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  • In arrivo un nuovo reato: è l'”omicidio stradale”

    Stiamo lavorando per introdurre un nuovo reato: quello di omicidio stradale". Così il Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati Mario Valducci anticipa una delle novità più rivoluzionarie in tema di sicurezza stradale.

    Si tratta di una proposta, e l’iter legislativo lo spiega lo stesso Valducci: "Nelle prossime settimane presenteremo un provvedimento per introdurre nel codice penale l’omicidio stradale come nuova fattispecie di reato". Ma la modifica al Codice Penale potrebbe viaggiare spedita più di quanto si possa immaginare perché c’è una battaglia, sommersa, nel mondo della sicurezza stradale, ed è quella che combattono le tante associazione di vittime della strada per trasformare l’omicidio colposo in omicidio volontario per i pirati della strada che uccidono qualcuno in incidenti stradali.

    Una battaglia che a Firenze lo scorso anno si trasformò in una proposta di legge popolare: il sindaco Matteo Renzi raccolse la sfida dei genitori di Lorenzo Guarnieri, ucciso sulla strada da un uomo ubriaco e drogato. Nel progetto c’era anche l’Asaps, che ha coniato la terminologia e che ha partecipato al gruppo di lavoro.

    Insomma il progetto vede tante forze in campo che confluiscono nell’appoggiare l’istituzione del nuovo tipo di reato. Motivo? E’ – di fatto – l’unico modo per evitare definitivamente che nel caso di incidenti mortali i responsabili possano nella pratica contare su pene detentive contenute.

    "Si deve uscire dalla sottovalutazione del reato e del danno – ci ha spiegato Giuseppa Cassaniti presidente dell’Aifvs (Associazione italiana familiari e vittime della strada) – occorre chiamare con il giusto nome l’omicidio commesso sulla strada da chi guida nelle condizioni e nei modi atti ad uccidere, non più incidente ma crimine. Dobbiamo riaffermare il valore della vita, un bene indisponibile, inalienabile e sacro".

    D’altra parte il fatto che ormai la sicurezza stradale sia un’emergenza ormai è un fatto che non sfugge più a nessuno: secondo le ultime rilevazioni Istat su base annuale infatti ogni giorno in Italia si verificano in media 598 incidenti stradali che provocano la morte di 13 persone e il ferimento di altre 849. E non è un caso che la stessa Unione Europea abbia fissato per il 2020 un nuovo obiettivo, quello di una riduzione del 50% di morti e feriti da incidente stradale.

    Un obiettivo oggi lontanissimo e apparentemente irraggiungibile. Ma a forza di controlli più capillari, nuove normative più severe e di colossali campagne di sensibilizzazione, qualcosa succederà. Questa, almeno, la teoria (e la speranza) di tutti coloro che lavorano nel mondo della sicurezza stradale.

                                                                                                               16 Marzo 2011
                                                                                                                Repubblica.it

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