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mercoledì, 24 Aprile 2024
  • Verde: il colore dell’aftermarket di Bosch

    L’aftermaket di Bosch si colora di verde.

    Il cambiamento climatico è oggi una delle sfide principali. Per questo, fra gli obiettivi più ambiziosi perseguiti a livello mondiale c’è la decarbonizzazione. In tal senso, nel 2020 Bosch ha raggiunto la neutralità climatica nelle proprie 400 sedi in tutto il mondo. Inoltre, seguendo questa linea di azioni e comportamenti sostenibili, il programma eXchange di Bosch Automotive Aftermarket per prodotti rigenerati permette di risparmiare risorse e di tutelare l’ambiente riducendo le emissioni di CO₂

    L’aftermarket che parla il linguaggio di una manutenzione all’insegna della rigenerazione

    Con il programma Bosch eXchange per motorini d’avviamento e alternatori, Bosch offre una soluzione ottimale e conveniente per la riparazione dei vari tipi di veicoli. Il programma comprende vari tipi di prodotti rigenerati in serie che soddisfano gli stessi standard dei ricambi originali e che vengono sottoposti a rigorosi test funzionali e di qualità. Si assicura così alle officine meccaniche un’alternativa di alta qualità e affidabilità, a prezzi più contenuti e per tutte le riparazioni, sia di auto sia di veicoli commerciali: il tutto con la garanzia del programma Bosch eXchange. Inoltre, per soddisfare le esigenze delle officine e dei loro clienti, la gamma si arricchisce costantemente.

    Bosch eXchange e l’aftermarket: risparmio di risorse e rispetto per l’ambiente

    Bosch eXchange oltre ad essere un’ottima soluzione per la riparazione dei veicoli contribuisce anche alla salvaguardia dell’ambiente e del clima. La rigenerazione, a differenza della produzione di componenti nuovi, richiede una minore quantità di materiale e di energia. Nel 2019, rigenerando motorini d’avviamento e alternatori, Bosch ha risparmiato circa 2.700 tonnellate di materie prime, che si traduce in circa 7.400 tonnellate di CO₂ equivalente (CO₂e). Questa sarebbe stata la quantità di CO2 rilasciata producendo nuovi pezzi metallici partendo da zero; per rendere l’idea, occorrerebbe un intero bosco di circa 590.000 faggi per assorbire tale quantità di CO₂e.

     

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