Questo significa che in tutta Italia sarà presto possibile l’adozione di filtri antiparticolato omologati secondo le norme europee (che garantiscono il rispetto di durata e efficacia), la cui presenza potrà quindi essere riportata ufficialmente sulla carta di circolazione. Sarebbe così possibile ridurre ulteriormente le già basse emissioni di polveri fini delle diesel Euro 3 ed Euro 4.
A questo punto, per contribuire concretamente a convincere gli automobilisti a installare questi dispositivi (con una spesa che prevedibilmente varierà dai 500 ai 1000 euro) sarà indispensabile che le varie amministrazioni locali individuino un approccio comune, e stabile per i prossimi anni, volto a equiparare ai fini dell’esenzione dai blocchi del traffico le diesel con filtro aftermarket omologato alle vetture uscite dalla fabbrica già così dotate. Purtroppo, questo risultato non è per nulla scontato.
Un peccato, in quanto l’efficacia di tali dispositivi nell’abbattere le polveri fini è già stata certificata in Germania, dove esiste un’ampia scelta di filtri omologati per un’ampia gamma di modelli di vetture più o meno recenti e dove la loro installazione sulle diesel Euro 2, 3 e 4 viene pure economicamente incentivata.
Il processo stesso della stesura della norma europea è stato travagliato, poiché in prima istanza il ministero aveva deciso di usare la regolamentazione R103 (valida solo per sistemi che avrebbero dovuto sostituire interamente l’impianto di scarico originario, non permettendo così l’adozione di dispositivi che vengono aggiunti a quello originario), rendendo quindi impossibile l’utilizzo dei sistemi già commercializzati, per esempio, in Germania e Belgio.
A fronte delle segnalazioni di Unrae e Anfia (associazioni, rispettivamente, delle Case estere e di quelle nazionali), il ministero ha poi deciso di inglobare anche questi altri sistemi, specificando per iscritto che possono essere utilizzati anche quelli validati in altri Paesi membri dell’Unione europea.
Considerato che siamo già a fine settembre, però, dubitiamo che a questo punto si riesca ad approvare il decreto, chiarire concretamente il da farsi, organizzare la rete di vendita e di installazione e, soprattutto, a verificare le posizioni delle singole amministrazioni locali nei confronti di questi filtri aftermarket prima dei blocchi del traffico del prossimo inverno.
Articolo pubblicato sul sito www.quattroruote.it in data 15/09/06