L’indiscrezione, che si sta diffondendo a macchia d’olio su Internet, è partita dal sito spagnolo Hispanidad (cliccate qui per leggere il testo originale) e ripresa da quello dell’autorevole quindicinale tedesco “Auto motor und sport”.
Spagnoli e tedeschi danno due interpretazioni diverse: i primi temono un decisione del genere, che vedono come una “vendetta” di Ferdinand Piech (storico manager tedesco in odor di pensione) contro la Seat; i colleghi di “Amus” riportano le smentite dei portavoce della Volkswagen e della Fiat.
Fantapolitica o meno, quali potrebbero essere le ragioni di una mossa simile? Per Volkswagen ci sarebbero vantaggi economici: da parecchio tempo, la Seat dà più grattacapi che soddisfazioni, e smettere di produrre in Spagna sarebbe fonte di notevoli risparmi. Anche perché, nell’organigramma del Gruppo tedesco, la Casa iberica lascerebbe il posto alla Skoda e gli operai cechi costano meno di quelli spagnoli…
Se fosse vero, per Fiat e Seat si tratterebbe di un secondo matrimonio: nel maggio del 1950, l’azienda spagnola (il nome sta per Sociedad espanola de automoviles de turismo) fu fondata proprio con il contributo di quella italiana, che le concesse la licenza di riprodurre i suoi modelli. Fra i maggiori successi di questa unione (durata sino al 1982), la “Marbella”, nata sulla base della prima “Panda”.
Articolo pubblicato sul sito quattroruote.it in data 12/05/06