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giovedì, 25 Aprile 2024
  • La curiosità sconvolge i neuroni e danneggia il Dna

    Curiosi di tutto il mondo state attenti perché i vostri neuroni potrebbero andare in vacanza. Se nell’immaginario collettivo una mente pensante e in continua attività è sempre stato sinonimo di benessere, uno studio riportato sulla rivista Nature Neuroscience rivela in contrario: la curiosità sconvolge i neuroni ed esplorare nuovi ambienti rende iperattive le cellule nervose, danneggiando così il dna. I danni vengono, però, prontamente riparati da meccanismi di difesa interni alla cellula. Ad individuare il processo nei topi è stato un gruppo di ricerca dell'Istituto californiano Gladstone. I ricercatori, coordinati da Lennart Mucke, hanno individuato nel cervello dei topi dei danni temporanei provocati dall'affrontare nuove esperienze. I neuroni più colpiti risultano essere quelli del cosiddetto giro dentato: la regione della corteccia responsabile della memoria spaziale. Buona parte di queste lesioni, che si verificano continuamente, vengono riparate nel giro di appena 24 ore da alcuni enzimi specifici e i neuroni continuano così ad operare correttamente. Gli studiosi affermano che i problemi al sistema che ripara i danni del dna sono probabilmente all'origine delle malattie neurodegenerative e questa scoperta potrebbe aiutare a comprendere le cause delle malattie in questione. Emerge dalla ricerca quindi che “la curiosità sconvolge i neuroni”, ma per curiosità , attenzione, si intende anche il più blando meccanismo che ci spinge a chiederci delle cose e a farci delle domande. In pratica, non essere curiosi e non avere questo genere di ”pulsioni” mantiene integro più a lungo i nostri neuroni cerebrali. Ma a quanto pare è molto difficile che ognuno di noi metta a riposo il cervello. Dunque meccanismi di riparazione del dna risultano fondamentali per il mantenimento della piena funzionalità dei neuroni. Anche quando non ci aspettiamo di aver sprecato tante energie in attività che ai nostri occhi risultano poco impegnative.

     

    FONTE: mondoinformazione.it

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