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mercoledì, 24 Aprile 2024
  • Aftermarket, questione di feeling…

    DI STEFANO BELFIORE

    Che il post-vendita stimoli sempre più l’appetito delle Case Costruttrici è un dato evidente. Estensioni di garanzia, promozioni stagionali e contratti di manutenzione sono ormai all’ordine del giorno. L’ultima iniziativa in ordine di tempo arriva da Fiat che, mediante anche lo strumento dell’advertising social di Facebook, ha lanciato il “Tagliandissimo Easy”. Una promo, per tutte le vetture Fiat e Lancia con anzianità superiore ai 36 mesi, che comprende, in sostanza, la sostituzione di determinati componenti con ricambi originali unitamente ad un check-up di 10 controlli. Ulteriore e chiaro segno di quanto, dunque, sia forte la volontà dei concessionari a trattenere l’automobilsta nell’officina autorizzata. Quella di casa propria. In Italia la domanda di autoriparazione mostra un trend crescente. Ed allora come contrastare questa offensiva? Come arginare questa pericolosa migrazione? E, soprattutto, come fidelizzare meglio la clientela? Questi gli interrogativi che deve porsi la filiera dell’aftermarket indipendente per non perdere il suo ruolo chiave nel post-vendita automobilistico. Sulla valenza dei prodotti e dei materiali, aggiornati ai più recenti modelli auto e perfettamente assimilabili alla caratteristiche del primo impianto, la qualità è indubbia e riconosciuta (in tal senso Automechanika Francoforte n’è stato un esempio lampante e tangibile). Stesso discorso dicasi per la formazione specialistica che gli operatori dell’IAM (in particolar modo produttori e distributori) rivolgono periodicamente ai meccanici, offrendo loro diversi servizi tecnici e aggiornamenti di gamma. Ed è proprio sull’anello dell’autoriparazione che, secondo noi, bisogna insistere. L’officina, scollegata dal circuito dei concessionari, riveste un compito vitale. Oggi l’autoriparatore, o meglio il meccatronico, deve non solo essere al passo con interventi sempre più complessi che richiede e richiederà il parco auto. Ma, nel contempo, deve saper offrire una manutenzione chiara, celere, attenta e professionale. Così da creare una fidelity con l’utente finale (l’automobilista, sempre più oculato nelle scelte d’acquisto che spesso dipendono dal web) il quale può contare su un virtuoso servizio di riparazione, alimenato a monte da un flusso produttivo-distributivo di notevole portata e garanzia dove, inoltre, il ricambista ha un ruolo strategico anche in ottica consulenziale. E’ tutta una questione di feeling!

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