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giovedì, 25 Aprile 2024
  • Cambio automatico o sequenziale?

    Cambio automatico o cambio sequenziale, un dubbio amletico per molti ma non per tutti!

    Con il diffondersi delle auto elettriche, ma anche delle plug-in hybrid, sempre più spesso il cambio manuale cede il passo ad un più avanzato ed efficiente cambio automatico e/o sequenziale

    Molti di voi si saranno chiesti, quale è la vera differenza tra una trasmissione automatica ed una sequenziale? 

    Proviamo a spiegarvela in semplici ed elementari passi. 

    Il primo elemento in comune di queste due tipologie di “cambio” è la totale assenza del pedale della frizione, che al contrario in presenza del cambio manuale è fondamentale per passare alla marcia successiva o scalare. 

    Quando un’auto è dotata di cambio automatico / sequenziale, la tradizionale leva è sostituita da un selettore.

    Al guidatore è demandato solo il compito di spostare il selettore del cambio automatico nelle varie posizioni disponibili: P, N R,D e S/M (modalità sequenziale). 

    La lettera P indica la posizione di parcheggio (Parking), la N quella di folle (Neutral), R (Revese) è la retro, D (Drive) è invece la modalità che ci permette di avanzare, M/S è quella che ci permette di inserire le marce “manualmente”. 

    Non c’è bisogno dunque di scalare o salire di rapporto, in presenza di un cambio automatico

    Tutto sarà gestito autonomamente, dalla centralina elettronica: allorché avremo bisogno di maggiore potenza, utilizzeremo una tecnica chiamata kick-down ovvero alzare il pedale dall’acceleratore per poi schiacciare lo stesso subito dopo!

    Avremo così una risposta immediata del motore, visto che la centralina, intepretando il tutto come una richiesta immediata di potenza, ad esempio un sorpasso, effettuerà una doppia scalata di marcia.

    In presenza di un cambio automatico / sequenziale, è possibile spostare il selettore in modalità “Manuale” ed attraverso dei paddle posti sul piantone dello sterzo (Alfa Romeo), intervenire direttamente nel cambio marcia. 

    La caratteristica del cambio sequenziale consiste proprio nella possibilità di inserire o scalare marcia progressivamente: dunque se sono in prima, per passare in terza, dovrò per forza di cose, passare per la seconda e viceversa. 

    Alcune auto moderne, prevedono un sistema di protezione delle cambiate anche quando si è in modalità sequenziale.

    Facciamo una banale ipotesi: sono a 130 km/h in quarta marcia a 5.000 giri al minuto, voglio scalare: ecco che in questo caso, se la rapportatura non lo consente, ovvero se le marce sono ravvicinate tra loro, la centralina per evitare un regime di rotazione eccessivo del motore, impedirà la scalata (Mercedes-Benz)!

    Da qualche anno poi, è presente un indicatore di cambiata anche in presenza di cambio sequenziale: il tutto nasce per permettere al guidatore di utilizzare una guida efficiente ma al tempo stesso proficua.

    Marco Lasala 

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