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  • Apple & Valve: è il giorno della console con la mela e la valvola?

    Cos’hanno da spartire un emaciato ingegnere dell’Alabama, classe 1960, e un programmatore di Seattle, solo un paio d’anni più giovane?
    Qualcosa di molto misterioso, se l’ingegnere si chiama Tim Cook, CEO di Apple, e il programmatore è Gabe Newell, CEO di Valve Corporation. Se poi il boss di Apple viene avvistato in visita agli studi di Valve, come accaduto alcuni giorni fa, e da tempo in Rete si specula sul possibile sviluppo di un "dispositivo per videogiochi" made in Valve, allora la notizia è tratta: nella prossima generazione ci attende una nuova console rivoluzionaria, forse con una mela (e una valvola?) stampigliate sopra.

    In realtà, le notizie filtrate finora su Internet sono poche e assolutamente non confermate. L’ideale, appunto, per un articolo contenente attraenti speculazioni. È accertato che Tim Cook abbia visitato gli studi di Valve di Bellevue, Washington, la mattina dello scorso 13 aprile. È noto che Gabe Newell abbia un’idiosincrasia per le console attuali, che ha accusato più volte di essere "disorganiche" dal punto di vista dell’hardware e del software. È appurato inoltre che molti, tra gli analisti, ipotizzano un futuro in cui Apple esordirà nel settore dei videogame, capitalizzando il successo ottenuto con i videogiochi iPhone/iPad e sfruttando la possibilità di interfacciarsi con lo schermo televisivo, attraverso Apple TV o una possibile iTV.

    A questo si sommano due considerazioni, due indiscrezioni e circa duecentocinquanta milioni di speculazioni. La prima considerazione è che entrambe le società gestiscono attualmente la più importante piattaforma di shopping digitale nel relativo settore: App Store per Apple e Steam per Valve. La seconda è che, in linea generale, il mercato ha finora dato ragione alle "piattaforme centralizzate", attraverso cui acquistare e gestire in semplicità tutti i propri contenuti digitali. Oltre questo, si viaggia tuttavia nel campo delle voci non confermate.

    La prima indiscrezione, in questo senso, è che Apple stia lavorando in questi mesi su un televisore integrato con iTunes, il cosiddetto iTV (o iPanel). Si tratterebbe di un apparecchio diverso dai classici schermi TV, forse più simile a un hub digitale, che dovrebbe contare su un telecomando con display multitouch, sulla possibilità di interfacciarsi con i dispositivi iOS e sulla compatibilità con i comandi vocali in stile Siri, l’assistente personale implementato su iPhone. Ma soprattutto, secondo gli ultimi rumour, la iTV potrebbe essere abbinata a un hardware per videogiochi ispirato al Kinect, ovvero basato su un sistema di controllo con rilevazione di movimento. Una tecnologia che dovrebbe esordire sul mercato a breve termine, già entro la fine del 2012.

    La seconda indiscrezione è che anche Valve starebbe lavorando su una propria tecnologia hardware, denominata "Steam Box": una console per videogiochi compatibile con Steam, la sua piattaforma di gioco online, ma anche con Origin, il sistema di download di Electronic Arts. All’inizio di marzo, era stato Josh Topolsky di The Verge ha lanciare per primo la notizia, spiegando che un prototipo della Steam Box era già stato mostrato in una presentazione privata al Consumer Electronics Show dello scorso gennaio. Ma cosa ci si attende da una console "made in Valve"?

    La Steam Box, secondo dati non ufficiali, sarà basata su una CPU Core i7 e su una GPU Nvidia, con 8 GB di RAM e uscita HDMI. Una piattaforma PC, in sostanza, che non richiederà kit di sviluppo proprietari e che non imporrà costi di licenza alle software house. E che oltretutto sarà pensata da principio per essere aggiornata rigorosamente ogni 3-4 anni, a fronte del ciclo vitale almeno doppio (e incerto) delle console di questa generazione. Non solo. Oltre ai controller convenzionali, la console potrebbe includere anche dei sensori biometrici, da utilizzare per valutare lo stato psico-fisico del giocatore.

    Valve utilizza già dei sensori biometrici per il testing interno dei propri giochi, attraverso i quali vengono rilevate variabili come il battito cardiaco o l’attività elettrodermica del giocatore. Nel caso dell’ipotetica Steam Box, si specula che questi sensori assumeranno la forma di un braccialetto, oppure verranno integrati direttamente nel controller. In ogni caso, l’idea è che verranno sfruttati per regolare il flusso di gioco in base alle reazioni emotive dell’utente. Solo lo scorso 13 aprile, a conferma di qualcosa di concreto, Michael Abrash di Valve aveva scritto nel suo blog ufficiale di essere al lavoro proprio su un prototipo di "wearable computing", ovvero una tecnologia indossabile. In quel caso, aveva però specificato che si trattava di una ricerca non correlata a un effettivo progetto hardware in fase di sviluppo.

    Le ipotesi di una Steam Box, invece, sarebbe suffragate da più indizi. In primis, da alcune recenti offerte di lavoro sul sito Valve, nelle quali si ricercavano figure professionali in grado di lavorare su un nuovo hardware. "Per anni – si leggeva nell’annuncio – Valve si è concentrata sullo sviluppo di software per offrire grandi esperienze di gioco. Ora stiamo sviluppando un hardware per migliorare queste esperienze, e tu potresti avere un ruolo chiave in questo progetto". Nel maggio dello scorso anno, Valve aveva inoltre registrato il brevetto di un originale joypad da console, dotato di parti intercambiabili per modificare il layout dei controlli in base alla tipologia del gioco.

    Ma perché Gabe Newell dovrebbe accordarsi con Tim Cook su un obiettivo comune, se in passato ha avuto da criticare anche il modus operandi di Apple? Solo lo scorso ottobre, riferendosi ai dispositivi mobile di Apple, Newell aveva affermato: "Dal punto di vista hardware, è una sorta di sciagura che il mondo si stia allontanando dalle piattaforme aperte. [Apple, ndr] costruisce questo aggeggio scintillante che attrae le persone, poi lo usa per controllare l’accesso degli utenti". Infine, pur ammettendo di non avere conoscenza di nessun nuovo prodotto della Mela, Newell si era lanciato in una sorta di premonizione: "Sospetto che Apple lancerà un prodotto per il salotto che ridefinirà fortemente le aspettative del pubblico. In seguito, il concetto di una console per videogiochi come piattaforma separata scomparirà".

    Sei mesi dopo, a Washington, accade quello che non ti aspetti. Tim Cook, apostolo dei "walled garden", entra negli uffici centrali di Valve, a Bellevue, per discutere qualcosa di molto misterioso con Gabe Newell, profeta delle piattaforme aperte. Perché? Forse perché le religioni dividono, ma il denaro, alla fine, unisce sempre.

    Ma i duecentocinquanta milioni di speculazioni di cui parlavamo? Duecentocinquanta milioni non è altro che la somma molto approssimativa degli utenti App Store (oltre 200 milioni di utenti iOS dichiarati da Apple al luglio 2011) più gli utenti Steam (circa 40 milioni di utenti registrati calcolati al 2012), milione più milione meno. Ma in questo momento, viene da chiedersi, staranno tutti speculando sul futuro? Questa informazione purtroppo non è ancora filtrata. Per ora, consideriamola solo una speculazione. 

                                                                                                               19 Aprile 2012
                                                                                                                  La Stampa

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