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giovedì, 25 Aprile 2024
  • Le mosse future dell’aftermarket italiano

    Le sfide dell'aftermarket nazionaleLe sfide dell'aftermarket nazionale.

    Da un lato la transizione green e digitale dell’industria automotive, dall’altro il progressivo consolidamento degli attori della filiera della ricambistica in tutti i suoi livelli. 

    E' la doppia prova a cui è chiamato a reagire il nosto settore secondo Paolo Vasone, Coordinatore della Sezione Aftermarket del Gruppo Componenti ANFIA, che commenta lo stato di salute delle filiera in un anno difficilissimo per l'intera economia.

    Lo stato di salute dell'aftermarket nazionale

    “Dopo la pesante flessione a due cifre registrata nel primo semestre 2020 (-27,6%), l’andamento del fatturato dei ricambi automotive mostra segnali di recupero nel secondo, che chiude comunque a -1,5% rispetto allo stesso periodo del 2019, per terminare l’annus horribilis della pandemia con un risultato fortemente negativo (-14,4%), dopo due anni consecutivi in lieve rialzo" commenta  Vasone che aggiunge: "anche il mercato italiano delle auto nuove ha consuntivato un pesantissimo calo nel primo semestre (-46,1%), dimezzando i volumi di vendita, mentre, nella seconda metà dell’anno ha contenuto la flessione a -4,4%.
    Era inevitabile che le misure di contenimento della pandemia, in particolare i due mesi di lockdown e le restrizioni alla mobilità delle persone, unite alla profonda crisi economica innescata dall’emergenza sanitaria, avessero ripercussioni negative anche sul nostro comparto. I consumatori, trovandosi a vivere una situazione di forte incertezza hanno effettuato, in molti casi, specialmente nella prima parte del 2020, solo gli interventi di manutenzione e riparazione non rimandabili, senza contare che le limitazioni agli spostamenti hanno evidentemente ridotto i livelli di usura degli autoveicoli fermi in garage. La spesa per le revisioni auto, ad esempio, nel primo semestre è diminuita del 21,1%1, avendo il Decreto Semplificazioni posticipato al 28 febbraio 2021 la scadenza delle revisioni obbligatorie".

    Le sfide dell'aftermarket nazionaleL’aftermarket si trova ora ad affrontare un periodo sfidante

    Vasone a tal proposito mette in luce: "Oltre a recuperare le perdite dell’anno scorso è chiamato ad adeguarsi a due importanti trend di cambiamento: da un lato la transizione green e digitale dell’industria automotive, per nulla arrestata, se non addirittura accelerata, dalla pandemia; dall’altro il progressivo consolidamento degli attori della filiera della ricambistica sia a livello di produttori, che nel mondo della distribuzione e dei gruppi commerciali internazionali.
    Un’altra tendenza a cui rispondere con prontezza riguarda il peso crescente del segmento delle flotte aziendali (auto aziendali e a noleggio, taxi e veicoli condivisi), un mercato in cui si evidenzia il ruolo degli intermediari, persone diverse dal conducente dell’autoveicolo che sono responsabili della sua manutenzione, e in cui il post-vendita indipendente può conquistare quote importanti. Oltre all’atteso e probabile recupero costante del fatturato, l’attenzione verso un recupero di marginalità delle aziende della filiera IAM ed il monitoraggio puntuale e continuativo della salute finanziaria degli attori che la compongono rappresentano, per il 2021, i due assi strategici da tenere in particolare considerazione dopo l’anno che ci siamo da poco lasciati alle spalle"

    Formazione professionale per gli attori dell'aftermarket

    Infine, restano elementi chiave – per gli operatori della  filiera intenzionati a mantenere un vantaggio competitivo – un costante aggiornamento delle competenze, stante la fase di rapida evoluzione tecnologica che stiamo vivendo, con un focus sull’elettrificazione del veicolo, la centralità dell’elevato livello di servizi al cliente, sempre più orientato a scegliere le soluzioni a maggior valore aggiunto, la capacità di costruire partnership solide con altri player, non esclusa, a tendere, una possibile fusione con i canali di distribuzione degli OES.

    Aftermarket: la luce in fondo al tunnel

    “Dai risultati molto negativi del primo semestre 2020 e dal conseguente consuntivo a fine anno – osserva Massimo Pellegrino, Responsabile Area Rapporti con le reti di distribuzione indipendenti di ANFIA-Aftermarket – deriva, tuttavia, una prospettiva tutto sommato positiva per il 2021. Gli attori intermedi della distribuzione, infatti, hanno dovuto migliorare i loro flussi di cassa, rivedendo al ribasso gli stock presenti nei magazzini locali, ma non hanno evidenziato cali di fatturato così importanti. Se consideriamo l’incremento della domanda, ovviamente differente tra le varie famiglie di prodotto, rilevato nella seconda parte dello scorso anno e le previsioni positive per i primi mesi del 2021, possiamo aspettarci un significativo rimbalzo a favore di tutti gli attori intermedi della filiera IAM.

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