitiva dell’account del seller/contraffattore. Il quadro giuridico sotteso a quest’approccio è quello delle recenti normative, condivise a livello internazionale, sulla co-responsabilità degli Internet Service Providers (ISPs) nell’e-Commerce in caso non intervengano a seguito di documentate notifiche da parte dei titolari degli IPRs o di loro procuratori. Solo una corretta individuazione, misurazione e analisi del “fake online” consente di scegliere la migliore strategia di repressione delle situazioni illecite (es. quale IPR utilizzare in relazione ai casi) e di focalizzare l’attenzione sui seller/contraffattori più pericolosi: cioè quelli che vendono i volumi più elevati in uno o più mercati serviti dai suddetti Marketplace. Questa capacità di azione non può che basarsi su innovative soluzioni tecnologiche di “Internet Intelligence” e di “Business Intelligence“, nonché su un solido know-how legale/procedurale di “IPRs Online Protection”. 

    ARTICOLI CORRELATI

    Ultime notizie