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mercoledì, 24 Aprile 2024
  • Unioncamere: nel 2015 torna in positivo il clima d’affari

    Inizia all’insegna dell’ottimismo il nuovo anno. Il sistema produttivo inizia, infatti, a credere nella ripresa economica attesa per il 2015. Quasi il 48 per cento delle imprese del nostro Paese, interpellate da Unioncamere nell’ambito dell’Eurochambres Economic Survey 2015 (l’indagine realizzata ogni anno dai sistemi camerali europei) confida in una sostanziale stabilità degli affari, il 27,7 per cento invece ritiene che le cose andranno meglio mentre un ulteriore 24,4 per cento si mostra pessimista. Il sentiment complessivo, comunque, torna positivo, visto che la differenza tra attese di aumento e di diminuzione del giro d’affari è pari a 3,3 punti percentuali. Un bel recupero, quindi, rispetto ai -12,8 punti percentuali che accompagnano l’analogo giudizio relativo al 2014, ma ben al di sotto dei 10,6 punti di saldo registrati come media tra tutti i Paesi che hanno partecipato all’indagine.
     

    Mercato estero
     

    A trainare, dicono le nostre imprese, sarà il mercato estero: più 40,9 punti percentuali il saldo tra attese di incremento e di diminuzione delle esportazioni, con un 49,1 per cento di imprese industriali che si schiera decisamente a favore di un aumento delle vendite estere e solo l’8,2 per cento che è convinto di una loro diminuzione. Decisamente modeste, invece, le attese riguardanti una ripresa del mercato interno: il 53 per cento del tessuto produttivo italiano ritiene infatti che le vendite all’interno dei nostri confini nazionali saranno stabili, il 22,1 per cento che esse miglioreranno ed il 24,9 per cento che diminuiranno. Il saldo, quindi, risulta negativo per 2,8 punti percentuali ma comunque in forte recupero rispetto al pre-consuntivo per il 2014 (-13,6), evidenziando quindi le grandi difficoltà ancora vissute dal nostro sistema economico rispetto agli altri Paesi europei, che in media, per questo indicatore, registrano un saldo positivo di 10,6 punti percentuali circa le previsioni per il 2015.
     

    Occupazione
     

    Anche sull’occupazione le nostre imprese dell’industria e dei servizi si mostrano estremamente caute: il 66,2 per cento propende per una stabilità del mercato del lavoro nel 2015, il 12,1 per cento per una ripresa ed il 21,6 per cento per una riduzione dell’occupazione, per un saldo di meno 9,5 punti percentuali, in miglioramento rispetto ai meno 13,7 punti attesi per la fine del 2014 ma ancora ben distanti dal +5,2 rilevato per l’insieme dei Paesi europei oggetto dell’indagine.
     

    Investimenti in ripresa
     

    Nel 2015, comunque, dovrebbero crescere anche gli investimenti: ammonta a pià 7,6 punti percentuali il saldo tra previsioni di un loro aumento e diminuzione: oltre 2 punti percentuali in più di quanto previsto per il 2014 e sostanzialmente in linea con la media europea (+8).

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