11.2 C
Napoli
mercoledì, 06 Dicembre 2023
  • Tutto sulle nanotecnologie. Ecco il futuro dell’auto

    Il futuro e il presente dell’industria automobilitstica passeranno per le nanotecnologie. Parabrezza in grado di funzionare senza tergicristalli, vernici che cambiano colore in base alla luce, vetri che regolano automaticamente l’illuminazione nell’abitacolo. Al congresso mondiale della Society Automotive Engineering, l’associazione che riunisce i principali produttori di componenti e tecnologie, che si è aperto ieri a Detroit, le ultime innovazioni dal mondo delle quattro ruote parlano di una ricerca e di un’evoluzione continua proprio grazie alle nanotecnologie.

    Si stima che i nanomateriali nel 2015 saranno utilizzati per il 70% in ambito automotive, dove si sono affermate dagli anni ’70 in poi con l’avvento dei primi catalizzatori. Ford è convinta che saranno la chiave fondamentale per migliorare l’efficienza energetica dei veicoli, per ridurne il peso, per migliorare la qualità dei materiali utilizzati. Lo scorso ‘anno scorso ha avviato una collaborazione con il gigante aeronautico Boeing e con la prestigiosa Northwestern University per la ricerca nel campo dei metalli, dei compositi di plastica, dei sensori, tutti materiali sempre più ricercati dall’industria dei trasporti.
    “L’industria è diventata molto efficiente nel produrre nanoparticelle-spiega Matthew Zaluzec esperto della casa americana- la nostra sfida è ora è utilizzarle, separarle e disperderle nei materiali esistenti per costruire auto più affidabili, più leggere e che consumino meno”.

    Nei piani di Ford c’è l’ambizioso obiettivo di ridurre il peso della sua gamma per aumentare l’efficienza energetica del 40% entro il 2020. In quest’ottica l’applicazione dei principi molecorali ad alcune parte dei blocchi motori ha consentito di risparmiare chili e di aumentare la resa energetica: tutto questo grazie a uno studio interno “Atoms to Engines” che ha analizzato la struttura, le proprietà e i processi di relazioni tra i blocchi di alluminio dei propulsori a un livello quasi atomico.

    “In molti credevano che il nostro motore in alluminio fosse una tecnologia matura e già ampiamente sfruttata- continua Zaluzec- “almeno finché non abbiamo studiato ogni aspetto dei materiali e del processo di assemblaggio. A quel punto siamo riusciti a tirare fuori un altro 10% in più in prestazioni che ha ridotto i consumi”.

    Ma le applicazioni delle nanotech non finiscono qui: nel centro ricerche di Aachen in Germania è stato messo a punto uno speciale rivestimento per i cilindri che migliorerebbe l’attrito. Sulla carrozzeria, invece, una nuova vernice promette maggiore resistenza contro l’usura e persino contro i graffi, mentre sempre le nanotecnologie potrebbero risolvere i problemi di accumulo di energia nelle batterie al litio e nelle celle a combustibili.


    Articolo pubblicato sulla Repubblica in data 15/04/08

    ARTICOLI CORRELATI

    Ultime notizie