A Berlino invece hanno deciso di rompere gli indugi, accettando la proposta fatta da Magna, uno dei principali produttori di accessori auto al mondo, insieme a due partner russi, il costruttore di automobili Gaz e la banca controllata dal governo russo Sberbank. A MAgna andrnno il 20% delle azioni di Opel, mentre ai patner russi il 35%. Un altro 35% verrà mantenuto da GM, mentre il rimanente 10% sarà distribuito ai dipendenti.
La mossa sembra dovuta alla possibilità che General Motors si possa recare stamattina in tribunale a New York per iniziare la procedura del chapter 11, una sorta di bancarotta assistita. Dopo una riunione di venerdì durata sei ore nell’ufficio del cancelliere Angela Merkel, il ministro delle finanze Peee Steibrueck ha annunciato l’accordo, di cui però non si conoscono ancora i dettagli, anche perchè il contratto di cessione definitiva non sarà firmato prima di qualche settimana.
Oggi poi la commissione per il bilancio del parlamento tedesco ha approvato un prestito ponte per Opel, pari a 1,5 miliardi di Euri, di cui metà immediatamente resi disponibili dal governo di Berlino, mentre la rimanente parte sarà versata dai quattro laender federali dove Opel impiega circa 26.000 lavoratori.
Opel sarà gestita da un trust per evitare che venga coinvolta enlla procedura di bancarotta di GM.
Il futuro di Opel però non è ancora chiaro. Il costruttore in questo momento sta accumulando perdite per 3 milioni di Euro al giorno, e Magna si sarebbe impegnata a finanziare le attività con 500 milioni di Euro nei prossimi cinque anni, senza alcuna forma di garanzia.
Il piano di ristrutturazione di Magna prevede di tagliare circa 10.000 dei 55.000 posti di lavoro che Opel ha in Europa, con 2.500 di questi in Germania.
Articolo pubblicato su 2 Motori in data 31/05/09