11.9 C
Napoli
giovedì, 25 Aprile 2024
  • L’Italia è spaccata. Regna l’ingovernabilità

    Fotografia dell’Italia: amaro è il risveglio del post-elezioni. Tutti i sogni di cambiamento, di un punto e a capo e della ripresa etica e sociale di una politica nazionale ritrovata e consapevole, sono svaniti di colpo, lasciando spazio ad una sola parola che regna sovrana come un macigno: ingovernabilità. La maggioranza assoluta non c’è. Al centrosinistra va il premio di maggioranza a Montecitorio, ma lo scarto è dello 0,36% sul centrodestra. A Palazzo Madama, invece, nessuna coalizione ha i 158 seggi per governare da sola. Gli esiti di queste elezioni 2013 hanno riproposto un testa a testa sia alla Camera che al Senato dei due partiti che storicamente si sono contesi il paese, il Pd e il Pdl. Mentre il primo è accusato di essere riuscito a perdere una partita vinta in prima istanza quasi a tavolino, il secondo, contro tutte le più rosee previsioni, è riuscito a compiere il miracolo della rimonta impossibile. In questo scenario bellico, di lotta sul filo di lana per la conquista di ogni singolo seggio, un solo vincitore è indiscusso, il Movimento 5 stelle di Grillo. Sottostimato agli albori della campagna elettorale, con un colpo di reni, i fautori del cambiamento e della protesta contro la vecchia casta hanno convinto tanto da arruolare nelle fila dei propri sostenitori anche gli insospettabili, ovvero coloro che per anni si sono schierati con la Sinistra o con la Destra. A crollare a picco, segno che l’Italia nel bene o nel male ha bocciato un governo guidato da tecnici, è il partito di Mario Monti, che non ha nè vinto nè convinto. Infine, come fanalino di coda, irrilevanti ai fini di un ruolo incisivo in Parlamento, troviamo i vari Ingroia, Giannino, Di Pietro, Casini, Fini e gli altri. Tra l’incredulità e la confusione di un paese sull’orlo di una crisi di nervi e d’identità, l’unico punto di riferimento che al momento prende le redini della situazione e si fa scudo della credibilità dell’Italia, è il Presidente della Repubblica Napolitano. Vola in Germania per una visita di Stato fissata da tempo e mantenuta in agenda anche per mostrare all’Europa e al mondo, che segue il caso italiano con ansia, che il Paese non è definitivamente impazzito.

     

    Ma cosa si farà? Chi governerà? Tra i timori diffusi al momento l’unica opinione condivisa è quella di non voler sciogliere le Camere ma meditare una soluzione. Se per Berlusconi si è aperto uno spiraglio per l’ipotesi di un “Governissimo”, il Pd di Bersani diniega ogni possibile alleanza con la controparte mentre, dal canto suo, Grillo risponde che non accetterà nessun compromesso di partito e che valuteranno riforma per riforma. Al momento non c’è nessun vincitore annunciato nè tantomeno una direttiva ufficiale. In un mare di punti interrogativi e amarezze, causate anche da una modalità elettorale da più fronti ritenuta inadeguata ed ingiusta, il Paese si confronta e si ferma davanti ad una situazione del tutto atipica e storicamente nuova. E’ tempo di riflessione e forse anche di una presa reale di responsabilità da parte dei futuri timonieri italiani.

     

     

    Vivien Russo

    ARTICOLI CORRELATI

    Ultime notizie