Il passaggio generazionale non è un autoricambio
Com’è noto l’ossatura aziendale del nostro post vendita multimarca è prettamente di stampo familiare (in linea con il tessuto d’impresa che regge l’economia italiana). Oggi l'IAM si è buttato dietro la sua adolescenza e guarda avanti con una maggiore maturità, camminando su un percorso di crescita in cui è in atto una più che evidente movimentazione di mercato. La sua evoluzione è frutto, anche e soprattutto, di un buon passaggio generazionale: elemento cruciale per garantire la continuità d’impresa. Una gestione sbagliata dell’avvicendamento manageriale, infatti, arriva oggi a causare il fallimento del 30 per cento delle imprese. Ma seppur adulto, cerchiamo di guardare e ragionare in ottica prospettica visto che gli attuali giovani capitani d’impresa un giorno dovranno lasciare il timone aziendale ai propri eredi (figli o parenti che siano). Allora come affrontare nel modo giusto questa delicata ma importante fase di transizione? Ecco alcuni utili consigli:
Conoscere l’azienda
I potenziali successori in un’azienda di famiglia necessitano di conoscere a fondo il modello di business di chi li ha preceduti per comprendere se le scelte fatte in passato permetteranno all’impresa di mantenere un vantaggio competitivo anche per il futuro. Bisogna capire il valore intrinseco dell’azienda di famiglia e cogliere appieno il privilegio di fare impresa. Parallelamente, i futuri manager devono capire l’evoluzione dell’ambiente e le necessità di cambiamento conseguenti per garantire continuità all’azienda.
Conoscere se stessi
Importantissimo. Imparare a conoscersi per valorizzare le proprie potenzialità e lavorare sui propri punti deboli.
Relazionarsi con gli altri
Altro aspetto chiave. I potenziali successori devono imparare a relazionarsi nel modo giusto con i familiari e con i collaboratori giovani e senior. Ed aprirsi alle relazioni con l’esterno.
Programmarlo in tempo utile
Un errore da non commettere è affrontare il passaggio generazionale in tempi stretti e stringenti. E’ un processo che, invece, va gestito gradualmente con la compresenza e la partecipazione delle due generazioni. La mission è quella di sviluppare, migliorare e valorizzare le risorse del sistema impresa.
Non pensare solo all’aspetto economico
Sbaglia chi pensa che la transizione d’impresa sia solo un semplice trasferimento economico-finanziario. Ci sono fattori valoriali, organizzativi, etici ed emotivi, afferenti all’imprenditore e all’erede, che rivestono un ruolo non certamente secondario a quelli legali, contabili e finanziari. Bisogna trasferire da una generazione all’altra know-how, conoscenze e competenze manageriali.
S.B.