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giovedì, 25 Aprile 2024
  • Aftermarket, positivo il trend in Italia nel 2014

    E’ sostanzialmente un bilancio positivo quello che la filiera nazionale dell’aftermarket indipendente porta a casa nel 2014. Il settore, infatti, segna un incremento del fatturato del più 2,3 per cento rispetto al 2013 con un picco nel mese di marzo dello scorso anno. Il dato emerge dall’ultima analisi condotta dall’Osservatorio di mercato IAM Italia del Politecnico di Torino, diretto dal professore Silvano Guelfi. Lo screening, aggiornato al 31 dicembre 2014, ha analizzato, nel dettaglio, un campione di distributori (sell out) che ha raggiunto il 39,81 per cento del fatturato realizzato dalla distribuzione IAM auto in Italia (esclusi pneumatici, oli e carrozzeria). Ecco lo studio:

     

     

     

    Mercato IAM: il trend

    Si conferma anticiclico e registra un incremento progressivo (gennaio-dicembre) del fatturato del più 2,3 per cento le cui determinanti sono innanzitutto l’effetto mix categorie prodotto più 3,6 per cento (maggiore incidenza delle categorie prodotto con maggiore prezzo unitario, ancora per effetto del venir meno di alcune esclusive e dell'invecchiamento del parco circolante). E quindi l’effetto prezzi più 0,2 per cento ed in misura minore l’effetto volumi meno 1,5 per cento. Escluso l’effetto mix cp, quindi a parità di incidenza delle categorie prodotto, il fatturato sarebbe stato in riduzione del meno 1,3 per cento

     

    Migliore performance di fatturato

    Si è registrata a marzo 2014 un più 6,7 per cento rispetto a marzo 2013, e la tendenza è chiaramente in riduzione. I volumi, secondo l’Osservatorio del Politecnico di Torino, sono costantemente negativi (tranne febbraio, aprile e settembre) e non accennano a dare segni di ripresa; i prezzi sono in costante riduzione dall'inizio dell'anno mentre l'effetto mix categorie prodotto si conferma positivo con una punta nei mesi di marzo e dicembre.
     

    Il trend dei prodotti: le pastiglie freno

    Ogni 100 euro di fatturato realizzato dal campione del 39,81 per cento della distribuzione IAM, il 7,1 per cento è costituito dalle  pastiglie freno. La categoria prodotto di maggior rilevanza, che, con un decremento del  meno 1,7 per cento di fatturato rispetto al 2013, è in decremento di 0,2 punti  per centiali di quota di mercato a valore. L'incremento dei volumi non è sufficiente a compensare la riduzione di prezzi (-3,0%) e l'effetto mix codici (-0,2%).
     

    Batterie e kit frizione

    La seconda e la terza categoria prodotto sono le batterie auto e i kit frizione che costituiscono rispettivamente il 6,6  e il 6,3 per cento del fatturato totale anche se con una dinamica opposta. Le  batterie auto cedono, secondo lo screening, 0,8 punti per cento di quota di mercato a valore a causa sia di una riduzione dei volumi (-2,5%, sia di una riduzione dei prezzi del -6,2% e nonostante un effetto mix codici positivo per +0,4%).
     

    I kit frizione evidenziano, al contrario, un progresso di quota di mercato a valore di 0,7 punti  per centuali (dal 5,6% del 2013 al 6,3% del 2014) grazie soprattutto ai volumi (+13,0%) e all'effetto mix codici positivo (per + 5,5%). Mentre i prezzi cedono il meno 3,1 per cento (l'invecchiamento del parco circolante costringe a effettuare riparazioni che si erano rinviate e Luk produce ancora i suoi effetti).

     

    Volani e lubrificanti


    Le altre categorie prodotto che incrementano la propria quota di mercato a valore sono, in particolare, i volani (+0,8 punti %), i kit distribuzione (+0,4 punti %) e i lubrificanti (+0,2 punti %): minimo comun denominatore è il consistente incremento dei volumi affiancato da una riduzione dei prezzi pari al meno 4 per cento circa. Altre categorie prodotto, adetta degli analisti dell’IAM Italia, che virano in positivo sono  ammortizzatori (+0,1%, grazie ai volumi), tiranteria (+0,1%, sempre grazie ai volumi), pompe acqua (+0,1%), candele (+0,1%), kit cuscinetti ruota (+0,1%), proiettori e fanali (+0,1%).

     

    Chi è in sofferenza


    Le categorie prodotto in sofferenza sono rispettivamente tergicristalli e spazzole (-0,4 punti % di quota di mercato a valore) e filtri aria (-0,2 punti % di qm con riduzione prezzi del -3,5% e volumi -3,7%) e filtri olio (-0,2 punti % di qm con riduzione prezzi del -5,1% e volumi -0,5%): il punto dolente comune è la riduzione di prezzi e in misura minore la perdita di volumi. Altre categorie prodotto che virano in negativo sono filtri carburante (-0,1% di qm con riduzione prezzi del -3,5% e volumi del -3,7%), tendicinghie (-0,1% di qm con riduzione prezzi del -4,2% e volumi del -6,7% ), motorini e  alternatori (-0,1%), lampadine (-0,1%), filtri abitacolo (-0,1%) e candelette (-0,1%).

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