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venerdì, 19 Aprile 2024
  • Mont-Saint-Michel : il curioso caso del sindaco

    Lotte di potere non solo in grandi metropoli. Sembra paradossale che mentre in altri paesi si delinque per questioni gravi e non si viene, nella maggior parte dei casi, neanche denunciati, in piccoli centri la notizia del sindato di Mont-Saint-Michel (Normandia) Eric Vannier  ha indignato così tanto, da fare il giro del mondo. Dovrà pagare 30mila euro, ma con una "condizionale temporale" su 20mila, perché accusato di aver fatto valere i propri interessi privati nella scelta del posizionamento della fermata dei bus rispetto al nuovo parcheggio, dove le auto private e i pullman turistici sono costretti a fermarsi.

     

    Mont Saint-Michel è un luogo di pellegrinaggio e di turismo internazionale. Il vescovo d'Avranches, Aubert, avrebbe fondato un santuario nel 708 sul Mont-Tombe, dopo 3 apparizioni successive dell'arcangelo San-Michele. Consacrata nel 709, la chiesa non ha cessato da allora di attirare curiosi e pellegrini da ogni parte del mondo. Le navette accompagnano milioni di visitatori ogni anno e la questione che ha portato alla condanna del sindaco è scaturita dal fatto che lui ha preteso di spostare nel 2009 la fermata dei bus turistici. Il criterio non è stato in base alle reali esigenze organizzative, ma per un puro interesse privato. Ha spostato la fermata in prossimità dei due suoi alberghi-ristorante di proprietà, a una distanza di 900 metri dal park solito dove facevano capolinea prima i bus.

     

    Gli elementi raccolti dimostrano senza ambiguità che Eric Vannier aveva un interesse in questa operazione, facendo confluire i turisti verso le proprie attività commerciali. Ma adesso una considerazione è d’obbligo. Sarà che di consueto siamo portati a pensare che per i politici non sia un’ attività così inusuale agire per i propri interessi, ma come hanno anche riconosciuto i giudici: “in un comune di 44 abitanti, 12 dei quali sono i monaci dell'abbazia che domina il borgo, è difficile, se non impossibile, per un sindaco, non detenere alcun tipo di interesse personale e non riversarlo sulla sua gestione dell'amministrazione locale”.

     


    FONTE: repubblica.it
     

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