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martedì, 16 Aprile 2024
  • Autoriparazione, il 2023 inizia col piede giusto

    Autoriparazione, il 2023 inizia col piede giustoAutoriparazione, il 2023 inizia col piede giusto.

    Proprio così, il 2023 è iniziato in maniera positiva per il settore dell’assistenza auto. Lo dimostra il fatto che a gennaio il 22% degli autoriparatori italiani ha definito “alto” il livello delle attività di officina effettuate, contro l’8% che invece lo ha definito “basso”. Il restante 70% ha valutato come “normale” il livello di attività di autoriparazione svolte a gennaio. Questo quadro piuttosto positivo emerge dal barometro sul sentiment dell’assistenza auto, elaborato dall’Osservatorio Autopromotec sulla base di inchieste mensili condotte su un campione rappresentativo di officine di autoriparazione.

    Autoriparazione: il trend analizzato

    Dalla differenza dei giudizi positivi e negativi espressi a gennaio dagli autoriparatori italiani emerge un saldo positivo (+14), inferiore a quelli registrati a dicembre (+24) e novembre (+20), ma molto superiore a quello rilevato nel gennaio del 2022 (saldo negativo di -11) e negli altri mesi dello scorso anno. La tendenza positiva può quindi considerarsi confermata per il settore dell’autoriparazione.

    Autoriparazione: come sarà l’andamento nei prossimi mesi?

    Il Barometro esamina anche la situazione dei prezzi di officina, che a gennaio 2023 si sono mantenuti su livelli normali, secondo quanto dichiarato dal 79% degli autoriparatori, su livelli alti per il 17% e su livelli bassi soltanto per il 4%.  L’Osservatorio Autopromotec analizza le previsioni per i prossimi tre/quattro mesi. Per quanto riguarda l’attività di autoriparazione, il 13% degli interpellati ritiene che in primavera la domanda di attività di officina continuerà a crescere, a differenza di appena il 4% che si aspetta una diminuzione, mentre per l’83% ci sarà stabilità. Anche per i prezzi le indicazioni propendono per un aumento: il 17% degli autoriparatori si aspetta che tra marzo e aprile i prezzi cresceranno ancora, contro appena l’1% che pensa caleranno; per l’82% i prezzi rimaranno stabili rispetto a gennaio.

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