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venerdì, 19 Aprile 2024
  • ATTENZIONE ! il falso può costare molto caro

    Molti non si rendono conto che l’uso di copie e la duplicazione illegale di software costituisce un reato che può avere gravi conseguenze per l’azienda o per l’utente finale.

    È dal primo gennaio 1993 che la legislazione italiana tutela il software. Si deve al DPR n.518, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31/12/92 che ha recepito la Direttiva CEE 91/250 in materia di tutela giuridica del software, l’introduzione di una serie di fondamentali modifiche all’originaria legge sul Diritto d’Autore n.633 del 1941.

    Ora, la tutela del software è stata ulteriormente rafforzata da una nuova legge sul diritto d’autore (legge 248/2000), in vigore dal 19 settembre 2000, con l’obiettivo di contrastare in modo più energico la creazione, la distribuzione e l’utilizzo illegale di copie di opere dell’ingegno e dunque anche del software.

    Proprio per quanto attiene la tutela dei programmi per elaboratore l’art. 171bis sanziona penalmente coloro che violano la legge con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la multa da lire 5 milioni a 30 milioni. Inoltre la legge prevede a favore del titolare dei diritti azioni civili più incisive e una sanzione amministrativa pecuniaria per chi acquista software non originale

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